“Otello” di Opus Ballet al Teatro di Rifredi Firenze

Venerdì 18 e sabato 19 gennaio la Compagnia Opus Ballet presenterà al Teatro di Rifredi (Via Vittorio Emanuele II, 303, 50134 FI) “Otello”, la coreografia e la regia sono di Arianna Benedetti su musiche di Giuseppe Verdi e Massimo Buffetti.

Otello e Desdemona, sicuramente non il primo femminicidio della storia, ma forse quello più famoso, più forte, più attuale: nei versi di Shakespeare troviamo una classicità viva che ci catapulta nell’attualità più drammatica dei nostri giorni. Ora, come allora, la gelosia diviene patologia e fa sì che gli uomini, incapaci di distinguere l’amore dalla brama di possesso, si arroghino il diritto di punire con la morte le loro donne.
Questo è il punto cardine su cui si impernia il lavoro coreografico di Arianna Benedetti con i danzatori dell’Opus Ballet: la sfida di portare sul palcoscenico della danza la forza del dramma di Otello con tutto il suo carico di attualità e modernità.
Diventano così vere e reali, una dopo l’altra, le dieci, cento, mille Desdemona che danzano insieme, compongono e scompongono i loro corpi e i loro sentimenti come piccole tessere di un mosaico animato e complesso. La rabbia di Desdemona è la rabbia di tutte le donne costrette all’impotenza persino da un oggetto semplice come un fazzoletto.
Sul fronte maschile c’è il rapporto, sempre presente e materialmente tangibile, tra Otello e Iago. Personaggio emblematico quest’ultimo che, sdoppiandosi in un gioco scenico, diventa ora la personificazione del male, ora della semplice e stupida arroganza umana: uno Iago stringe, avviluppa, e infine possiede la mente di Otello mentre l’altro, più fisico e materiale, lo abbraccia, gli parla, gli mostra il corpo della donna amata concesso ad altri.
Due figure per uno stesso personaggio che, per tutta la rappresentazione, si fondono magistralmente fino compiere l’inganno estremo.
È dal confronto dei tre personaggi che prende vita tutta la struttura coreografica nel suo insieme, un percorso di ricerca nell’interconnessione e nella contaminazione dei linguaggi della danza contemporanea tipico dell’Opus Ballet.
Qui il trailer dello spettacolo: https://youtu.be/8uLjT3utxkc
INFO:
055/422.03.61 –  www.toscanateatro.it

Firenze, Walking Therapie: il teatro sale in tramvia

Nella “Psicocamminata urbana tra Rifredi e Scandicci”, grazie ad un particolare dispositivo sonoro che permette il collegamento con gli spettatori muniti di cuffie, due conduttori guidano un gruppo di spettatori-pazienti in un percorso tramvia dando vita ad una passeggiata urbana di gruppo.

La ‘Walking Therapie’ avrà luogo a Firenze dal 23 di luglio al 4 di agosto con spettacoli in strada e in tramvia. La singolare piece itinerante è a cura del teatro di Rifredi e con Luca Avagliano e Gregory Eve, testo e regia di Nicolas Buysse, Fabrice Murgia, Fabio Zenoni, traduzione di Angelo Savelli, concezione sonora e musiche di Maxime Glaude.

L’obiettivo è liberare i partecipanti dal loro individualismo e dai loro pudori nell’esprimersi in faccia al mondo esterno.

Uno dei conduttori, ex paziente ora guarito, proposto dal terapeuta-santone come esempio della riuscita del suo metodo psicofisico, subisce nell’arco della camminata un’inarrestabile involuzione che lo porterà dallo smarrimento al tracollo personale e della terapia.

Ad interpretare il terapeuta-santone ed il suo imbranato assistente Gregory Eve e Luca Avagliano, due giovani attori che, passati dalle più disparate esperienze, dalla conduzione radiofonica all’Accademia d’Arte Drammatica, dal musical alla prosa d’autore, dal comico al drammatico, hanno trovato un terreno comune nel campo dell’improvvisazione teatrale.

La prima parte dello spettacolo si terrà al Teatro di Rifredi; la seconda sarà nella tramvia, mentre la terza in strada a Scandicci. Ci sono raccomandazioni per gli spettatori: munirsi di scarpe comode e di un documento di identità.

Teatro di Rifredi: doppietta di spettacoli per Alessandro Benvenuti

Al Teatro di Rifredi doppio appuntamento con Alessandro Benvenuti che dal 12 al 15 aprile sarà in scena con il thriller comico “Chi è di scena”: con lui sul palco Paolo Cioni e la giovane Maria Vittoria Angeli. A seguire, per due sole serate, il 17 e 18 aprile, Benvenuti darà ancora una volta voce e anima ai dieci personaggi di “Benvenuti in casa Gori”. Entrambi gli spettacoli sono prodotti da Arca Azzurra Teatro.

