Edilizia, CGIL-UIL: in Toscana 10mila posti di lavoro a rischio. Il 1° aprile mobilitazione nelle costruzioni

Cgil-Fillea e Uil-Feneal regionali sabato 1° aprile a Roma per la mobilitazione nazionale sulle costruzioni. “Su codice appalti e superbonus le scelte del Governo sono  sbagliate”.

Mantenere la cessione dei crediti per famiglie meno abbienti, condomini di periferia, case popolari; applicare Contratto nazionale e Durc, combattere i subappalti infiniti: sono queste le proposte che Cgil-Fillea e Uil-Feneal porteranno in piazza il 1° aprile a Roma, periferia Don Bosco, con lavoratori, associazioni ambientaliste, studenti, comitati di quartiere, imprenditori e tecnici, per il lavoro, l’ambiente e la sicurezza nelle costruzioni. Lo annunciano Alessia Gambassi, Rossano Rossi, Daniele Battistini e Paolo Fantappiè, rispettivamente Segretari Generali di Fillea, CGIL, Feneal e UIL della Toscana, che per la mobilitazione nazionale dell’edilizia hanno organizzato pullman da tutta la regione.

“Fai la cosa buona” è il  chiaro messaggio al Governo. “Quella di sabato -dicono Fillea, CGIL, Feneal e UIL della Toscana- sarà una giornata di mobilitazione nazionale per denunciare gli impatti negativi sul settore delle costruzioni del decreto 11/2023 sul Superbonus e per lanciare proposte al Governo per ridurre i danni che deriverebbero dall’applicazione di un decreto, approvato senza nessun confronto con le organizzazioni sindacali (né preventivo alla pubblicazione, né successivo nei tavoli tecnici), che prevede il blocco della cessione dei crediti per i bonus edili a discapito dei redditi più bassi”.

“Saremo in piazza anche contro le nuove norme del codice degli appalti: si tratta di interventi sbagliati nel metodo e nel merito perchè vanno nella direzione opposta rispetto ad alcuni obiettivi che il Paese è chiamato a raggiungere, come quelli contenuti nel Green Deal e nel Pnrr, dall’efficientamento energetico alla riqualificazione del patrimonio edilizio. Scelte sbagliate che in Toscana mettono a rischio 10mila posti di lavoro” aggiungono Fillea, CGIL, Feneal e UIL della Toscana.

Che concludono “c’è un’altra strada possibile: mantenendo la cessione dei crediti per le famiglie con ISEE fino a 30.000 euro, i condomini di periferia, le case popolari. Attuando politiche industriali stabili e strutturali per la rigenerazione delle città e per la riduzione degli sprechi energetici e l’inquinamento. Garantendo qualità del lavoro e delle imprese, rispetto del contratto nazionale edile e vietando il subappalto infinito”.

 

 

 

Superbonus, Cgil-Uil Toscana: “Siamo pronti alla mobilitazione”. Marras: “Danno enorme per tante imprese e famiglie”

Firenze “Grande preoccupazione” viene espressa da Feneal Uil Toscana e Fillea Cgil Toscana “rispetto a quanto emerso nel decreto-legge dal Consiglio dei Ministri sul tema del superbonus in edilizia”.

Le due categorie sindacali toscane degli edili sottolineano che sul superbonus “la mancanza di confronto con le parti sociali e la drammaticità dei continui cambi di rotta, dove si rischia di far naufragare le imprese e di conseguenza mettere in ginocchio i lavoratori coinvolti. Continui cambi di pensiero che denotano mancanza di visione da parte della politica, e che rischiano di aumentare le difficoltà del nostro Paese. In mancanza di risposte, siamo pronti alla mobilitazione”.

“Un salto nel vuoto, un’operazione sbagliata che rischia di far tornare indietro il settore e che può comportare il fallimento di migliaia di imprese e la perdita di centinaia di migliaia di posti di lavoro” afferma il segretario generale Feneal Uil Toscana Daniele Battistini.

Per il segretario Generale di Fillea Cgil Toscana Alessia Gambassi il decreto, “unito al nuovo codice degli appalti con il depotenziamento dell’obbligo di applicazione dei contratti edili e la liberalizzazione dei livelli di subappalto, si può considerare un attacco senza precedenti al lavoro, ai lavoratori, alle imprese serie, al settore”.

Un danno enorme per tante imprese e famiglie e la richiesta, rivolta a Roma, di rivedere la situazione ed adottare strumenti per consentire a Regioni ed Enti locali di acquistare i crediti fiscali. Così, in sintesi, l’assessore toscano alle attività produttive Leonardo Marras commenta la decisione del governo sullo stop alla cessione del credito e allo sconto in fattura relativo al Superbonus, e il divieto per le pubbliche amministrazioni ad acquistare i crediti derivanti dai bonus edilizi.

“Con questa decisione il governo rischia di mettere sul lastrico piccole imprese e famiglie italiane – sottolinea in una nota -. Insieme ad altre Regioni, proprio in questi giorni, avevamo chiesto linee guida che consentissero, con adeguate garanzie, di sbloccare la situazione ed aiutare imprese e privati che si trovano in una situazione oggettivamente difficile e dalle possibili pesanti ripercussioni, economiche e sociali. Oggi invece tutto è bloccato”.

Da Marras un appello al “Parlamento affinché riapra la partita della cessione dei crediti fiscali, anche concedendo strumenti e garanzie a Regioni ed enti locali per poterli acquistare”, ed ai consiglieri regionali del centrodestra che, “invece di ritirare in tutta fretta mozioni ed interrogazioni che ci chiedevano di attivarsi per l’acquisto dei crediti, cosa che stavamo appunto facendo, ci aiutino ora a far cambiare idea al governo”.

Exit mobile version