Bekaert: Jindal e Trafilerie, al tavolo del Mise due nomi per Figline

Bekaert: Trafilerie Meridionali e Jindal, attraverso il suo partner industriale Obsa. Sono questi i due nomi in campo per la reindustrializzazione dell’ex Bekaert di Figline Valdarno (Firenze). È la novita’ che affiora al termine della riunione in videoconferenza tenuta dal ministero dello Sviluppo Economico sulla annosa vertenza che coinvolge 120 lavoratori.

Il gruppo Jindal, in particolare, intende integrare la propria presenza sul mercato siderurgico su due fronti: la verticalizzazione con Trafilerie per la produzione di hose wire e il coinvolgimento di Obsa per i cavi destinati alle telecomunicazioni. Interesse per la ripresa del dialogo viene espresso da Fim-Cisl Toscana che attraverso il suo segretario generale in Toscana, Alessandro Beccastrini, ritiene adesso “fondamentale il ruolo del governo, perche’ deve presentare al piu’ presto alla multinazionale belga avanzamenti concreti, che possano convincerla a usufruire di altro tempo attraverso la cassa Covid”.

Del resto e’ forte la preoccupazione per la chiusura netta manifestata finora dalla proprieta’ uscente ad andare oltre la scadenza del 4 maggio per la Cig. L’incontro e’ stato aggiornato fra tre settimane. E in vista di questo appuntamento il segretario di Fiom-Cgil di Firenze e Prato, Daniele Calosi, torna a chiedere “il ritiro dei licenziamenti e la proroga degli ammortizzatori per poter approfondire la situazione senza questa imminente scadenza. Data la presenza al tavolo di Invitalia riteniamo inaccettabile parlare di finanziamenti pubblici a fronte di licenziamenti certi”.

Inoltre, avverte Calosi, “visto che e’ uscito il nome di Jindal, chiediamo ai vertici dell’acciaieria se l’interessamento sia o meno reale visto che, ne’ Jsw, ne’ Trafilerie Meridionali, e neanche Obsa, si sono mai palesati agli incontri”.

Bekaert: Trafilerie Meridionali presenta piano, Rossi e sindacati chiedono proroga CIG

L’azienda abruzzese Trafilerie Meridionali, attiva nel campo delle lavorazioni metalliche, ha presentato oggi al tavolo del Mise il proprio piano industriale per la produzione di filo tubo nello stabilimento Bekaert di Figline Valdarno.

E’ quanto si apprende da fonti che hanno partecipato alla riunione di oggi a Roma sulla vertenza che da oltre un anno vede protagonista la fabbrica in Toscana, a Figline Valdarno (Firenze) che conta ancora 210 dipendenti in Cassa integrazione straordinaria fino a fine 2019. In una nota ufficiale diffusa da Bekaert al termine dell’incontro a Roma si parla della presentazione da parte di una “azienda italiana” di “un piano molto articolato sul quale sono in corso dettagliate verifiche di sostenibilità”, e questa viene definita “l’ipotesi più rilevante su cui si sta lavorando già da diversi mesi”. Allo stesso tempo, dichiara la multinazionale belga, “approfondimenti e verifiche sono in corso inoltre sul piano presentato dalla cooperativa dei dipendenti Bekaert. Al vaglio anche l’eventuale convivenza del piano, o parte di questo, con quello presentato dall’azienda”.

“Due ipotesi di reindustrializzazione ce l’abbiamo. Però serve tempo per formalizzarle ed analizzarle. Nel frattempo dobbiamo garantire gli oltre 200 lavoratori che attendono. Per questo è necessario prorogare di alcuni mesi la cassa integrazione straordinaria per cessazione che scade alla fine dell’anno. Sarebbe sciocco non prendere in considerazione questa ipotesi”.Il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, giudica un passo avanti quello compiuto oggi al tavolo convocato al Ministero dello sviluppo economico per la ex Bekaert di Incisa Figline Valdarno.

“Intanto stavolta – precisa Rossi – la tavolo c’era una sottosegretaria (Alessandra Todde) e non soltanto una figura tecnica. L’Advisor ha fatto un buon lavoro. Siamo molto contenti del fatto che circa 100 lavoratori nel frattempo si siano ricollocati. Adesso é necessario salvare questo sito produttivo e dare lavoro agli altri. Riconfermo la disponibilità della Regione a far si che questo avvenga. È positivo che siano state prese in seria considerazione entrambe le proposte in essere, quella delle Trafilerie Meridionali e quella della cooperativa costituita da 70 ex lavoratori Bekaert. Potrebbe essere possibile anche che le due stiano insieme. Serve tempo, ma intanto incassiamo la disponibilità dell’azienda a concedere che a Figline si produca anche lo steel cord. È se oggi abbiamo in campo queste ipotesi lo si deve alla lotta dei lavoratori che da parte nostra abbiamo sempre sostenuto”.

Da parte sua la sottosegretaria Todde si è detta disponibile a portare al Ministero del lavoro la richiesta di proroga della cassa integrazione. E a riconvocare il tavolo entro novembre. Obiettivo? Concludere con la reindustrializzazione dell’area entro i primi quattro mesi del prossimo anno.

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