In “Chi è di scena” Benvenuti interpreta uno stravagante e chiacchierato uomo di teatro, scomparso dalle scene improvvisamente e apparentemente senza un plausibile motivo, da cinque anni, che viene rintracciato per caso da un giovane fan. A lui, l’uomo decide di rilasciare un’intervista per spiegare le ragioni della sua scelta e svelare così il mistero che si è creato intorno a questa. Lo invita perciò a casa sua. Testimone silente di questo loro incontro è una giovane donna che, giacendo seminuda su una chaise longue di spalle ai due, sembra dormire un sonno profondo. E… e come spesso accade nei lavori di Alessandro Benvenuti, quel che appare si scopre tutt’altro che vero, e quel che è vero si svela in un intreccio giocoso e imprevedibile.

Una specie di doppio salto mortale drammaturgico accompagna lo spettatore a un finale assolutamente inaspettato che gioca con leggerezza sulle vicende pubbliche e private dei tre protagonisti, sull’intreccio tutt’altro che evidente dei loro rapporti, affrontando insieme tematiche di grande attualità sociale. Il tutto condito con un linguaggio forte, pastoso, venato di ironia, con punte di sarcastica corrosività: la comicità istintiva e feroce che caratterizza i testi di Benvenuti.

E dopo tanti anni parliamo ancora di “Benvenuti in casa Gori”, spettacolo nato in modo casuale, come uno scherzo tra l’affiatata coppia Chiti/Benvenuti, che doveva essere solo per due serate… diventate poi più di trent’anni. Come un rito sacro che si ripete ascoltiamo ancora le voci che si levano dal desco della famiglia Gori nel Natale del 1986, in quel di Pontassieve: Gino Gori il capofamiglia, il novantenne Annibale Papini, sua figlia maggiore Adele moglie di Gino e il loro figlio Danilo, Cinzia, la sua lui fidanzata, Bruna secondogenita di Annibale, Libero, suo marito, Sandra, la loro figlia; Luciano, marito di quest’ultima e la piccola Samantha di due anni, frutto del matrimonio di Sandra e Luciano. In attesa dell’Urbi et Orbi di Carol Wojtyla i dieci, in mancanza di un’alternativa ragionata, non poterono fare a meno di ingannare il tempo tirando fuori il catalogo dei loro problemi esistenziali e relazionali, e che non fossero rose e fiori apparve chiaro subito a tutti.

Spettacolo inserito nel progetto della Fondazione CR Firenze Il Teatro?#Bella Storia!

Serra Ylmaz e il suo “Harem” tornano al Teatro di Rifredi

“L’ultimo Harem” torna dall’11 al 21 gennaio, i feriali ore 21, la domenica ore 16:30. Un viaggio nell’immaginario femminile, un percorso alla scoperta della donna come custode dell’oralità.

Siamo nel palazzo di Yildiz a Istanbul nel 1909, alla vigilia della definitiva chiusura degli harem. “Ciò che è destino che avvenga, avviene, e ciò che non deve avvenire, non avverrà”: così dice la saggia guardiana dell’harem Serra Yilmaz all’indomita favorita circassa Humeyra, Valentina Chico, dopo che l’insinuante eunuco Sumbul, Riccardo Naldini, le ha annunciato il probabile arrivo notturno del sultano. I tre ingannano l’attesa con il racconto di storie fantastiche. Più di cento anni dopo, una casalinga dimessa e la sua spumeggiante amica sognano improbabili fughe dalla prigione del loro indecifrabile malessere quotidiano.
Partendo da una bellissima novella de “Le mille e una notte” (La storia dell’orafo Hasan e della donna con le ali), dai ritratti e dalle testimonianze antiche e recenti di alcune favorite, oltre che da alcuni brani della scrittrice turca Nazli Eray e di Fatema Mernissi, Angelo Savelli ha costruito un viaggio nell’immaginario femminile, un percorso alla scoperta della donna come custode dell’oralità che, reclusa nelle mura domestiche, tesse con le sue parole un affascinante arazzo multicolore, in cui maschi e femmine restano impigliati con le loro eterne contraddizioni.

Accomodati, in palcoscenico, intorno alla scena di un lussuoso harem-hammam, seduti su tappeti e cuscini, gli spettatori, affascinati dalla vicinanza fisica degli attori e coinvolti dal loro affabulare immaginario e reale al tempo stesso, assistono allo spettacolo immersi in un’atmosfera sensuale fatta di profumi, vapori, musiche che provengono da paesi lontani, per poi essere catapultati in una contemporaneità ricca di ironia e di inquietanti rimandi al passato.
Informazioni: www.toscanateatro.it

“La briscola in cinque”: domani replica straordinaria al Teatro di Rifredi

Sabato 6 gennaio, è stata aggiunta, alle 16:30, una replica del giallo “La briscola in cinque”, il primo capitolo della saga di Marco Malvaldi, riadattato per la scena da Angelo Savelli. La regia dello spettacolo è di Andrea Bruno Savelli.

