Di Giorgi: “Governo faccia tutto il possibile per dare giustizia a Niccolò Ciatti”

La Parlamentare e membro della Direzione nazionale PD, Rosa Maria Di Giorgi, ha commentato l’esito dell’udienza emessa ieri dalla giudice del tribunale di Blanes.

“La decisione di mandare a processo solo uno degli aggressori di Niccolò Ciatti – afferma Rosa Maria Di Giorgi – lascia sgomenti. Le immagini delle telecamere hanno mostrato a tutto il mondo che in quella tragica notte di due anni fa a Lloret de Mar gli autori del pestaggio furono tre, e ciascuno di loro ha una parte di responsabilità nell’omicidio. Così come vanno indagate fino in fondo le responsabilità dei gestori del locale.”

“All’epoca dei fatti – prosegue la parlamentare -, quando ero vicepresidente del Senato, con il presidente Grasso ed il ministro Orlando ci adoperammo sin da subito per dialogare con la giustizia spagnola al fine di garantire indagini scrupolose e determinate.”

“Non possiamo dunque rimanere inermi di fronte a quella che si sta profilando come una vera e propria beffa per la famiglia di Niccolò, cui va tutta la nostra vicinanza. Li avevo incontrati giusto qualche settimana fa ed erano preoccupati ma fiduciosi. Non meritavano questa doccia fredda. Noi siamo con loro – conclude Di Giorgi – e ci aspettiamo che il Governo ed il ministro Bonafede facciano dunque tutto il possibile per garantire verità e giustizia alla famiglia Ciatti.”

Ciatti: un solo aggressore a processo, archiviati gli altri 2

Ieri sera il giudice istruttore del tribunale di Blanes ha sciolto la riserva sull’udienza istruttoria del 17 luglio. A processo andrà soltanto uno dei tre giovani ceceni che il 12 agosto 2017 aggredirono e causarono la morte del fiorentino Niccolò Ciatti, 22 anni, in una discoteca di Lloret de Mar (Spagna). Rassoul Bissultanov, 26 anni, sarà processato per omicidio volontario aggravato. 

Al momento il 26enne si trova in carcere. Archiviate invece le posizioni degli altri due ceceni che parteciparono al pestaggio con Bissultanov: Khabibul Kabatov, 22, e Movsar Magomedov, 24.

Nel frattempo il Guardasigilli Alfonso Bonafede riceverà al ministero, il prossimo 31 luglio, i familiari di Ciatti. E’ quanto si apprende da fonti vicine alle famiglia Ciatti, che per fissare l’incontro è stata appositamente contattata dalla segreteria del ministro. Secondo la comunicazione formale inviata dal Ministero della Giustizia andranno all’incontro i genitori Luigi e Laura Ciatti accompagnati dall’avvocata Agnese Usai.

Sempre l’avvocata Usai ha annunciato di voler impugnare l’archiviazione. “Chiederemo un chiarimento sulla motivazione del giudice e impugneremo  la decisione, che è contraria alle prove evidenti che ci danno le immagini. Per noi – ha concluso il legale della famiglia – c’è un concorso degli altri due ceceni con Bissultanov nell’omicidio”

La famiglia Ciatti si è detta sconcertata per la decisione del giudice spagnolo e ha espresso il suo sfogo sulla pagina Facebook dedicata a Niccolò: “Non sappiamo ancora le motivazioni della sentenza emessa dal giudice spagnolo – spiegano i famialiari sul social – ma ci sembra assurdo non portare a processo nessuno dei due ceceni liberi”. “Speriamo veramente che un altro giudice con più esperienza legga gli atti e veda i filmati. Purtroppo le lacune da parte di questo giudice sono molto gravi ….”. “Non ci fermeremo mai Niccolò deve avere giustizia e verità – si legge ancora – e fino ad ora in Spagna non c’è tutta la verità e c’è poca giustizia… Noi pretendiamo e vogliamo giustizia, non ci fermiamo davanti all’incompetenza di un giudice…”. Nello stesso spazio Fb viene anche ricordato che ieri Niccolò Ciatti avrebbe compiuto 24 anni.

Niccolò Ciatti: rogatoria da Spagna, chiesto interrogatorio per due amici

Da quanto emerge i magistrati spagnoli mirano soprattutto a sapere dai testimoni se Ciatti fosse ubriaco o drogato e se fosse un tipo “aggressivo”.

In una rogatoria internazionale sull’omicidio di Niccolò Ciatti, il 22enne ucciso da tre ceceni nella discoteca St.Trop di Lloret de Mar la notte del 12 agosto 2017, il tribunale di Blanes (Spagna) chiede alla procura di Firenze di interrogare due amici della vittima e il pm Beatrice Giunti si appresta a convocarli per dare seguito alla rogatoria.

Da quanto emerge i magistrati spagnoli mirano soprattutto a sapere dai testimoni se Ciatti fosse ubriaco o drogato (“L’ha visto ‘fatto’?”, è una delle domande) e se fosse un tipo “aggressivo” e non dedicano quesiti ai tre ceceni indagati, alle fasi dell’omicidio, al personale del locale che non intervenne per bloccare l’aggressione così come fu evidente dai filmati circolati nelle ore successive. La pm Giunti comunque, pur dovendosi attenere alla rogatoria, potrà raccogliere in modo approfondito il racconto dei due amici di Ciatti anche rispetto alle numerose circostanze dell’omicidio che vanno chiarite.

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