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Accorpamenti scuole, CGIL: ‘Regione stoppi delibera e faccia ricorso al capo dello Stato’

Nel giorno dell’insediamento del nuovo Consiglio regionale della Toscana, presidio a Firenze della Flc Cgil davanti alla Prefettura, e di fronte al Palazzo del Pegaso, sede dell’Assemblea Toscana, per chiedere al governo di ritirare il piano degli accorpamenti scolastici, e alla giunta Giani di fare un passo indietro sulla delibera sul dimensionamento scolastico. Sono 16 gli accorpamenti previsti in Toscana.

“Chiederemo ai nuovi consiglieri un atto di coraggio, come è stato fatto l’anno scorso e quindi di non andare avanti con l’accorpamento”, dice Pasquale Cuomo, segretario generale Flc Cgil Toscana, ricordando come il sindacato abbia già sollecitato un nuovo confronto con Giani.

“La sindaca della Città metropolitana ha detto che resisterà in tutti i modi all’accorpamento e questo è un messaggio politico molto importante”. Intanto il 18 novembre è prevista l’udienza della Corte Costituzionale dopo il ricorso della Toscana dello scorso febbraio, “ma sappiamo che stanno lavorando ad altri ricorsi legali, anche al capo dello Stato”. Nel frattempo, aggiunge Cuomo, “si può dire al governo ‘queste sono le scuole, fate voi gli accorpamenti’, dando a loro la patata bollente”. Con questa scelta, denuncia ancora, “c’è la perdita del diritto all’istruzione, perché verranno chiusi alcuni plessi” e anche “di posti di lavoro, personale Ata e docenti”.

Nella città metropolitana, dove le scuole “in bilico” sono il liceo Michelangiolo di Firenze e l’Istituto comprensivo di Capraia e Limite, “sarebbero a rischio alcune decine di posti, al momento coperti da personale precario”, afferma Emanuele Rossi, segretario Flc Firenze. “La Regione trovi il modo, in punta di diritto o come scelta politica, di sospendere le decisioni prese con l’ultima delibera e non proceda, almeno, per il prossimo settembre, su questa strada”.

Al presidio presente anche una delegazione del Michelangiolo. “La nostra è una realtà molto importante, lavoro qui da quattro anni e ho trovato un ambiente molto positivo – dice Ivan Casaglia, docente -. So bene che questo vale un po’ per molte scuole e infatti non abbiamo impostato una battaglia per difendere il Michelangiolo, ma per difendere tutti”.Stato’

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