Domesticalchimia con “La banca dei sogni” al Mila Pieralli

Al Tetro Studio ‘Mila Pieralli’, da venerdì 5 a domenica 7 aprile, Domesticalchimia presenta La banca dei sogni – La vita onirica è uguale per tutti? diretto da Francesca Merli, con Federica Furlani, Davide Pachera, Laura Serena e cinque sognatori (Francesca Gennuso, Roberto Moretti, Fiammetta Paoli, Filippo Racca, Angelo Valenzano), scelti tra più di 200 intervistati su tutto il territorio di Scandicci. Una produzione Domesticalchimia, con il sostegno di Benheart Italia s.r.l..

“Abbiamo lavorato a stretto contatto con gli scandiccesi – afferma Merli – bussando alle loro porte per domandare dei loro sogni. Siamo partiti dal libro La banca dei sogni di Jean e Françoise Duvignaud e Jean-Pierre Corbeau, che hanno intrapreso negli anni ’80 una lunga indagine su questa tema in Francia. Il risultato in scena è un percorso nell’attività onirica dal bambino fino all’anziano, per comprendere, con cinque sognatori direttamente coinvolti sul palcoscenico, quali sono i tarli del nostro tempo”.

La banca dei sogni è l’esito del laboratorio tenuto dalla compagnia per StudioTeatro, il programma di residenze artistiche pensato dalla Fondazione Teatro della Toscana per il Tetro Studio, che rafforza così la sua identità, qualificandosi quale “Casa degli artisti”, luogo di sperimentazione nel senso più alto del termine, e “Teatro per la città”, terreno d’incontro e confronto tra cittadini e artisti.

“Il nostro progetto – spiega Francesca Merli – nasce da diverse necessità. Una è personale: comprendere il mio rapporto con il sonno e l’insonnia, ho una sorta di fascinazione per l’argomento. Un’altra ragione è la forza che risiede nel racconto dei sogni. Una forza che sembra essere stata dimenticata: ormai dormire pare sia quasi la digestione tranquilla della nostra quotidianità. Il risparmio di tempo che dedichiamo ad altro, e non al sonno, ha contribuito a farci dimenticare cosa sogniamo o a non darvi troppo importanza. Con La banca dei sogni vogliamo, invece, ridare valore a questo aspetto fondamentale della nostra esistenza”.

Non si tratta solo di teatro d’inchiesta, dove i sognatori sono chiamati sul palcoscenico a parlare della loro storia, quanto piuttosto di un evento che combina realtà e finzione. L’obiettivo di Domesticalchimia, infatti, è presentare il percorso dell’attività onirica dal bambino fino all’anziano, lasciando che l’indagine si sviluppi sul piano della realtà e della finzione, o meglio sulla realtà del sogno. La compagnia è in residenza artistica al Teatro Studio dal 22 marzo scorso, impegnata nelle indagini/interviste e nella composizione drammaturgica.

“L’ispirazione è il libro La banca dei sogni di Jean e Françoise Duvignaud e Jean-Pierre Corbeau – racconta Merli – hanno fatto una lunga indagine negli anni ’80 sull’attività onirica in Francia. Ci ha commosso il fatto che questa indagine fosse nata da una perdita improvvisa, il lutto del primo figlio dei Duvignaud. In un momento in cui i loro sogni e incubi erano così ingombranti, hanno deciso di capire come e cosa sognano le persone, per rielaborare il loro lutto”.

Tra i sognatori in scena a Scandicci, Filippo Racca è il più giovane di tutti. Ha 10 anni. Per lui “i sogni sono una rappresentazione di una persona. La puoi capire a prima vista, ma se gli chiedi come sogna puoi capirne il carattere, com’è quella persona. Gli incubi, invece, sono quando, forse, non ci sentiamo apprezzati. Ci fanno stare un po’ male, ma secondo me ci devono essere pure gli incubi nella vita”.

Angelo Valenzano è il sognatore tra l’adolescenza e l’età adulta. Alle etichette, però, non ci bada: “Non c’è adolescente, bambino o adulto, esistono solo le persone. Non mi sento appartenente alla mia età. La gente non sa cosa vuole, non ha capito che Dio è il popolo e che ognuno è il Dio di se stesso”.

Roberto Moretti è il sognatore anziano. A suo avviso “la vita è un passaggio e ognuno ricorda i tempi passati. A volte mi libero da questa cosa qui, durante la notte. Alcune volte sogno ancora i miei genitori, che mi rimproverano se faccio qualche bischerata! Magari penso che non sarebbero stati d’accordo con alcune mie scelte e allora sogno che mi rimproverano come quando ero piccino. I pensieri che abbiamo delle volte si sognano la notte”.

I sogni ricorrenti nei bambini, negli adolescenti, negli adulti e negli anziani, almeno quelli di Scandicci, sono tutti dentro La banca dei sogni.

