Coronavirus: positivi in Toscana, 55% maschi con età media 59 anni

“Dalla piattaforma dell’Istituto superiore di sanità dei casi positivi, alimentata dai dipartimenti di prevenzione delle tre Asl toscane, emerge che il 55% dei casi sono maschi con età media di 59 anni e solo il 14% ha meno di 40 anni confermando come i più giovani non vengano sostanzialmente toccati dal virus”. Lo ha detto l’assessora al diritto alla salute, Stefania Saccardi, nel corso della comunicazione della Giunta regionale sull’emergenza Coronavirus durante la seduta in videoconferenza del Consiglio regionale.

Tra i casi positivi al Coronavirus, ha aggiunto Saccardi, “il 10% è risultato asintomatico, quasi il 30% ha condizioni cliniche lievi, il 33% severe e quasi 5% gravi. Un malato su 3 ha almeno una patologia cronica”. Per quanto riguarda i deceduti, ha aggiunto Saccardi, “la letalità, il numero di deceduti sui positivi totali, è del 5,2% contro il 15,4% della Lombardia e il 11% dell’Emilia Romagna. L’incremento della mortalità invece, cioè i deceduti sulla popolazione residente, mostra un aumento meno repentino nel tempo: solo il Veneto registra dati migliori della Toscana tra le Regioni a forte circolazione del virus”.

Coronavirus: Toscana, ‘In carceri nessun detenuto positivo’

Nessun detenuto nelle carceri della Toscana risulta affetto da Covid-19. E tutto il personale penitenziario e amministrativo verrà sottoposto a test sierologico.

E’ quanto emerso, riporta una nota della Regione, dall’incontro che ieri l’assessore al diritto alla salute Stefania Saccardi, assieme al capo di gabinetto del presidente Rossi, Ledo Gori, ha avuto con Gianfranco De Gesu, provveditore regionale dell’amministrazione penitenziaria Toscana-Umbria, e Angela Venezia, direttore dell’ufficio detenuti e trattamento, per discutere della questione Covid-19 in relazione al sistema carcerario. “Stiamo lavorando a stretto contatto con l’amministrazione penitenziaria da quando l’emergenza Coronavirus è cominciata – dice l’assessore Saccardi -, proprio per cercare di puntare sulla prevenzione piuttosto che sulla cura”. Dall’incontro è emerso che ad oggi nessuno dei 3.473 detenuti nelle carceri toscane risulta affetto da Covid-19. Quindi, per preservare l’ambito carcerario da possibili infezioni, è stato deciso di sottoporre a test sierologico tutto il corpo di polizia penitenziaria e il personale amministrativo in servizio negli istituti di pena toscani, per un totale di 2.500 unità. E’ stata fatta una valutazione anche in ordine alle linee guida emerse dalla task force sul carcere e, anche in relazione ai numeri attuali, è stata riconfermata la validità e la sufficienza, allo stato, delle medesime linee guida. “Fin dal 22 febbraio – dichiara il provveditore De Gesu – abbiamo condiviso con la sanità regionale le misure sin qui adottate per preservare dal contagio le comunità penitenziarie della Toscana. I risultati ottenuti ci incoraggiano a seguire il percorso intrapreso, nel cui solco si pongono le scelte frutto dell’incontro”.

Coronavirus, possibili brevi uscite per persone con disabilità intellettiva

E’ quanto si precisa in una Circolare regionale inviata, ieri, a prefetti, asl e associazioni, a firma dell’assessore alla salute Stefania Saccardi.

