Al teatro Puccini “Da consumarsi preferibilmente in equilibrio”, con Daniela Morozzi

Daniela Morozzi sarà in scena venerdì 10 gennaio alle ore 21:00. Ad accompagnarla sul palco  il musicista Stefano “Cocco” Cantini, che farà da impeccabile contrappunto allo spettacolo, rinnovando un sodalizio artistico che dura ormai da oltre 10 anni. Hanno collaborato ai testi Matteo Marsan e Stefano Santomauro.  Le scenografie e il progetto luci sono di Beatrice Ficalbi. La regia è firmata da Matteo Marsan.

“Sono nata podalica – banalmente, per i piedi- di domenica e nel ‘68. Mai stata scaramantica…ma certo un po’ di guazzabuglio tutto questo deve avermelo creato. Comunque, anche in mezzo a un bel po’ di peripezie affettive, oggi posso orgogliosamente dire di essere una “mediamente turbolenta” donna di mezz’età. Che il tempo passi lo sanno tutti, i bambini fanno confusione coi giorni della settimana, i giovani dormono tanto e poi hanno furia, a cinquant’anni invece si diventa saggi: lo si capisce da piccoli dettagli.

Capisci che il trucco in verità è un restauro, ti conti le piccole macchie apparse sulle mani e impari a selezionare, perché a 50 anni non ci va più bene tutto.

I sogni sono ancora vivi, ma per raggiungerli devi accelerare un po’ il passo; a 50 anni arriva la certezza che “siamo nati per collaborare, come i piedi, come le mani, come gli occhi, come le file dei denti superiori e inferiori”, lo diceva Marco Aurelio, so solo questa…. ma a 50 anni, ahimè, piace tirarsela un po’ e credetemi, capisci anche che se regali agli altri i tuoi ricordi, senza rompere troppo, magari servono a qualcuno.

L’attrice Daniela Morozzi

A 50 anni ho scoperto che la vita è “da consumarsi preferibilmente in equilibrio”.

Un monologo brillante, a tratti commovente, in cui Daniela Morozzi fa considerazioni semiserie che partono dai tortellini bolognesi al metabolismo lento, dalla nascita di un figlio alle chat dei genitori, dall’amore ritrovato alla sinistra perduta, dalla condizione delle donne alle nostre periferie e molto altro. Una divertente carrellata di “umane situazioni”, fatte di piccoli e grandi dettagli quotidiani che, se li guardi bene, appartengono ad ognuno di noi.

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Maria Pia De Vito apre il Grey Cat jazz Festival XXXVIII

Torna anche quest’anno l’importante appuntamento con la musica jazz in provincia di Grosseto. 22 concerti e molti altri eventi per la 37esima edizione del Grey Cat Jazz Festival. Benny Golson, Steve Coleman, Paolo Fresu, Enrico Rava e molti altri i protagonisti del cartellone 2018 promosso  da ben 9 amministrazioni comunali della Maremma e curato da Music Pool. Si parte il 27 luglio  con “So right”, primo omaggio discografico della cantante e compositrice Maria Pia De Vito dedicato a Joni Mitchell. Sentiamo il  direttore artistico Stefano “Cocco” Cantini.

https://www.controradio.it/wp-content/uploads/2018/07/180720_COCCO-CANTINI-SU-GREY-CAT.mp3?_=1

