Truffe: operazione a Massa, 17 arresti

Sono 17 gli arrestati e 130 gli indagati. In corso perquisizioni anche in Toscana e a Milano.

L’inchiesta, denominata ‘Il botto’, conta ben 159 capi di imputazione, vi si ricostruiscono 100 falsi incidenti e vi si stimano danni per 3 milioni di euro, tutti accertati, a carico delle compagnie assicuratrici. La procura di Massa Carrara ci lavora dal 2015 con il personale della Polizia di Stato e dei Carabinieri.
Nel blitz di questa mattina sono state coinvolte 80 unità delle forze dell’ordine per far eseguire 17 ordinanze di custodia cautelare, di cui quattro in carcere e 13 agli arresti domiciliari. Inoltre risultano 130 denunciati, tra cui anche vere e proprie comparse per simulare i falsi incidenti in strada con specie di set cinematografici. Operazione condotta nei confronti i due associazioni per delinquere operanti nel territorio apuano e nelle province di La Spezia, Lucca e Pistoia.

La procura ha fornito un filmato realizzato dagli investigatori in cui si vedono i conducenti di due mezzi mettersi d’accordo per simulare l’incidente, l’arrivo dell’ambulanza e il trasporto dei finti feriti all’ospedale, dove, dice l’accusa, medici compiacenti firmavano falsi certificati che poi venivano utilizzati per chiedere i risarcimenti. Il sostituto procuratore Alessandra Conforti, che ha coordinato le indagini, ha descritto due associazioni per delinquere, che avrebbero lavorato insieme per creare ad arte un sistema di cui “questa indagine è solo la punta dell’iceberg

Secondo l’accusa i due gruppi criminali avrebbero messo in piedi un vasto giro di truffe ai danni di Enti pubblici locali e compagnie di assicurazione. Tra i reati contestati quello di associazione per delinquere finalizzata al fraudolento danneggiamento dei beni assicurati, corruzione di persona incaricata di un pubblico servizio, falsità materiale ed ideologica commessa da pubblico ufficiale e da privato, estorsione, corruzione ed abuso d’ufficio.

Gli arresti sono stati eseguiti nel territorio apuano, a Lucca e a Milano e, secondo quanto appreso riguardano una serie di soggetti tra cui liberi professionisti, lavoratori dipendenti e operatori sanitari, avvocati di Massa, medici legali delle assicurazioni e medici specialistici che lavorano in strutture sanitarie del capoluogo apuano, un appartenente alla polizia municipale, un investigatore privato con agenzia a Milano, un Pr di un noto locale del litorale versiliese, operai e titolari di stabilimenti balneari.

Case-vacanza inesistenti: sgominata banda truffatrici

Pavia: indagine dei carabinieri su affitti in località rinomate porta a sgominare una banda di truffatrici che affittava case-vacanza e appartamenti inesistenti.

I carabinieri del Comando provinciale di Pavia stanno eseguendo delle ordinanze di custodia cautelare emesse dal Gip del Tribunale di Pavia, su richiesta della Procura della Repubblica, nei confronti di una banda che affittava a ignari cittadini della case-vacanza e appartamenti inesistenti. Le accuse, a vario titolo, sono di associazione per delinquere finalizzata alla commissione dei reati di truffa e sostituzione di persona.

“Le indagini”, si legge in una nota diffusa dai carabinieri “avviate nell’estate del 2015, hanno consentito di raccogliere consistenti elementi probatori e di documentare l’esistenza di un sodalizio criminale le cui componenti, utilizzando utenze telefoniche ed account di mail attivate per i loro scopi illeciti, pubblicavano su siti internet inserzioni di offerte di locazione di appartamenti inesistenti in rinomate località turistiche del territorio nazionale, convincendo le ignare vittime a versare somme di denaro delle quali si appropriavano”.

Affittavano case-vacanza inesistenti (a Cortina, Isola d’Elba, Marina di Grosseto, San Teodoro, Stintino, Livigno, Madonna di Campiglio e in altre località rinomate) ad ignari turisti, si facevano consegnare la caparra e poi “sparivano” con il denaro.

Le indagini hanno consentito di documentare una truffa ai danni di persone che avevano trovato sul web annunci di locazione di case in prestigiose località a prezzi particolarmente convenienti.

Quattro donne (tre residenti nel milanese e una in provincia di Cagliari, di età compresa tra i 24 e i 76 anni) sono state arrestate questa mattina dai carabinieri del comando provinciale di Pavia con l’accusa di truffa, sostituzione di persona, e di associazione a delinquere.

Le quattro donne (che gestivano, oltre all’attività criminale, anche lavori “insospettabili”: una di loro era estetista, un’altra casalinga) utilizzando utenze telefoniche ed account mail attivati appositamente, pubblicavano su siti internet di annunci delle inserzioni di offerte di affitto di appartamenti inesistenti convincendo le ignare vittime a versare somme di denaro delle quali poi si appropriavano. La caparra da versare era sempre obbligatoria per poter concludere “l’affare”: il denaro veniva versato su carte prepagate e poi subito impiegato in acquisti e altre necessità da parte delle truffatrici.

A tre di loro sono stati concessi gli arresti domiciliari; la quarta arrestata, una 40enne di Gaggiano (Milano) è stata accompagnata in carcere a Milano.

Ulteriori dettagli dell’operazione verranno forniti nel corso di una conferenza stampa prevista in mattinata.

Exit mobile version