Persone con gravi forme di disabilità intellettiva possono uscire di casa, ma nel rispetto obbligatorio di determinate regole. E’ quanto si precisa in una Circolare regionale inviata, ieri, a prefetti, asl e associazioni, a firma dell’assessore alla salute Stefania Saccardi. La Circolare fornisce alcune indicazioni sulle uscite e gli spostamenti delle persone con gravi disabilità intellettive, disturbi dello spettro autistico e/o patologie psichiatriche ad elevata necessità di supporto, al fine di prevenire e gestire emergenze comportamentali. Le uscite saranno, dunque, consentite solo con l’assistenza di un accompagnatore, limitate allo stretto necessario e nel rispetto delle misure di prevenzione raccomandate (distanza interpersonale, utilizzo di dispositivi di protezione individuale).

“Fatto salvo il rispetto delle norme attualmente in vigore per il contenimento dell’epidemia su tutto il territorio regionale e da parte di chiunque – chiarisce l’assessore Saccardi – abbiamo ritenuto opportuno disciplinare le uscite e gli spostamenti di queste persone che, senza le attività sociali, scolastiche e riabilitative a cui sono abituati, possono scivolare verso stati d’ansia, di iperattività o di agitazione emotiva, che possono mettere in pericolo la loro incolumità e quella dei loro conviventi. Le uscite potranno esserci solo a determinate condizioni, che vanno assolutamente rispettate”.

Riguardo all’accompagnatore la Circolare precisa che “avrà cura di portare con sé l’apposita autocertificazione dello stato di necessità, prevista dalla attuale normativa, e una specifica certificazione da richiedere al medico specialista di riferimento (neuropsichiatra infantile o psichiatra o specialista della riabilitazione) che indichi la necessità di effettuare brevi uscite nell’ambito del Comune di residenza”.

Resta fermo il divieto assoluto di muoversi dalla propria abitazione – sia per la persona interessata che per l’accompagnatore – in presenza di una sintomatologia febbrile e/o respiratoria, in caso di positività al virus o se si è in quarantena domiciliare.

Mascherine: Nursind deposita esposto contro Regione Toscana, Asl e Aou lo diffidano

Si contesta la violazione di norme sulla sicurezza sul lavoro “per non aver fornito agli infermieri dispositivi di protezione idonei al rischio biologico da affrontare”. Rossi: “fatto tutto il possibile”

Il sindacato degli infermieri Nursind della Toscana rende noto di aver depositato oggi in procura a Firenze un esposto contro la Regione Toscana. Si contesta la violazione di norme sulla sicurezza sul lavoro, spiega il segretario toscano Giampaolo Giannoni, “per non aver fornito agli infermieri dispositivi di protezione idonei al rischio biologico da affrontare e in particolare per aver imposto l’utilizzo di mascherine prive del marchio Ce e di adeguati livelli di schermatura rispetto al virus”.
L’esposto chiede che “venga valutata ogni eventuale responsabilità penale” rispetto alle condotte dal governatore Enrico Rossi, dell’assessore alla sanità Stefania Saccardi e di Piero Paolini, direttore dipartimento maxiemergenze della Regione. Quest’ultima, spiega Giannoni, “ha emesso un’ordinanza per limitare l’uso delle mascherine idonee a proteggere dal Covid-19 unicamente ai reparti di terapia intensiva, esponendo al rischio contagio tutti gli altri operatori. Una presa di posizione inaccettabile e incomprensibile”.

Il segretario del Nursind Toscana Giampaolo Giannoni verra formalmente diffidato dalla diffusione di notizie false che generano panico nella popolazione e altresì diffidato alla rettifica di quanto dichiarato per mezzo stampa. Così si legge nella nota diffusa dall’Unità di crisi regionale per il Coronavirus, dalle Ausl e dalle Aou della Toscana riguardo all’annunciato esposto del Nursind contro la Regione Toscana.