Cantante e compositrice, Maria Pia De Vito inizia l’attività concertistica nel 1976 come cantante e polistrumentista in gruppi di ricerca su musica etnica e musica colta dell’area mediterranea, balcanica e sudamericana. Dagli anni ‘80 è attiva in campo jazzistico, collaborando con musicisti fra i quali John Taylor, Ralph Towner, Rita Marcotulli, Ernst Rejiseger, Enrico Rava, Enrico Pieranunzi e molti altri, partecipando a importanti festival internazionali. La sua ricerca sul canto e sulla voce abbraccia diversi campi d’azione: dalla personale elaborazione della lingua e la cultura napoletana attraverso la musica di improvvisazione e l’incontro con culture diverse (il più recente: il Brasile di Guinga, Chico Buarque e Ivan Lins), al free jazz ed elettronica, dalla prossimità con la musica barocca al lavoro sulla forma canzone senza limitazioni di genere. Molto attiva dal 2007 con il duo Dialektos con Huw Warren con cui ha inciso due Cd per l’etichetta Parco della musica, suonando in tutta Europa ed un tour in Estremo Oriente. E’ stata protagonista dell’opera Diario dell’assassinata, presso il Teatro San Carlo di Napoli nell’aprile 2014, sempre con Huw Warren al suo fianco. Ha varato nel 2011 il Progetto Il Pergolese, che ha inciso poi per la prestigiosa etichetta ECM, con François Couturier, Anja Lechner, Michele Rabbia, esibendosi in grandi festival e teatri europei. Nel 2016 si è esibita all’Opera di Lyon in una carte blanche di 5 progetti da lei diretti.

Info sul festival http://www.eventimusicpool.it/festivals/grey-cat-jazz-festival/

La seconda data sarà tutta dedicata a due giovani e promettenti formazioni: “Lilac for People” della cantante Francesca Gaza e “In the Eyes of the Whale” di Michelangelo Scandroglio. Questo sarà anche il primo di 7 appuntamenti che coinvolgeranno il comune di Follonica: una giornata che vede nello stesso programma una masterclass dedicata all’improvvisazione avanzata, guidata da Stefano Cantini, la presentazione della nuova pubblicazione ispirata al lavoro teatrale e musicale “Io, John Coltrane” e un originale progetto con al centro la straordinaria fotografia di Pino Ninfa insieme a Giovanni Falzone Alessandro Rossi; importante il calendario degli altri artisti in concerto: il Paolo Fresu Devil Quartet (a presentare il suo novissimo CD), il quartetto del leggendario Benny Golson (per la prima volta a Grey Cat) e “Dream Weavers” il progetto del sassofonista sardo Gavino Murgia, con il percussionista franco brasiliano Mino Cinelu ed il chitarrista vietnamita Nguyen Le;

I giorni 2 e 3 agosto ancora una volta vedranno il quartiere Senzuno di Follonica protagonista di una vera immersione totale nella live music e nelle arti: con Grey Cat Street Club una due giorni densi di concerti e performance; tra i protagonisti la Fantomatik Orchestra. Il tutto curato da Cantiere Cultura ed Associazione Real Giallu.

Il Cassero Senese di Grosseto ospiterà lo straordinario duo formato da Stefano Cantini e Antonello Salis ed una serata tutta dedicata al funk con la White Orcs (sul palco i migliori jazzmen toscani insieme al vocalist – ex Incognito – Momrelle).  Anche il Castello di Scarlino sarà la suggestiva location per due concerti che spazieranno dal funk deiFunk Off accompagnati dalla voce di Karima al nuovissimo progetto che unisce Enrico Rava, uno dei più importanti trombettisti italiani e la pianista giapponese Makiko Hirabayashi. A Scarlino Scalo in occasione de “Lo scalo dei sapori” saranno protagonisti della serata il quartetto di Romina Capitani e il funk del progetto Superbad.

Sarà il quintetto del newyorkese Steve Coleman il protagonista del concerto presso il suggestivo scenario del Teatro delle Rocce di Gavorrano, anche per questo 2018 incollaborazione con il Festival Time in Jazz di Berchidda, mentre sempre a Gavorrano, presso la ex miniera di Ravi Marchi, si terrà una grande festa swing con la presenza delNico Gori Swing Tentet con tanti ospiti. Straordinario l’evento programmato a Castelnuovo val di Cecina: la storia musicale di Gino Paoli e la sua inconfondibile voce dialogano con Danilo Rea, uno dei più grandi protagonisti della scena musicale italiana.

