🎧 Affitti universitari, Sunia e Cgil: “Prezzi alti e scarsa reperibilità, vogliamo un incontro con Nardella”

Per gli studenti fuori sede l’alloggio a Firenze è un lusso, tra canoni aumentati del 35%, costi insostenibili (500-550 una singola, 400 una doppia) e irregolarità (contratti anomali in quasi la metà dei casi). La ricerca Udu-Sunia-Cgil sugli affitti universitari parla chiaro e dice che uno studente su tre desiste dalla ricerca della casa e opta per mezzi pubblici, altre città o stop agli studi. I proprietari chiedono addirittura settimane corte per affittare ai turisti nel weekend. Gli appartamenti Dsu sono pochi e un terzo è inutilizzabile per lavori.

Nell’Università di Firenze ci sono oltre 15mila studenti fuori sede. Il tema degli affitti universitari è sempre stato una corsa ad ostacoli e il rialzo degli affitti non sembra conoscere battute d’arresto. Secondo i dati usciti il 7 novembre, elaborati da abitare.com, a Firenze vi è stato un aumento del 35% dei prezzi, rispetto al 2021. Un aumento che fa balzare Firenze tra le città più care d’Italia. Così ogni anno le abitazioni a prezzi sostenibili sono introvabili, molti sono costretti a cambiare città e spesso anche il corso della laurea.

E’ lo spietato Far west del mercato degli affitti universitari nel comune fiorentino. Per una camera singola si pagano mediamente 500/550 euro al mese. Mentre ci vogliono 400 euro a persona richiesti per un posto letto in doppia. Sulla base dei contratti di affitto stipulati presso la sede Sunia, gli studenti che sono passati negli uffici del sindacato e i dati comunicati da alcune agenzie immobiliari le zone più care sono quelle in zona Campo di Marte (550 euro stanza singola, 400 euro doppia) ma soprattutto zona centro storico (600 singola, 450 doppia) e zona San Jacopino 500 euro stanza singola, 350 euro doppia.

Carissima anche la zona di San Frediano. Un signore ha portato negli uffici Sunia un annuncio che dice: per zona Oltrarno, palazzo signorile camera grande 16 metri quadrati con letto matrimoniale, 650 euro. Camera singola media 14 metri quadrati (letto matrimoniale) 590 euro. Camera singola piccola (con letto a soppalco) 11 metri quadrati 540 euro. Tutti prezzi sono esclusi i servizi. Nella ricerca dell’alloggio gli studenti non privilegiano più la vicinanza alla facoltà (il 36%) ma un’adeguata presenza di mezzi pubblici (il 64%). Infatti gli studenti sono, ancor più quest’anno rispetto al passato, disposti a rinunciare alla vicinanza alla sede universitaria per una casa meno costosa. Restano inoltre molto sostenute le richieste di stanze singole (60,4%), ma alla fine ci si sacrifica (nel 37%) a condividere la stanza, sempre per risparmiare.

Viene meno anche l’esigenza di un arredamento moderno e curato dell’appartamento (41% dice di non essere interessato agli arredi). Specie se si possono spuntare canoni più bassi facendo di necessità virtù. Insomma, pur di risparmiare qualche decina di euro al mese, gli studenti sono disposti a scarificare decoro e ‘salute’. Nella ricerca spasmodica di un posto letto accettabile, lo studente ritiene comunque necessaria la presenza del wifi (65%) e della lavatrice/lavastoviglie (67%). Insomma poche esigenze. Quello che viene evidenziato in questa nuova era degli affitti a studenti è anche la richiesta da parte del proprietario delle settimane corte. Non vengono ammesse coppie.

Al campione di 287 studenti che si sono rivolti al Sunia, il 28% ha riferito che alla fine ha desistito dalla ricerca della casa. Di questi 192 sono ragazzi: il 12% (23 ragazzi) faranno i pendolari con i mezzi pubblici (treno/corriera). Gli altri hanno scelto altra sede universitaria o in alcuni casi, addirittura, si sono scoraggiati ed hanno deciso di non proseguire gli studi (6 ragazzi). Tra l’altro il 23% del campione che ha trovato casa (114 persone) riferisce di aver trovato strutture vetuste o addirittura fatiscenti. Questo perché i proprietari tendono a destinare gli alloggi meglio mantenuti o ristrutturati per gli affitti brevi destinati a turisti.