Questo il testo integrale della nota congiunta:

“Il segretario del Nursind Toscana Giampaolo Giannoni verra formalmente diffidato dalla diffusione di notizie false che generano panico nella popolazione e altresì diffidato alla rettifica di quanto dichiarato per mezzo stampa. Egli cerca visibilità, evitando un confronto e un approfondimento adeguato alla complessità dell’emergenza. Ribadiamo ancora una volta che distribuiamo oltre mezzo milione di mascherine ogni tre giorni, comprese le Ffp3 e le Ffp2, oltre a quelle a marchio CE e alle mascherine chirurgiche in tessuto non tessuto prodotte in Toscana. Rispetto alle polemiche sollevate negli ultimi giorni riguardo alla mancanza di sicurezza per gli operatori del 118, l’Unità di crisi specifica che possono esserci stati problemi in singoli casi isolati, ma che tutti gli operatori sanitari sono in sicurezza, come disposto dai rapporti Covid dell’Iss (Istituto Superiore di Sanità) e della Oms (Organizzazione Mondiale della Sanità), dalle circolari ministeriali e dalle ordinanze regionali.
Più nello specifico le circolari ministeriali dispongono l’uso della mascherina Ffp2 anche per quel che riguarda il trasporto con permanenza di malati Covid accertati o sospetti e in tutte le manovre che producono aerosol. In tutti gli altri casi tutte le circolari e le linee guida prevedono l’uso della mascherina chirurgica. L’ordinanza regionale, in coerenza con le circolari ministeriali, dispone che in tutti gli ambienti Covid si usi la Ffp2 e dispone in tutti gli ambienti non Covid l’uso della mascherina chirurgica. Tuttavia da giovedì scorso assicuriamo le mascherine Ffp2 (con fornitura giornaliera di 20.000 pezzi) a tutti; compresi gli accessi ambulatoriali urgenti per problematiche cliniche o diagnostiche relative all’apparato respiratorio; anche laddove non sia stato possibile effettuare il tampone e in tutte le condizioni d’urgenza, trasporto e ricovero.
Quanto alle richieste della Ftom e degli ordini delle professioni infermieristiche della regione sull’estensione delle mascherine Ffp3 a tutti, ricordiamo che l’ordinanza regionale è del tutto coerente alle disposizioni ministeriali che definiscono caso per caso il tipo di mascherina da utilizzare in tutta l’area Covid; a partire dalla cure territoriali, dal trasporto, al pronto soccorso e ai reparti ospedalieri. L’Unità di crisi regionale, le Ausl e le Aou della Toscana”

Coronavirus, rafforzata l’assistenza domiciliare telefonica del Pronto Badante

Si rafforza, in questo periodo di emergenza sanitaria da Coronavirus, la presa in carico domiciliare telefonica degli anziani in difficoltà. Tutte le attività di assistenza, informazione e tutoraggio sono state infatti potenziate, tramite un costante monitoraggio telefonico, effettuato dai soggetti del terzo settore direttamente coinvolti nel progetto.

Gli anziani potranno ricevere, inoltre, tutte le informazioni necessarie per la consegna a domicilio della spesa alimentare, dei farmaci o di altra loro utilità. La rete messa in campo, per stare sempre più vicino agli anziani fragili e alle loro famiglie, grazie all’impegno quotidiano del terzo settore, consente di rispondere il più rapidamente possibile alle eventuali richieste di aiuto, che dovessero emergere in questi giorni di misure restrittive, varate per contrastare la diffusione del contagio del virus.

“Il Pronto Badante risponde più che mai alle nuove esigenze dettate dal momento difficile che viviamo a causa del Coronavirus – dichiara l’assessore al diritto alla salute, al welfare e all’integrazione socio sanitaria Stefania Saccardi -. Si consolida lo spirito del progetto, che è quello di stare vicino agli anziani in difficoltà, che chiamano per chiedere un aiuto concreto ed esprimere le loro richieste legate a necessità quotidiane, che non possono affrontare da soli. La prosecuzione del progetto, che in questi giorni è stato temporaneamente rimodulato tenendo conto dell’emergenza in corso, consentirà di stabilizzare gli interventi sull’intero territorio regionale, continuando a sostenere le famiglie e a offrire un adeguato supporto socio assistenziale agli anziani fragili”.

