Codice Rosa, prima convention regionale online con i referenti della Rete

Si terrà venerdì 20 novembre nell’ambito di un programma di iniziative che anticipa la “Giornata internazionale per l’eliminazione delle violenza contro le donne”, il prossimo 25 novembre.

L’evento si terrà dalle ore 9.15 alle 13 e sarà aperto da un video messaggio di saluto dell’assessore alla sanità, Simone Bezzini. Interverranno, fra gli altri, la responsabile della Rete regionale Codice Rosa, Vittoria Doretti, operatori delle Aziende sanitarie e ospedaliero-universitarie, professionisti di Regione Toscana, rappresentati di enti e associazioni impegnati in prima linea sul fronte del contrasto alla violenza sulle donne e ai danni di soggetti fragili come anziani, bambini e bambine.

“La rete regionale del Codice rosa è un’esperienza di straordinario valore che ha mosso i primi passi un decennio fa e che pian piano si è diffusa, irrobustita, consolidata in tutta la Toscana, coinvolgendo istituzioni, enti, associazioni, cittadini, in un grande progetto dal profondo significato – dichiara l’assessore Bezzini -. Questo progetto fa emergere quanto la nostra regione sia fortemente impegnata contro la violenza sulle donne e di altra natura discriminatoria in un momento storico molto delicato, in cui corriamo il rischio di allarmanti regressioni – prosegue Bezzini -. In questi anni è stato svolto un grande lavoro di presa in carico di persone soggette a violenza, che, grazie alla rete del Codice rosa, hanno avuto la possibilità di accedere a percorsi dedicati. I 21mila accessi nei pronto soccorso, registrati in questo ambito negli ultimi otto anni, danno il senso dell’importanza di questo lavoro e di un problema reale anche nel nostro territorio. Non dobbiamo abbassare la guardia, ma tenere alta la nostra attenzione sui quei valori culturali che accrescono il senso civico della nostra società. Questo progetto ha anche il merito, non trascurabile, di essere riuscito a mobilitare tante energie diverse, unite da un obiettivo comune, facendo emergere la capacità di lavorare in squadra da parte di tutti i soggetti coinvolti. Il 20 novembre sarà l’occasione di un confronto ad ampio raggio, per rilanciare con forza il progetto”.

La Convention ha come obiettivo la condivisione delle esperienze aziendali relative alla rete regionale Codice Rosa, alla luce dell’emergenza sanitaria legata all’attuale epidemia di Covid-19. L’iniziativa consentirà di approfondire le specificità aziendali sul versante della protezione e del sostegno alle vittime di violenza, con particolare attenzione rivolta ai punti di forza e di criticità emersi nella gestione di alcuni casi.

“Progetto di straordinario valore. Non dobbiamo abbassare la guardia. Un grande esempio di lavoro di squadra” ha concluso Bezzini.

Per partecipare alla Convention basta registrarsi sul sito .

Per il Progetto Codice Rosa clicca qui.

Coronavirus Toscana: servizio regolare per Codice rosa contro violenza

Codice rosa, il servizio presente in tutti i pronto soccorso della Toscana dedicato alle persone (nella stragrande maggioranza donne) vittime di violenza, continua a funzionare a pieno ritmo anche in tempi di Coronavirus.

La Rete regionale di Codice rosa, spiega una nota, è attiva e opera in pieno regime attuando, alla luce delle nuove esigenze legate al Covid-19, ogni possibile accorgimento per continuare a garantire le adeguate misure di tutela, sicurezza e privacy in ogni singolo caso di accesso in pronto soccorso di donne vittime di violenza.
E anziché nelle Case rifugio, le donne potranno essere ospitate negli alberghi che la Regione mette a disposizione sia per il personale sanitario che per i pazienti Covid-19 che devono stare in isolamento. “Consapevole di questo e del grande e impegnativo lavoro che ciò comporta – dice l’assessora al Diritto alla salute e al sociale Stefania Saccardi – rivolgo un ulteriore ringraziamento agli operatori e alle operatrici dei pronto soccorso, della Rete regionale Codice Rosa e dei Centri antiviolenza. Le donne che arrivano al pronto soccorso entrano nel circuito del Codice rosa ospedaliero e vengono quindi sottoposte a tampone. Se però è necessario un isolamento, le donne non possono essere ospitate nelle Case rifugio, insieme alle altre. Per questo mettiamo a disposizione la rete di alberghi e residence già individuati, per ospitare sia medici e infermieri, che i pazienti Covid-19”. “Le nostre procedure, coerentemente con quanto disposto dalle linee guida nazionali – chiarisce Vittoria Doretti, responsabile della Rete regionale Codice rosa -, sono state aggiornate a dicembre e sollecitano una relazione stretta tra le reti aziendali di Codice rosa e quelle territoriali dei Cav, i Centri antiviolenza”. “Come Rete Codice rosa – spiega ancora Doretti -, prevedendo le possibili difficoltà che l’attuale situazione avrebbe comportato e per ampliare la risposta a esigenze abitative e di supporto in emergenza, abbiamo previsto di inserire anche i Codici rosa, e in particolare le donne vittime di violenza, tra coloro che potranno usufruire degli alloggi previsti dall’ordinanza numero 15 del presidente, secondo le modalità in corso di definizione a cura di un gruppo di lavoro dedicato”.

