Giardino Borgo Allegri intitolato a Lattes e Nierenstein

Il giardino di Borgo Allegri, nel centro di Firenze, porterà  i nomi di Wanda Lattes  e Alberto Nirenstein. La cerimonia di intitolazione si è tenuta questa mattina con il sindaco Dario Nardella e numerosi interventi che hanno ripercorso la vita e gli impegni di una coppia che ha caratterizzato, per decenni, la scena culturale fiorentina. Combattente partigiana e tra le prime donne giornaliste In Italia lei. Liberatore nelle fila della Brigata Ebraica e tra i primi storici della Shoah lui.

Così li ricorda la figlia Fiamma Nierenstein ai microfoni di Chiara Brilli (Audio)

ll Giardino di Borgo Allegri è stato intitolato a Wanda Lattes, staffetta partigiana e giornalista e Alberto Nirenstein, storico della Shoah, marito e moglie. Alla cerimonia hanno preso parte tra gli altri il sindaco Dario Nardella, l’assessore alla toponomastica, memoria e dialogo interreligioso Alessandro Martini, i familiari della coppia, i giornalisti Ernesto Galli della Loggia e Paolo Ermini.

 

Alberto (Aron) Nirenstein è stato uno dei primissimi storici della Shoah. Nato nel villaggio polacco di Baranov, è giunto in Italia dalla nascente Israele nelle file della Brigata Ebraica per contribuire alla guerra alleata per la liberazione dal nazifascismo. A Firenze ha incontrato Wanda Lattes, partigiana combattente, uscita dalle leggi razziali divenendo una delle prime giornaliste della storia italiana, sempre in prima fila nella difesa della grande cultura fiorentina. Ambedue sono stati fieri difensori del popolo ebraico e animatori di vivaci dibattiti culturali con artisti e intellettuali nel loro salotto affacciato su Firenze.

L’intitolazione, deliberata nel 2019, nasce tra l’altro da una petizione di cittadini e da una richiesta promossa anche dalla Fondazione di studi storici “Filippo Turati” alla quale la quale la famiglia Nirenstein ha donato gli archivi dei genitori.

“Da molto tempo – ha sottolineato il sindaco Nardella – lavoravamo a questo progetto che ci consentisse di riconoscere ad Alberto Nirenstein e Wanda Lattes un luogo di particolare significato, a suggellare un rapporto che è nato, cresciuto e che non si è mai affievolito tra la famiglia e la nostra città. Un rapporto fatto di amore per questa città e comunità che Alberto e Wanda dimostravano con le loro iniziative culturali, con la loro attività sempre rivolta alla promozione della città, un rapporto fecondo che continua a vivere attraverso le figlie e tutta la famiglia, la comunità ebraica, gli intellettuali di questa città, gli organi di informazione”. “Questa intitolazione – ha aggiunto – è carica di valori e significato, non è soltanto un tributo eterno, ma anche la rappresentazione di una realtà, di una comunità che vuole partire da queste esperienze di vita e coltivarle finché possono dare a loro volta il via a nuove esperienze”.

“Questa intitolazione – ha affermato l’assessore Martini – fa rivivere la storia, la testimonianza e l’esempio che questa coppia ci ha consegnato attraverso la loro vita. Oggi i loro nomi rimarranno per sempre in questo luogo verde, frequentato da tante famiglie e con tante iniziative sociali, nel cuore di quella città che ha saputo ben integrare e far crescere nella diversità di culture e religioni storie differenze e che loro tanto hanno amato”.

Morta a Firenze la giornalista Wanda Lattes

E’ morta ieri sera nella sua casa a Firenze la giornalista fiorentina Wanda Lattes. Era nata nel 1922 da una famiglia ebraica, colpita poi dalle leggi razziali. Fece anche parte della Resistenza.

Nel 1945 il matrimonio con Alberto Nirenstein, polacco della brigata ebraica, da cui avrà le tre figlie Fiamma, Simona e Susanna.
Come giornalista inizia a lavorare nel 1949 al Nuovo Corriere con Romano Bilenchi, passando poi al Giornale del Mattino e negli anni Sessanta alla Nazione, scrivendo soprattutto di arte e cultura. E’ stata corrispondente del Corriere della Sera e ha scritto fino a qualche mese fa sul Corriere Fiorentino che aveva contribuito a fondare.

“Non solo una apprezzata giornalista, non solo una scrittrice, ma una testimone della
storia drammatica del Novecento, che ha conosciuto, nella sua famiglia, la persecuzione nazifascista contro gli ebrei ed è stata giovanissima protagonista della Resistenza”. Il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, esprime così il proprio cordoglio e dell’intera Giunta regionale per la scomparsa di Wanda Lattes, firma storica del Corriere della sera e poi del Corriere fiorentino. “Le tracce di questa sua storia – prosegue Rossi in una nota – sono sempre state presenti nella sua lunga, prestigiosa attività e ne hanno fatto una voce tra le più autorevoli nel giornalismo toscano e nazionale. Alla famiglia vanno le mie più sentite condoglianze”.

“Ho appreso con dolore della scomparsa di Wanda Lattes, giornalista eccellente e donna dedita da sempre all’impegno civile”, “a Firenze mancheranno il suo rigore e la sua voce libera”. Lo dichiara il sindaco di Firenze Dario Nardella. “Di Wanda Lattes – continua il sindaco – ricordo in particolare la gioventù da partigiana e poi la lunga carriera nel
giornalismo, prima al Corriere della sera e poi al Corriere Fiorentino”. “Alla famiglia – conclude – vadano le condoglianze dell’amministrazione e della città”

“Mi unisco al cordoglio per la scomparsa di una donna coraggiosa, una giornalista attenta e puntuale che ha sempre saputo concentrare sulla sua città un attenzione non provinciale, aiutando tutti noi a sentirci parte di un universo più grande. Wanda Lattes è stata una voce autorevole che ha raccontato la realtà con gli occhi attenti di chi, nella curiosità e nel rigore professionale, trova la chiave necessaria per il proprio impegno civile”, lo scrive in una nota la deputata fiorentina Pd, Rosa Maria Di Giorgi. “Dalla giovinezza partigiana alla brillante carriera, Wanda ha sempre mantenuto  quella  passione che ne ha fatto, pur nella riservatezza, una figura centrale del giornalismo e della cultura  del nostro Paese.  Alla famiglia ed a tutti i suoi cari le mie più sentite condoglianze”.

Ast in lutto per la scomparsa della giornalista Wanda Lattes, “una collega che ha onorato la
professione”.  “Il presidente Sandro Bennucci, i componenti del consiglio direttivo e tutti gli organismi dirigenti dell’Associazione stampa toscana – si legge in una nota – partecipano, con le lacrime agli occhi, al dolore della famiglia per la scomparsa della cara collega Wanda Lattes. In particolare, Ast è vicina alle figlie di Wanda, Fiamma, Simona e Susanna”. “Wanda aveva 96 anni – sottolinea l’Ast -, ma è stata una giornalista impegnata
fino all’ultimo dei suoi giorni”.

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