“Claudio Belgiorno non ha diffuso né inviato ai soggetti indicati dalla Procura alcun tipo di materiale riguardante la persona dell’avvocato Tommaso Cocci meno che mai materiale a contenuto sessualmente esplicito” Così in una nota l’avvocato Ugo Fanti, legale di Belgiorno, l’ex consigliere comunale di Fdi a Prato indagato nel caso delle lettere minatorie a Cocci e per truffa al Comune per presunti rimborsi illeciti.
Claudio Belgiorno “nega recisamente gli addebiti trasfusi dalla procura nel decreto di perquisizione”: “Non ha diffuso né inviato ai soggetti indicati dalla Procura alcun tipo di materiale riguardante la persona dell’avvocato Tommaso Cocci meno che mai materiale a contenuto sessualmente esplicito”. Darà anche contezza “della laicità” dei rimborsi chiesti per la sua attività da consigliere comunale. Intanto, “il danno subito”, “attesa l’estraneità a questa vicenda, è incommensurabile”. Così in una nota l’avvocato Ugo Fanti, legale di Belgiorno, l’ex consigliere comunale di Fdi a Prato indagato nel caso delle lettere minatorie a Cocci e per truffa al Comune per presunti rimborsi illeciti.
Per il caso Cocci, lunedì alle 8:45 in procura è stato fissato l’interrogatorio di Belgiorno che, spiega il legale, “risponderà e rappresenterà circostanze e fatti di cui” il pm “dovrà inevitabilmente prendere atto”. Nella nota si afferma anche essere “falsa la circostanza” che nella perquisizione a casa di Belgiorno “sia stata trovata una lettera anonima non affrancata e/o un plico privo di qualsiasi francobollo”: riguardo a ciò provvederà “a depositare denuncia” nei confronti di chi sarà ritenuto responsabile “per la divulgazione a terzi e/o alla stampa di materiale coperto dal segreto istruttorio, divulgazione peraltro riportata in maniera contraria al vero”. Per i presunti rimborsi illeciti in danno del Comune, il legale evidenzia “che a fronte di notizie che” lo configuravano come “illecito percettore” di oltre 34.000 euro, “l’indagine è stata chiusa con la contestazione di percezioni asseritamene indebite pari a 1.200 euro nel corso di 15 mesi di attività di consigliere”.
Belgiorno ha già depositato in procura istanza per essere interrogato: “Darà contezza della leicità della percezione della minima somma contestata”.
“Il danno subito da Claudio Belgiorno e dalla propria famiglia, attesa l’estraneità a questa vicenda, è incommensurabile – conclude la nota -. I danni che verranno richiesti alle persone che saranno ritenute responsabili saranno altrettanto incommensurabili. Saranno altresì ingenti i danni che verranno richiesti” a quanti in questi giorni sui social “operano improvvidi commenti lesivi” del suo onore.