Superbatterio New Delhi, saliti a 157 i casi in Toscana

Sono saliti a 157 i pazienti in Toscana a cui è stato isolato nel sangue il batterio New Delhi (Ndm), a partire dal novembre 2018. Il dato è aggiornato al 13 gennaio 2020 ed è pubblicato sul sito dell’Agenzia regionale di sanità (Ars) nel report settimanale dedicato alla diffusione del superbatterio Ndm.

Riguardo alla mortalità l’Ars aggiunge che “i casi sono risultati letali nel 31% dei pazienti con sepsi (non necessariamente si tratta di decessi dovuti all’infezione specifica), percentuale paragonabile alla letalità per questa condizione causata da altri batteri resistenti agli antibiotici carbapenemici”. All’aggiornamento precedente del 6 gennaio il batterio New Delhi risultava isolato nel sangue di 155 pazienti nella regione.

Donna 51enne morta per superbatterio New Delhi?

Firenze, una donna 51enne, a cui guardia medica e medico curante avevano diagnosticato uno stato influenzale dovuta a disturbi gastrointestinali, è invece morta in brevissimo tempo in un ospedale per un’infezione scatenata dal cosiddetto ‘superbatterio New Delhi (Ndm)’, batterio killer capace di resistere alle cure antibiotiche.

La vicenda, di cui riporta oggi il quotidiano La Nazione, è avvenuta nell’ospedale di Torregalli dove la donna 51enne era stata ricoverata a metà dicembre non riuscendo a superare i disturbi addominali rilevati dai due medici.

Andata in ospedale le hanno diagnosticato, invece, una polmonite con versamento pleurico, quindi la paziente è stata spostata in terapia intensiva. Ma il suo organismo non reagiva alle cure con antibiotici, dunque i medici l’hanno perfino operata alla colecisti ipotizzandola come area di partenza della patologia.

Poi, lo choc settico e la mancata risposta dell’organismo agli antibiotici hanno causato il decesso. Solo il successivo ‘riscontro diagnostico’ ha poi spiegato che a causare la morte è stato il batterio esterichia coli, normalmente presente negli organismi di ciascuno, trasformato in killer dall’enzima del New Delhi.

Di recente, riporta ancora il quotidiano, la 51enne, di sana costituzione fisica e che si ammalava raramente, si era sottoposta a un check up medico generale da cui era stato rilevato un ottimo stato di salute. La donna lascia una bambina di 10 anni.

In Toscana, secondo l’Agenzia regionale di sanità (Ars), sono intanto saliti a 153 i pazienti a cui è stato isolato il superbatterio New Delhi e sono stati rilevati come letali il 32% dei casi di pazienti con sepsi.

Il New Delhi alberga nella flora intestinale e fino circa all’ultimo anno erano noti casi sporadici, mentre adesso si evidenzia una capacità di questo gene di attivare meccanismi di resistenza alle cure tale da far salire le statistiche della sua presenza nella regione.

AGGIORNAMENTO: La direzione sanitaria della Usl Toscana Centro precisa che la paziente di 51 anni morta all’ospedale di Torregalli di Firenze “é deceduta per una setticemia fulminante ed è al momento risultata positiva solo al batterio escherichia coli. È stato svolto un riscontro diagnostico richiesto dai sanitari del reparto dove la paziente era ricoverata all’ospedale San Giovanni di Dio”. L’azienda, si precisa ancora da fonti sanitarie, “è in attesa quindi sia degli esami istologici che colturali” per chiarire con esattezza le cause del decesso.

Superbatterio New Delhi: 132 i casi in Toscana

Nuovo aggiornamento sul Superbatterio New Delhi in Toscana. Salgono a 132, tra novembre 2018 e la prima settimana di novembre 2019, i pazienti in Toscana nel cui sangue è stato isolato il batterio.

Il dato è aggiornato al 6 novembre ed è stato diffuso dall’Agenzia regionale di sanità della Toscana (Ars) come ogni mercoledì. Il 30 ottobre scorso i casi rilevati erano 129. “I casi sono risultati letali nel 34% dei pazienti con sepsi (non necessariamente si tratta di decessi dovuti all’infezione specifica) – si legge nel bollettino – percentuale paragonabile alla letalità per questa condizione causata da altri batteri resistenti agli antibiotici carbapenemici”.

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