“Nei bambini abbiamo trovato la presenza maggiore di incubi, oltre alla fantasia – spiega Francesca Merli – gli adolescenti sentono come ossessive la scuola, la routine, le sognano con molto frequenza, al pari della morte dei genitori. Negli anziani il tema della guerra emerge fortemente, insieme ai ricordi d’infanzia: si tira le fila di ciò che è stata la propria esistenza. Gli adulti – conclude – hanno paura di questo tempo, si sentono in colpa di dormire, e questo è il centro del nostro lavoro”.

mila pieralli

Domesticalchimia

Nel 2016, dopo due anni di collaborazione in diversi progetti, Francesca Merli (regista), Camilla Mattiuzzo e Riccardo Baudino (drammaturghi), Elena Boillat (performer e coreografa) e infine Federica Furlani (sound designer), fondano la compagnia teatrale under 35 Domesticalchimia.

Intorno a questo nucleo gravitano Laura Serena, Davide Pachera, Massimo Scola, Barbara Mattavelli e Zoe Pernici, diplomati nelle più importanti accademie nazionali. Sempre nel 2016, la Compagnia realizza Il contouring perfetto, vincitore come miglior spettacolo presso il Festival Avanguardie 20 30, in scena presso il Teatro delle Moline, Teatro delle Passioni e Arena del Sole di Bologna, Teatro Out-Off di Milano. Partecipa ai Festival It, Under Direction, Tagadà, Anita Petroni di Residenze Idra.

Nel 2018 la Compagnia realizza Una classica storia d’amore eterosessuale prodotto da Domesticalchimia con il contributo di Cantiere Moline, ERT – Emilia Romagna Teatro Fondazione e Armunia.

Quali sono le facce delle nuove nevrosi che ci camminano dentro e intorno? Come stanno mutando le nostre relazioni affettive? I personaggi/persone di Domesticalchimia incarnano queste domande, agendo all’interno di spettacoli che si fondano principalmente sulla drammaturgia, sullo studio dei movimenti dell’attore e sul sound design, usando un linguaggio che, come primo fine, si pone sempre il contatto diretto con il pubblico.

mila pieralli

INFO:

Teatro della Pergola, via della Pergola 30, Firenze

055.0763333

biglietteria@teatrodellapergola.com

Dal lunedì al sabato: 9:30 / 18:30 – domenica chiuso

Prenotazioni 055.7351023 – teatrostudio@teatrodellatoscana.it oppure via whatsapp al 391.1090500 indicando titolo, giorno e numero dei biglietti.

Biglietteria serale

Al Teatro Studio ‘Mila Pieralli’ di Scandicci, via Gaetano Donizetti 58, a partire da un’ora prima dell’inizio dello spettacolo.

“L’opera nascosta” di Leonardo al Teatro Studio di Scandicci

L’atto unico scritto e interpretato da Michele Santeramo indaga attraverso l’opera del genio del rinascimento il passaggio tra la vita e la morte

Dopo il debutto al Teatro Era arriva al Teatro Studio ‘Mila Pieralli’ di Scandicci, da domani giovedì 14 a domenica 17 dicembre, Leonardo Da Vinci – L’opera nascosta, di e con Michele Santeramo.

Il racconto dialoga in scena con le immagini di Cristina Gardumi, con cui Michele Santeramo ha già collaborato neLa prossima stagione: primi piani di un’umanità che ha a che fare con Leonardo e la sua opera nascosta.

“Non ci sarebbe scoperta, né invenzione, né arte, se non si potesse tradire la realtà inventandone una plausibile – continua – preferisco pensare che “le storie, raccontandole, da vere diventano inventate e da inventate, vere”. Come i sogni, che non esistono nella realtà, ma che una volta sognati, eccoli lì palpitanti, a farti sudare e spaventare e ridere”.

“Questa storia è tutta inventata. Leonardo Da Vinci ne è il protagonista perché è uno dei pochi personaggi che, per tutta la sua sapienza e il suo ingegno e il suo genio, può risolvere, o almeno provarci, il più grande caso irrisolto che riguarda l’essere umano nella sua sfera artistica, scientifica, vitale: il passaggio tra la vita e la morte. Già, proprio quello. È l’unico al mondo a poterci riuscire.

Gli viene in mente di provarci in un pomeriggio di primavera, mentre guarda una battaglia nella quale un esercito usa le armi che lui ha inventato. Le sue opere diventano così un percorso di studio, il tempo nel quale vive diventa il contesto nel quale far attecchire la sua curiosità, per inventare un’altra realtà, che si specchi nell’arte e da quella prenda nuova coscienza.

Il racconto dialoga in scena con le immagini di Cristina Gardumi, primi piani di una umanità che ha a che fare con Leonardo e la sua opera nascosta.

Ovviamente, nessuno degli episodi che qui si raccontano sono accaduti veramente. Troppo spesso scambiamo le storie vere con quelle credibili; anzi, la credibilità delle storie è spesso legata al fatto che siano accadute veramente. Ma se così fosse, se bastasse che un fatto sia accaduto per descrivere la realtà, allora la realtà sarebbe immutabile, non sarebbe mai messa in discussione, e le cose sarebbero semplicemente quello che sono. Non ci sarebbe scoperta, né invenzione, né arte, se non si potesse tradire la realtà inventandone una plausibile.