L’appuntamento nel nuovo spazio della Fortezza Aldobrandesca di Monterotondo Marittimo vedrà protagonista il pianista Dado Moroni con il suo trio, la piazza Solti di Castiglione della Pescaia vedrà impegnata la cantante Alessia Martegiani con il chitarrista Nicola Stilo, mentre a Vetulonia sarà il contrabbassista Raffello Pareti a presentare un nuovissimo trio con Roberto Cecchetto e Fulvio Sigurtà. Al debutto anche il progetto di Fabio Morgera, con un omaggio ad uno dei suoi ispiratori, Joe Henderson (presso il Parco Fonte di Vandro a Sassofortino) mentre nel Museo di S.Pietro all’Orto a Massa Marittima, che sarà sede di una importante mostra dedicata al Lorenzetti, sarà la volta diMauro Grossi a presentare il suo quartetto con il sassofonista Gianluca Esposito.

La visita ai luoghi del festival sarà curata dalla collaborazione con la Cooperativa Colline Metallifere mentre le aziende del territorio saranno presenti con i loro prodotti grazie alla collaborazione di Tipico Cia.

Grey Cat Festival è promosso da ben nove amministrazioni comunali della Provincia di Grosseto, fra le quali il Comune di Follonica, d’intesa con i Comuni di Scarlino, Grosseto, Roccastrada, Monterotondo Marittimo, Gavorrano, Castelnuovo Val di Cecina, Castiglione della Pescaia. L’organizzazione e la gestione del festival sono curate da Associazione Music Pool, la direzione artistica da Stefano Cocco Cantini. Tra i contributi più importanti ricordiamo il Mibact e la Regione Toscana. Fra le collaborazioni principali quella fra Parco Nazionale delle Colline Metallifere Toscane, Pro Loco e Scuola di Musica di Follonica e tanti altri soggetti.

Un secolo fa, come oggi: “Amy, storia di un naufragio” con Daniela Morozzi

La rappresentazione debutterà in prima nazionale al Teatro delle Donne di Calenzano (Firenze) venerdì 13 e sabato 14 aprile alle 21,15 e domenica 15 aprile alle 16,30. Diretto ed interpretato da Daniela Morozzi, con testi di Valerio Nardoni e le musiche originali di Stefano “Cocco” Cantini.

È il 1901 quando Joseph Conrad scrive “Amy Foster”. Leggendo questa specie di incubo, l’impressione è che 117 anni siano passati invano. Allora erano emigranti che dall’Est Europa volevano raggiungere in massa l’America, oggi sono africani e asiatici, forse ancora più affamati, ma disperazione, truffe, furti, scafisti e naufragi sono identici. Come tristemente uguali sono i cadaveri dei bambini sulle spiagge e quella sensazione di fastidio (o lo vogliamo chiamare odio?) verso lo straniero che scuote i valori della società mortalmente fissa in se stessa.

Yanko viene dai Carpazi ed è l’unico sopravvissuto di un bastimento andato a fondo davanti alle coste dell’Inghilterra, col suo carico di emigranti stipato in condizioni spaventose.
Yanko è bello, sa lavorare la terra, mungere le vacche, è religioso, impara l’inglese e addirittura salva da morte certa la nipotina di un ricco possidente inglese. Amy Foster, la “grulla” del paese, lo aiuta. Si innamora di lui e, contro la volontà di tutti, lo sposa. Mettono al mondo un figlio.

Ma nell’opaca comunità, Yanko appare alla stregua di un pagano, una specie di stregone, forse un pazzo, molto probabilmente un demonio. Di sicuro uno straniero. E tanto basta per condannarlo.

Per stoltezza, Amy Foster lo salverà; per stoltezza, lo lascerà morire con la faccia nel fango. La vicenda di Yanko è la storia di una tenace speranza infranta mille volte, infine sconfitta e caduta, ma che ha radicato nella terra come un seme.

Una violenta storia accaduta un secolo fa in Inghilterra, o forse proprio qui, da noi, questa notte.

Programma completo www.teatrodelledonne.com.

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