Per quello che riguarda gli affitti universitari percepiti, si continua ad avere una grande sacca di illegalità. Il dato è sempre alto e non accenna a diminuire. In questo quadro, si aggiunge il fatto che gli appartamenti degli studentati Dsu (dove agli studenti vincitori di una specifica borsa di studio viene dato gratis un alloggio tramite bando) sono pochi. E un terzo di essi è addirittura inutilizzabile per lavori. Quest’anno infatti, a Firenze, su 1.849 posti totali, ce ne sono 693 (nelle residenze Calamandrei e Caponnetto) temporaneamente non utilizzabili perché interessati dai lavori di adeguamento antincendio (dureranno fino a fine 2023). Tra gli esclusi, alcuni sono stati sistemati in strutture private, ad altri viene dato un contributo affitto di 350 euro al mese che come visto non è una cifra che garantisce soluzioni consone. Su oltre 2mila ragazzi con i requisiti per l’alloggio, si registrano circa 1.700 ‘idonei non beneficiari’.

Giancarla Casini (segreteria Cgil Firenze): “Mentre si continua a discutere dei danni indiretti del Covid sui giovani studenti, dal senso di isolamento al crollo motivazionale, è ancora più inaccettabile quanto sta accadendo. Il diritto allo studio è strettamente correlato a quello abitativo: Università e Comune devono dare una risposta immediata e consona al disagio provocato dalla mancata programmazione di soluzioni rispetto ai disagi provocati dalla chiusura per lavori di alcune residenze”. Il sindacato, tra l’altro, chiederà un incontro a Nardella.

Ribatte Laura Grandi, segretaria generale Sunia Firenze-Toscana, a proposito degli affitti universitari: “Di fronte a questa situazione non vi sono agevolazioni, né politiche pubbliche per aiutare gli studenti a pagarsi una stanza. Sono lasciati troppo spesso in balia della speculazione immobiliare, di stanze troppo piccole e di contratti inadeguati alle loro esigenze. È assolutamente necessario che il governo torni a finanziare strutturalmente il diritto allo studio. Ancora oggi migliaia e migliaia di studenti che ne hanno diritto non riescono ad accedere a un posto alloggio e sono costretti a rivolgersi al mercato privato”.

Parla anche Sara Sayad Nik dell’Udu: “Vogliamo mobilitarci sul tema perché ogni giorno riceviamo dagli studenti richieste di aiuto e segnalazioni. Firenze è una delle città italiane in cui è aumentato di più il prezzo medio dell’affitto. In epoca prepandemica, nella nostra regione, le residenze gestite da Ardsu contavano un numero di posti letto disponibili di per sé sufficiente ad accogliere tutti gli studenti e le studentesse risultati idonei alla borsa di studio che ne facevano richiesta. Attualmente, rimangono ancora 1700 studenti e studentesse da convocare. All’amministrazione comunale chiediamo, prima di tutto, un impegno concreto nel cercare di collaborare con l’Università di Firenze”.

SUNIA, “Non un solo immobile alla portata di famiglie, studenti, seppur lavoratori”

Gli affitti a Firenze sono un problema che affligge studenti e famiglie. Sempre più persone non riescono a permettersi un’abitazione.

A farsi portavoce di questa problematica la segretaria generale Sunia/Cgil Firenze Laura Grandi e la segretaria e rappresentante di Progetto Firenze Grazia Galli. In una lettera al sindaco Nardella sottolineano l’emergenza abitativa che affligge il capoluogo di regione. “Vanno disinnescati gli effetti dell’attuale modello di sviluppo” e chiedono di prendere provvedimenti e porre un freno agli affitti turistici a breve termine.

Stipendi bassi e costi abitativi esagerati stanno innescando una spirale soffocante per un numero crescente di persone e famiglie – sottolineano nella lettera -, anche tra chi possiede la casa in cui abita. La nostra città sta conoscendo un numero altissimo di sfratti con forza pubblica (130 esecuzioni al mese) e si contano 15000 famiglie in emergenza abitativa per gli alti costi dell’abitare”.