Tutti gli interventi previsti dal progetto sono stati rinnovati per un ulteriore anno a partire da ieri, mercoledì 25 marzo, con il decreto dirigenziale n. 4299 del 17 marzo scorso. Tra le varie azioni già avviate si segnala il proseguimento sia dell’erogazione del contributo economico attraverso l’attivazione del libretto famiglia, sia delle attività di tutoraggio amministrativo, anche se queste ultime sono effettuate, al momento, solo telefonicamente vista l’emergenza sanitaria in atto.
L’obiettivo del progetto Pronto Badante è quello di sostenere la famiglia nel momento in cui si presenta la prima fase di fragilità dell’anziano, garantendole un adeguato punto di riferimento per avere informazioni sui percorsi socio-assistenziali presenti sul territorio e un sostegno economico per l’attivazione di un rapporto di assistenza familiare con una/un badante. Uno dei principali elementi di forza del progetto è l’avere attivato una rete di protezione a supporto della famiglia e della persona anziana con il coinvolgimento del volontariato, dei soggetti del terzo settore, in stretta collaborazione con il sistema territoriale dei servizi pubblici. Il sistema di rete messo in campo coinvolge al momento 278 soggetti: 123 associazioni di volontariato, 93 cooperative sociali, 27 associazioni di promozione sociale, 27 patronati, 8 altri soggetti onlus, e la collaborazione con Inps per acquisizione e gestione dei libretti famiglia.

Il progetto, che prevede un investimento di 3 milioni e 3oo mila euro, è rivolto a persone anziane di età uguale o superiore a 65 anni, residenti in Toscana, che si trovano per la prima volta in un momento di difficoltà, fragilità o disagio e che non hanno già in atto un progetto di assistenza personalizzato (pap) con i servizi territoriali.

Per il dettaglio dei servizi offerti è possibile consultare il link dedicato al progetto.

Coronavirus: sanitari cinesi in Toscana con ventilatori e mascherine per formare colleghi

Arriveranno domani pomeriggio, mercoledì 25 marzo, a Malpensa con un volo da Fuzhou, 14 tra medici, infermieri e professionisti cinesi, della commissione provinciale per la salute della regione di Fujian, che per cinque giorni, fino al 30 marzo, saranno in Toscana, per fare formazione al personale del Servizio sanitario regionale sulla gestione dell’emergenza epidemiologica causata dal Covid-19.

Porteranno con sé anche una donazione di materiale sanitario, tra cui 30 respiratori, che verrà caricato su nove furgoni di Estar e portato in Toscana. Lo rende noto la Regione Toscana il cui presidente Enrico Rossi sarà a Malpensa ad accoglierli insieme all’ambasciatore della Cina in Italia Li Junhua, al console generale cinese a Firenze Wang Wengang, e al consigliere scientifico dell’ambasciata orientale Sun Chengyong.
L’arrivo a Firenze della delegazione e delle attrezzature (in parte destinate al magazzino di Estar a Calenzano, in parte a quello della Cross, la Centrale operativa per le maxiemergenze a Pistoia), è previsto nella serata di domani. Giovedì mattina a Careggi, l’incontro con l’assessore alla salute della Toscana Stefania Saccardi, che fin dall’inizio assieme al console Wang Wengang, e la task force regionale, oltre al collegamento in videoconferenza con i referenti delle varie Aziende sanitarie.
Nei giorni successivi la delegazione cinese incontrerà, sempre in videoconferenza da Careggi, il personale sanitario delle varie aziende sui temi della gestione della prevenzione e della pratica clinica.
Tra il materiale che arriverà in Toscana con la delegazione oltre ai 30 ventilatori, di cui 10 invasivi e 20 ventilatori non invasivi, 20 monitor, 20.000 mascherine Ffp2, 300.000 mascherine chirurgiche, 3.000 visiere, 3.000 tute di protezione.

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