Firenze, presentato progetto per vittime d’odio e razzismo

‘V Start – Sensibilizzazione e lavoro di rete per le vittime dei crimini d’odio’, questo il nome del progetto presentato oggi a Firenze che coinvolge anche Germania,Croazia e Austria.

Una ricerca sull’accoglienza per le vittime dei crimini d’odio, un manuale per operatori e una guida per le vittime di razzismo. Sono i contenuti del progetto internazionale ‘V-Start-sensibilizzazione e lavoro di rete per le vittime dei crimini d’odio’, finanziato dal programma Justice dell’Unione europea e realizzato in Italia da Cospe, con il cofinanziamento della Regione Toscana. Il progetto, presentato oggi a Firenze, oltre all’Italia coinvolge anche Croazia, Austria e Germania, ed è incentrato sulla protezione delle vittime dei crimini razzisti e omofobici.

La ricerca mappa 38 strutture dedicate in tutta Italia, mentre l’obiettivo del manuale, che si rivolge ad operatori pubblici e del privato sociale, è fornire strumenti e conoscenze di base per riconoscere il problema e rispondere alle esigenze primarie delle vittime. Infine, la guida per le vittime, tradotta in inglese, francese o arabo, vuole aiutare coloro che subiscono aggressioni o offese di tipo razzista, omofobico o a causa della propria disabilità ad acquisire consapevolezza in merito a quanto successo, suggerendo possibili soluzioni.

Secondo l’assessore regionale al diritto alla salute e al sociale Stefania Saccardi ‘V-Start’ è “un bel lavoro, sempre più attuale: purtroppo il clima nel quale viviamo oggi non aiuta l’accoglienza, l’attenzione alle differenze. Crediamo che debba esserci un impegno dei soggetti pubblici e delle istituzioni”. Per Udo Enwereuzor di Cospe onlus serve “fare una ricognizione dell’esistente” ed “è utile diffondere la conoscenza”. Ornella Galeotti, sostituto procuratore del Tribunale di Firenze, ha definito ‘V-Start’ “un altro faro di speranza per il nostro paese”. Per Vittoria Doretti, responsabile regionale Codice rosa, “più grande alleata della violenza è la solitudine”, conta “non solo la cura, ma anche il prendersi cura, nel rispetto di chi si ha di fronte”.

Siena: primi 14 specialisti in ‘Codice Rosa’

Abbiamo i primi 14 specialisti del Master in ‘Codice Rosa’, strategie di intervento per le vittime di violenza, “il tema della violenza è stato affrontato sotto tutti i punti di vista, sia medico che giuridico” commenta Anna Coluccia.

Esperienze a confronto, casi clinici, approcci multidisciplinari a episodi di violenza di genere, domestici e familiari, nei confronti di soggetti deboli quali donne e minori. Questi i temi delle tesi presentate per la conclusione del primo Master in Codice Rosa, strategie di intervento per le vittime di violenza, diretto da Anna Coluccia.

Al suo fianco, in sede di discussione, Vittoria Doretti, ideatrice del Codice Rosa, cioè di quello specifico percorso di accoglienza al pronto soccorso dedicato a chi subisce violenza e mira a rafforzare la collaborazione con altri enti istituzioni e soprattutto per il percorso-donna con i centri antiviolenza.

Diplomati e primi 14 nuovi specialisti, 7 dei quali con borse di studio finanziate dalla Regione Toscana.

“È una formazione compiuta ed esaustiva”, commenta Coluccia “il tema della violenza è stato affrontato sotto tutti i punti di vista, sia medico che giuridico, analizzando tutti gli aspetti e i fattori che caratterizzano questi episodi. Per questo ci tengo a ringraziare la Regione Toscana e l’assessore alla salute Stefania Saccardi per la grande sensibilità dimostrata attraverso le borse di studio che hanno permesso a molti professionisti provenienti da tutta Italia (e una dottoressa anche dalla Nigeria), di seguire proficuamente il corso”.

“Siena è stata il baricentro di questo tipo di formazione”, conclude “anche per merito della stretta collaborazione tra Università di Siena, Azienda ospedaliero-universitaria Senese e Azienda Usl Toscana Sud-Est”. Per Doretti “è stata un’agorà dove sono confluite diverse esperienze provenienti da differenti professionalità, non solo del settore della sanità”.

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