La banda degli arzilli detective per caso è formata da Sergio Forconi, Raul Bulgherini, Diego Conforti e Luca Corsi; Andrea Bruno Savelli è lo svogliato barista Massimo e Giulia Nannini l’avvenente Tiziana. Giovanna Brilli veste i panni della pettegola moglie di uno dei pensionati detective, Amerigo Fontani quello del medico legale e i giovani  Samuele Picchi, Elisa Vitiello sono gli amici della vittima.

Nell’immaginaria cittadina di Pineta, divenuta località alla moda sulla costa tra Pisa e Livorno, da un cassonetto dell’immondizia sporge il cadavere di una ragazza. L’omicidio ha l’aspetto di un brutto affare tra droga e sesso, anche a causa della licenziosa condotta della vittima, viziata figlia di buona famiglia e i sospetti cadono su due amici della ragazzina nel giro delle discoteche.

Nei giorni successivi in paese non si parla d’altro e così, per ammazzare il tempo, fra una briscola e l’altra sotto l’olmo di un tavolino del Bar Lume, i quattro pensionati-detective, nonno Ampelio, il Rimediotti, il Del Tacca del Comune e Aldo il ristoratore,  cominciano ad elaborare congetture sul delitto, coinvolgendo il barista Massimo il quale, anche a causa dello scarso acume dimostrato dal commissario incaricato del caso, in breve tempo si ritroverà, suo malgrado, ad essere il vero investigatore dell’indagine.

Sotto all’intrigo giallo spunta la vita di una provincia ricca, civile, dai modi spicci e dallo spirito iperbolico, che sopravvive testarda alla devastazione del consumismo turistico modellato dalla televisione. Un giallo tutto toscano.

Lo scrittore pisano, Marco Malvaldi, sarà presente alla recita delle 21:00, disponibile per firmare copie dei suoi libri.

www.toscanateatro.it

Ascolta l’intervista di Chiara Brilli e Gimmy Tranquillo ad Andrea Bruno Savelli

https://www.controradio.it/wp-content/uploads/2018/01/180105_Andrea-Savelli_ML.mp3?_=1

‘I Ragazzi di Via Boccaccio#Decameron’ in scena al Teatro di Rifredi

Uno spettacolo di Pupi e Fresedde under 35, vincitore del bando “Sillumina” della SIAE

Nuova produzione di Pupi e Fresedde, al Teatro di Rifredi martedì 28 e mercoledì 29 novembre alle ore 21 andrà in scena  “I Ragazzi di Via Boccaccio#Decameron” progetto vincitore di  “Sillumina Copia privata per i giovani, per la cultura”, un bando promosso dalla SIAE  per sostenere opere inedite di autori, artisti ed interpreti di età non superiore ai 35 anni.
Il Decameron è vicino o lontano dalle ragazze e i ragazzi di oggi? Se pensiamo alle stranezze del medioevo, all’Elitropia di Calandrino o alle reliquie di Frate Cipolla, ai banchetti e alle guerre sante, il libro ci sembrerà lontanissimo. Facendo però un passo indietro dai singoli racconti, l’immagine cambia: troviamo un gruppo di giovani che si raccontano storie, cercando un modo per capire il mondo, per farlo proprio, cambiarlo. In questo, il capolavoro di Boccaccio è senza tempo. Da qui è iniziata l’opera di riscrittura e allestimento del grande classico.
Il testo originale di Andrea Falcone guarda al Decameron, attualizzandone il contesto: i giovani, questa volta, non scappano dalla peste, ma dalla solitudine e dall’indifferenza. Non si rinchiudono in una villa in campagna, ma in una chat. Allora come oggi, questo rifugio è una parentesi, una palestra in cui i personaggi provano a sviluppare il muscolo dell’empatia con l’esercizio più vecchio del mondo: il racconto. Le classiche storie di Boccaccio si mescolano con altre, provenienti dalla vita quotidiana dei protagonisti.
La regia di Giacomo Bogani strizza l’occhio a Cinema e Serie TV, per mettere in scena uno spazio dove il reale e il virtuale si toccano, dove ognuno dei protagonisti ha modo di esprimersi, dando forma al proprio universo fatto di riferimenti pop, amori e passioni. I giovani “novellatori” recuperano alcune storie originali del Decameron per raccontarle alla propria maniera (sono le storie di Elisabetta da Messina, Ser Ciappelletto, Nastagio degli Onesti, Simona e Pasquino, del Conte di Anversa e di Griselda), e al  contempo raccontano se stessi, confrontandosi con le proprie paure. Il contesto della chat diventa una sorta di catalizzatore che rende più evidenti le mancanze di tutti i personaggi e li aiuta a superarle. La tecnologia, così come la letteratura, sono strumenti. A volte basta uno spunto, una chiave di lettura, per rendersi conto di quanto siano utili, di quanto possano cambiarci la vita. Basta solo sfruttarli.

PER INFORMAZIONI: 055/422.03.61 –  www.toscanateatro.it

PREVENDITA: Teatro di Rifredi dal lunedì al sabato (ore 16:00 – 19:00) | biglietteria@toscanateatro.it
Box Office in tutti i punti del circuito e www.boxol.it | Il Teatro di Rifredi è un punto Box Office

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