“Ma la cosa più disperante – aggiungono – è la totale impossibilità di trovare un affitto sostenibile a Firenze: non un solo immobile alla portata di famiglie, studenti, seppur lavoratori”. Per Grandi e Galli “oggi la città soffoca sotto il peso di un mercato che è arrivato a condizionarne pesantemente le dinamiche sociali, economiche e politiche. Non c’è più tempo per esitare o ricercare soluzioni ottimali“.

Bisogna fare qualcosa subito. “Per mettere un freno all’assalto turistico della nostra città, sarebbe quanto mai importante agire rapidamente sia sulle norme regionali, sia nel nuovo piano operativo – concludono -, inserendo una categoria d’uso che qualifichi la residenza vera e propria, dalla quale ogni uso ricettivo di qualsivoglia tipo sia escluso. Un obiettivo politicamente coraggioso, di cui auspichiamo il sindaco voglia farsi attore a Firenze e al contempo promotore in Regione“.

🎧 Sfratti in Toscana, allarme sindacati: oltre 5.500 da eseguire

Firenze, un alto numero di richieste di sfratti, con la città di Firenze che ha il primato toscano in questi primi mesi del 2022 di richieste in rapporto al numero di abitanti (50 convalide di sfratto a settimana), seguita da Pisa (23) e Livorno (22). Includendo anche il periodo pandemico si tratta di 5.500 sfratti in tutta la Toscana.

Sono i numeri degli sfratti che emergono dalla conferenza stampa di Cgil, Cisl e Uil e sindacati inquilini sull’emergenza casa. In totale sono 175.000 le famiglie in crisi abitativa, tra chi ha problemi con gli sfratti e chi ha difficoltà a pagare i canoni di locazioni.

In podcast l’intervista alla segretario generale del SUNIA della Toscana, Laura Grandi, a cura di Gimmy Tranquillo.

Dal 1° settembre 2021 al 28 febbraio 2022 sono stati 3.471 i toscani che si sono rivolti agli sportelli territoriali dei sindacati degli inquilini: sono 1.631 i cittadini stranieri che hanno chiesto aiuto, il 47% del totale (contro il 53% degli italiani). Per quanto riguarda i canoni d’affitto l’11% paga tra i 500 e i 600 euro mensili, il 28% tra i 600 e 700 euro, il 42% tra i 700 e gli 800 euro mentre il 19% paga più di 800 euro mensili.

Per l’89% il solo affitto (escluso dunque utenze e condominio) incide per oltre il 45% dei propri redditi. Il 18% del campione versa anche una somma a nero oltre l’affitto dichiarato, il 90% auspica l’assegnazione di una casa popolare e di un contributo affitto utile a mitigare anche i costi delle utenze domestiche.

Un dato nuovo riguarda anche gli inquilini delle case popolari dove i canoni di affitto sono sensibilmente più bassi rispetto al mercato. Nel corso del 2021 e nei primi due mesi del 2022, è stato spiegato, la morosità per affitti e soprattutto per le spese condominiali sta crescendo andando in media oltre il 12% contro il 4% degli anni precedenti.

Diverse le proposte presentate: tra queste, è stato sottolineato, “è indispensabile individuare una sede istituzionale, dove governare il fenomeno degli sfratti e graduare le esecuzioni con il concorso di tutte le parti in causa e ristrutturare tutti gli alloggi di edilizia pubblica sfitti, ad oggi oltre 3500”.

Serve anche “una revisione della legge nazionale sulle locazioni che punti, attraverso la contrattazione collettiva e la leva fiscale, ad abbassare il livello degli affitti privati e ad aumentare l’offerta ad uso di abitazione principale”.

