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Turismo: Firenze, 10 mln pernottamenti 2017, +7,8% presenze 

La sola città di Firenze ha superato i 10 milioni di pernottamenti ufficiali nel 2017, con una crescita sia degli arrivi, +6,7% pari a +240 mila unità, sia delle presenze, +7,8% pari a circa 738 mila pernottamenti. Sono sempre gli stranieri a trainare il settore, con oltre 7,6 milioni di pernottamenti.

E’ la fotografia scattata da una serie di rilevazioni elaborate dal Centro studi turistici di Firenze. In particolare, spiega una nota, il mercato americano è cresciuto di oltre 7 punti percentuali ma sono in aumento anche i cinesi e gli inglesi. Continua inoltre la crescita di flussi di turisti australiani, con un incremento del +6%. E’ invece del 51,5% la crescita dei turisti russi, e del +18,4% quella dei brasiliani. In città è il settore extralberghiero che registra la maggiore crescita in valori percentuali (+10,8% pari a circa 259 mila presenze) anche se le strutture alberghiere, soprattutto i 2, 3, 4 e 5 stelle, registrano buoni risultati (+6,8% pari a 479 mila pernottamenti). Se si considerano anche i comuni della città metropolitana, i pernottamenti dei turisti arrivano a sfiorare i 15 milioni nel 2017, con una crescita del 5,7%. Il 73% dei visitatori sono stranieri (Usa, Cina, Gran Bretagna e Brasile in particolare) ma crescono anche gli italiani. La crescita maggiore di presenze si registra nel settore alberghiero (+6,4% pari a circa 573 mila pernottamenti). Positiva anche la perfomance del settore extralberghiero (+4,5% pari a 231 mila pernottamenti), con valori positivi in quasi tutte le tipologie di esercizio.
Anche per il 2018 il turismo continuerà a rappresentare un settore fondamentale per l’economia della Città metropolitana fiorentina, sia in termini di Pil sia di occupazione. “Registriamo sempre un forte interesse dei mercati internazionali verso il nostro territorio – ha detto Semplici -. I trend migliori sono attesi dai Paesi extraeuropei e dai Paesi dell’Est e del nord Europa. L’ area fiorentina dovrebbe consolidare i mercati esteri tradizionali e incrementare in modo contenuto gli arrivi da altri bacini di origine”. Buone prospettive anche per la domanda italiana, per la quale è attesa una leggera crescita dei viaggi anche se con budget contenuto.
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