Preferisco pensare che “le storie, raccontandole, da vere diventano inventate e da inventate, vere”. Come i sogni, che non esistono nella realtà, ma che una volta sognati, eccoli lì palpitanti, a farti sudare e spaventare e ridere”. Michele Santeramo

Biglietteria di prevendita

Teatro della Pergola, Via della Pergola 30, Firenze

055.0763333 biglietteria@teatrodellapergola.com.

Dal lunedì al sabato: 9.30 / 18.30

Circuito regionale Boxoffice e online su www.boxol.it/TeatroDellaPergola/it/advertise/leonardo/219329

Biglietteria in orario di spettacolo

Teatro Studio ‘Mila Pieralli’ Via Gaetano Donizetti 58, Scandicci

Scandicci: Daniela Morozzi legge “Non volevo vedere”

L’attrice leggerà la drammatica storia di Fernanda Flamigni, un canto alla vita e alla speranza, insieme ad un ensemble di musiciste di tutte le età

Raccontarsi significa guardare la verità, darle un nome, anche se fa paura. Al Teatro Studio ‘Mila Pieralli’ di Scandicci, domani venerdì 24 novembre, ore 21, Daniela Morozzi, accompagnata da Alda Dalle Lucche al saxofono, Susanna Bertuccioli all’arpa, e dall’Arcobaleno Ensemble (piccola orchestra di bambine di tutte le età diretta da Giada Moretti), legge Non volevo vedere, dall’omonimo libro di Fernanda Flamigni e Tiziano Storai.

Si racconta ciò che Flamigni ha vissuto e il messaggio che ha voluto dare: un inno alla speranza per vincere la battaglia per la vita e la dignità, per credere nell’uguaglianza e nella libertà. Una testimonianza autentica del distorsivo rapporto tra un uomo e una donna che, con agghiacciante frequenza, sfocia nel dramma del femminicidio.

Una produzione Scuola di Musica di Fiesole e Dipartimento di Saxofoni – SMF, con il contributo di Città Metropolitana di Firenze.

I protagonisti di Non volevo vedere sono una coppia di giovani che si sono conosciuti a Trieste nei corridoi dell’università occupata nel 1989. Si innamorano, si fidanzano, poi si sposano. Il sogno di lei di una famiglia serena e felice si sgretola però sotto le picconate dell’uomo che svela fin dai primi tempi un carattere ambiguo, dai tratti psicotici, scisso tra scatti d’ira e microscopici gesti d’affetto.

Fernanda Flamigni resiste, stringe i denti, va avanti, con amore, poi con il senso del dovere ereditato dal padre. E mente a se stessa mentre il marito perde uno dopo l’altro gli impieghi come giornalista e si barrica dietro accuse al mondo, scuse e pretesti. Il tutto mentre lei non può fare nulla per contrastare la crescente dipendenza dell’uomo dalle droghe.

Dal giorno in cui l’eroina diventa la terza incomoda, un’amante esigente, i soldi cominciano a sparire dal conto in banca e dal salvadanaio del loro bambino. La protagonista decide di doversi salvare insieme al figlio. Torna alla casa di famiglia, parte il ricorso per la separazione, mentre nelle settimane successive subisce minacce, percosse, appostamenti e una terrificante aggressione a mano armata sul luogo di lavoro. Nel delirio che deve affrontare per proteggersi, Flamigni è più preoccupata delle minacce di suicidio dell’uomo, ne parla alle forze dell’ordine, ai servizi sociali.

Poi un giorno la telefonata e la protagonista apre per l’ultima volta la porta al suo carnefice che dice di portare un tardivo regalo di Santa Lucia al bambino. Entrato in casa, dalle sue mani esce una fisarmonica per il figlio e tanti coriandoli di carta lanciati sulla testa della moglie che ha ventinove anni: è il ricorso per la separazione stracciato in tanti piccoli pezzi. Poi la sua mano estrae la pistola.

Non volevo vedere, il titolo, una pugnalata: dopo due mesi di ricovero l’autrice è emersa dal proprio letto d’ospedale completamente e per sempre cieca. Nella stanza buia in cui è costretta ha deciso di ricominciare, di ripartire e per farlo è necessario capire, vedere, ‘aprire gli occhi’.

Si va a tentoni, si urtano mobili, ci si riempie le gambe di lividi. Ma dopo diciassette anni si può raccontare la propria storia, rivederla da capo, sviscerarla, osservarla tutta per poi descriverla in ogni suo anfratto, anche il più doloroso.

Biglietteria di prevendita

Teatro della Pergola, Via della Pergola 30, Firenze. Dal lunedì al sabato: 9.30 / 18.30

055.0763333 – biglietteria@teatrodellapergola.com. Circuito regionale Boxoffice e online su https://www.boxol.it/TeatroDellaPergola/it/event/non-volevo-vedere/212284.

Biglietteria in orario di spettacolo

Teatro Studio ‘Mila Pieralli’, Via Gaetano Donizetti 58, Scandicci

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