Martedì 22 marzo, è in programma una mobilitazione nazionale e un presidio a Roma, davanti al ministero delle Infrastrutture, per sostenere le proposte unitarie contro sfratti, caro affitti e bollette e a sostegno dell’edilizia pubblica. Secondo i sindacati i provvedimenti adottati in materie di politiche abitative “non danno la necessaria centralità all’obiettivo imprescindibile di un rilevante e strutturale piano pluriennale di edilizia residenziale pubblica e sociale per avviare e consolidare una politica abitativa che sia volta ad aumentare l’offerta di alloggi pubblici e a canoni sostenibili, viste le precarie condizioni reddituali delle famiglie che non trovano soddisfacimento dall’attuale mercato”.

Le Piagge: presentato progetto contrasto povertà per inclusione attraverso percorsi formativi

Il Consorzio Sociale Martin Luther King ha presentato oggi a Le Piagge il progetto Work Up. Presenti alla conferenza gli assessori del Comune di Firenze Sara Funaro e Federico Gianassi.

“Work Up – Un’agenzia per il lavoro sensibile alle fragilità” nasce da un’idea del Consorzio Sociale Martin Luther King in collaborazione con Fiom Cgil di Firenze, Sunia Cgil, Diaconia Valdese Fiorentina, ARCI, Associazione Ieri Oggi Domani e sarà realizzato con la partecipazione della cooperativa “Oltre Il Ponte” e la ONLUS C.A.T.

Costruire un luogo di formazione che offra esperienze concrete di tirocinio, scouting aziendale e ricerca attiva del lavoro, sviluppando competenze specifiche e apprendimento sul campo. È questo l’obiettivo del progetto rivolto a giovani e adulti, di entrambi i generi, italiani e di origine straniera, dai 16 anni ai 55 anni. Un range generazionale molto ampio che va dai minori in età d’obbligo formativo, ritirati o espulsi da percorsi scolastici, agli adulti inoccupati o espulsi dal contesto lavorativo.

Possibile sede del progetto è stata individuata nel Circolo affiliato Arci a Quaracchi, nel quartiere de Le Piagge, chiusa da tempo. Come ha spiegato Andrea Malpezzi, Presidente del Consorzio, “La costruzione di un centro di avviamento al lavoro in questo luogo dove vi sono insediamenti di case popolari rappresenta una possibilità di connessione forte con il territorio per le iniziative che permette di organizzare, gli spazi a disposizione, la possibilità di frequentazione da parte dei cittadini e le occasioni di conoscenza reciproca che possono dar vita a nuove relazioni e opportunità. Il progetto è in divenire – prosegue Malpezzi – abbiamo chiesto un contributo alla Fondazione Cassa di Risparmio e speriamo che anche altri soggetti vogliano sostenere l’iniziativa.”

L’allestimento prevede la messa a punto di una sala per la formazione, un laboratorio di officina meccanica, un bar e successivamente una cucina con servizio di ristorazione. Per il Segretario Generale della Fiom Cgil di Firenze Daniele Calosi: “Il lavoro identifica le persone, dà loro un ruolo e un riconoscimento nella società, per questo siamo convinti che occorra partire da progetti come questo per intervenire sull’inclusione sociale dei giovani disagiati, sull’integrazione degli immigrati e sul contrasto alla povertà in genere. Come Fiom  – afferma deciso Daniele Calosi – daremo un contributo nella preparazione del laboratorio di officina fornendo strumentazioni da lavoro, entrando in contatto con alcune aziende del territorio e saranno a disposizione nostri volontari, operai ormai in pensione, per insegnare il lavoro alle persone coinvolte”.

Laura Grandi, Segretaria del Sunia Cgil ha così commentato: “L’aspetto unificante di molte periferie è una monotona ripetizione del modulo edilizio, gli spazi esterni sono lasciati irrisolti e si individua nella sola funzione commerciale l’elemento qualificante. Succede anche a Le Piagge, dove con l’introduzione di un supermercato si è pensato di poter risolvere i problemi di disagio abitativo, non agendo sul tessuto sociale. Tra le virtù di questo progetto – conclude Laura Grandi – c’è la volontà di ‘riaprire’ i rapporti sociali, individuare la periferia come un nuovo centro urbano, ridisegnando un progetto dove, tramite la formazione per il lavoro, abiti l’integrazione sociale.”

Exit mobile version