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TPL: Regione interviene per ‘calmierare’ aumenti biglietti e abbonamenti

Ceccarelli su TPL

Introdotto abbonamento di 10 mesi per studenti a prezzo scontato. L’assessore Ceccarelli: “I comuni, se vogliono, possono mettere ulteriori risorse e prevedere ulteriori sconti”

Dopo un mese dall’entrata in vigore, la nuova comunità tariffaria regionale per il TPL (trasporto pubblico locale) è oggetto di alcuni interventi di aggiustamento e di rimodulazione delle tariffe entrate in vigore il 1° luglio 2018 e che aveva l’obiettivo di dare equità ad un sistema che vedeva circa 300 tariffe diverse in vigore in Toscana.

Ecco in sintesi le novità rispetto alle tariffe entrate in vigore il 1° Luglio che saranno applicate a partire dal 10 settembre, salvo la rimodulazione del costo dei biglietti a bordo per cui servirà qualche mese in più:

Si ricorda che dal 1° luglio 2018 le tariffe urbane sono state adeguate a quelle in vigore nel resto d’Italia: nei capoluoghi di provincia il biglietto del servizio urbano dal 1° luglio costa 1.50 euro, nei centri minori costa 1.20 euro. Il biglietto extraurbano è stato parificato a quello chilometrico dei treni regionali. A fronte di questo è stata introdotta un’agevolazione per tutti coloro che hanno un Isee inferiore a 36.000 euro (si stima oltre il 60% dell’utenza del tpl). Altre agevolazioni sono state introdotte dall’ultima legge finanziaria (ad esempio la detrazione del 19% in dichiarazione dei redditi delle spese per il tpl, fino a 250 euro), altre ancora sono state previste da alcuni Comuni (ad esempio la riduzione per gli studenti finanziariamente sostenuta dal Comune di Firenze o l’inserimento dell’abbonamento tpl all’interno dei servizi offerti dalla carta universitaria dell’UNIFI), oppure messe a disposizione da alcune aziende per i lavoratori.

La Comunità tariffaria regionale era stata approvata nel 2012, con il parere positivo della Conferenza permanente delle Province, dei Comuni capoluogo e di un campione dei Comuni più piccoli. La Regione ha agito su mandato degli enti locali (i titolari delle competenze in materia di tpl su gomma) e insieme a loro ha costruito il progetto di una nuova rete di linee tpl, fatta per ottimizzare le risorse e rendere economicamente sostenibile la spesa pubblica per il trasporto su gomma, ma allo stesso tempo migliorare il servizio, renderelo più in linea con le esigenze attuali e migliorare il comfort. In pratica ridisegnare le linee tagliando quelle inutili o poco usate o sovrapposte ad altri mezzi di trasporto e investire le risorse risparmiate per migliorare l’efficienza e la qualità di tutto il resto. La comunità tariffaria regionale risponde anche alla necessità di equilibrare, nel rispetto delle norme nazionali, il rapporto tra contributo pubblico e compartecipazione degli utenti negli investimenti per i nuovi bus (per legge il costo degli investimenti può essere coperto con risorse pubbliche fino ad un massimo del 65%, il restante 35% deve essere garantito dalla bigliettazione).

La gara unica regionale – bloccata da alcuni anni a causa dei conflitti giudiziari tra le aziende partecipanti – prevedeva l’entrata in vigore della comunità tariffaria regionale già dal 2015, quindi già da 3 anni. Il contratto-ponte di due anni, sottoscritto tra la Regione e Scarlo One per coprire in via emergenziale l’attesa del pronunciamento della Corte Europea di Giustizia e del Consiglio di Stato, ha iniziato a mettere ni atto alcuni degli effetti della gara, tra cui l’inserimento in servizio di 275 nuovi autobus, un numero tra l’altro destianto a crescere fino appunto a circa 400 unità grazie ad un ulteriore impegno della Regione e delle aziende coinvolte.

“Quella che stiamo realizzando è davvero una manovra senza precedenti in Toscana e anche a livello nazionale. Sapevamo fin dall’inizio – spiega l’assessore ai trasporti, Vincenzo Ceccarelli – che inevitabilmente ci sarebbe stato bisogno di interventi utili a correggere le eventuali storture e rendere più equo il nuovo sistema tariffario. Non è difficile comprendere che in una manovra così vasta alcuni utenti ci avrebbero guadagnato, altri avrebbero mantenuto le precedenti condizioni, altri ancora ci avrebbero rimesso. Per questo abbiamo monitorato attentamente la situazione, ascoltando le reazioni dell’utenza e degli enti locali, che sono i veri mandatari del percorso, varato nel 2012, che oggi la Regione sta attuando. Le soluzioni che abbiamo messo a punto sono protese a dare più equità al sistema, limitando al massimo gli svantaggi e correggendo le storture”. “Servirà ancora del tempo – aggiunge -, ma credo di poter dire che sono state risolte alcune importanti criticità, fermo restando che l’equilibrio, anche economico, del contratto deve essere rispettato e che il servizio di tpl ha un costo per due terzi a carico dei soggetti pubblici, ma che per un terzo deve essere sostenuto attraverso biglietti e abbonamenti. Tutti gli amministratori sognano di poter offrire i mezzi pubblici gratuitamente ai cittadini, ma anche chi lo ha teorizzato, poi si è dovuto arrendere all’evidenza dei conti e prendere atto del fatto che non è possibile”.

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