Stefania Bariatti, un’esperta di diritto internazionale per presidenza Mps

Il ministero dell’Economia propone Stefania Bariatti alla presidenza di Mps e Antonino Turicchi alla vicepresidenza. Intanto i  piccoli azionisti di Mps e il Codacons chiedono allo Stato di valutare con la massima attenzione la designazione del nuovo presidente di Montepaschi: “se si dovessero profilare ipotesi di conflitti di interesse verranno impugnata dall’associazione dinanzi al Tar”.

L’assemblea di Mps ha eletto Stefania Bariatti alla presidenza di Mps. Ha votato sì il 75,43% del capitale. Un’esperta di diritto internazionale alla presidenza della nuova Mps, Stefania Bariatti, 61 anni, eletta oggi alla presidenza della banca più antica del mondo, si è laureata in giurisprudenza nel 1979 alla Statale di Milano. E da allora ha fatto del diritto il fulcro della sua vita professionale, fino ad arrivare a un passo dall’elezione a giudice costituzionale, nel 2014, quando la sua candidatura, proposta da Forza Italia e sostenuta anche dal Pd, non riuscì a raggiungere i 570 voti necessari all’elezione, a causa del veto dei Cinque Stelle.

Dopo la laurea Bariatti si dedica alla carriera accademica che la porta, nel 2002, a insegnare diritto internazionale alla Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Milano in qualità di professoressa ordinaria e a diventare prima senior associate, poi socio e infine consulente di uno degli studi di avvocati d’affari più noti in Italia. Dal 2013 diventa consigliere di amministrazione di Astm e presidente di Sias, le holding autostradali del gruppo di Beniamino Gavio.

Autrice di oltre 120 pubblicazioni su riviste giuridiche ha svolto incarichi consultivi a favore del Parlamento e della Commissione Europea, da ultimo in relazione alla riforma del regolamento europeo sulle procedure di insolvenza, oltre ad aver rappresentato il governo italiano in conferenze internazionali e nei lavori relativi ad alcune convenzioni internazionali.

Gli azionisti Mps hanno diffuso una nota tramite Codacons in cui hanno esortato il ministero dell’economia ad agire con consapevolezza: “”Prima di indicare il nome di un esponente di un mega studio legale privato – viene spiegato, riferendosi allo studio per cui lavora Bariatti – il Tesoro deve accertare se lo stesso studio legale abbia in essere vertenze contro banche concorrenti e loro clienti, o contro lo stesso Mps”.

Il ministero propone che il cda sia composto da 14 componenti (finora erano 13) e che ci sia un solo vicepresidente. Per quel che riguarda i compensi la proposta del Tesoro è: 65 mila euro per i componenti del cda e per i sindaci revisori, 80 mila euro per il presidente del collegio dei sindaci revisori e 90 mila euro per il presidente della banca. Fra le modifiche allo Statuto approvate oggi, anche quella che porta a 15 il numero massimo dei componenti del cda, contro i 17 previsti finora.

 

Monte dei Paschi, Bariatti indicata dal Tesoro per la presidenza

Stefania Bariatti, già presente nel cda, è stata indicata dal Mef, azionista di maggioranza. Falciai: “lasciare è mia scelta autonoma. Magistratura farà chiarezza su mia posizione”

Stefania Bariatti è il nome indicato dal Tesoro per ricoprire il ruolo di presidente di Banca Mps lasciato vacante da Alessandro Falciai. E’ quanto si apprende in attesa dell’avvio dell’assemblea della banca a Siena. Bariatti, avvocato dello studio Chiomenti e docente di diritto internazionale all’Università Statale di Milano, fa già parte del Cda.

L’assemblea chiamata a nominare il nuovo cda è presieduta da Alessandro Falciai che, nei giorni scorsi, ha annunciato che non si candiderà di nuovo. In assemblea è presente il 75,53% del capitale, quindi oltre il quorum richiesto. In apertura di assemblea Falciai ha confermato le quote dei principali soci: Mef al 68,2%, Generali al 4,319% mentre Mps ha in portafoglio il 3,181%.

Quella di lasciare la presidenza di Mps è stata una “mia scelta, del tutto autonoma”. Lo ha detto il presidente di Mps, Alessandro Falciai, nel suo intervento di apertura dell’assemblea. Falciai ha comunicato nei giorni scorsi che non intende ricandidarsi perché indagato a Savona in un’inchiesta sui cantieri Mondomarine. “Ringrazio l’attuale azionista di maggioranza” di Mps, cioè il Mef, ha aggiunto Falciai, che “non ha mai lasciato” sola la banca. “Gli uomini passano ma le istituzioni restano”, ha aggiunto, spiegando di aver lasciato “con la ferma intenzione di difendere” la banca. Poi, riferendosi all’indagine: “I miei obiettivi sono gli stessi della magistratura e sono sicuro che sarà fatta chiarezza non solo sulla vicenda ma anche sulla mia posizione”.

“La banca è in sicurezza ed è una grande soddisfazione poter annunciare che l’assemblea di oggi chiude il periodo di incertezza”. Ha continuato Falciai nel suo intervento. Falciai ha ricordato la dismissione dei 26 miliardi di npl, il taglio dei costi – operato senza mettere a rischio “la pace sociale e la motivazione dei colleghi” – e il piano industriale che riporterà la banca a occupare un posto “vitale per il Paese”.

 

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