Firenze, un progetto di solidarietà con ragazzi disabili e profughi ucraini

Firenze, è in corso un’iniziativa di solidarietà che vede alcuni profughi ucraini impegnati ad aiutare i ragazzi disabili che vogliono fare sport. Il progetto è parte di un accordo tra il Coordinamento delle Misericordie dell’area fiorentina e la Società canottieri Firenze.

Da circa 10 anni infatti, i canottieri sono promotori di un progetto che riguarda i giovani con disabilità intellettive e relazionali, alla cui base c’è l’inclusione sportiva. Nel corso dell’ultimo anno sono aumentati i ragazzi disabili che i canottieri riescono a ospitare, sia per gli allenamenti che per le trasferte. L’accordo prevede l’aiuto dei volontari ucraini, che coordineranno i ragazzi.

“È una iniziativa bellissima, a cui teniamo molto – ha detto il presidente del Coordinamento delle Misericordie dell’area fiorentina Andrea Ceccherini -. Da quando è iniziata la guerra ospitiamo molti ucraini, che hanno affrontato e stanno affrontando momenti difficili: si trovano all’improvviso in un’altra terra, senza lavoro e con difficoltà anche linguistiche. È un vero progetto di inclusione e ringrazio la Società canottieri Firenze per la sensibilità dimostrata. Tra l’altro l’accordo prevede anche l’inserimento dei bambini ucraini all’interno dei corsi di canottaggio di questa gloriosa società“.

“È un ‘matrimonio’ nel nome dello sport che è il simbolo dell’inclusione: noi ne siamo molto orgogliosi – ha aggiunto il presidente della Società canottieri Firenze Michele Nannelli -. Il gruppo di ucraini ci aiuterà attivamente nel supporto ai ragazzi disabili. È un progetto dove tutti ne escono più forti. Ed è bello che i bambini ucraini imparino anche il canottaggio nel luogo simbolo di Firenze, l’Arno e Ponte Vecchio: quando sono arrivati ricordo i loro volti, emozionati e commossi”.

Bocciodromo dell’Albereta verso la demolizione. La protesta degli anziani soci: ‘una guerra insensata’

La costruzione del Bocciodromo in via dell’Albereta 1 risale agli anni 70, e quest’anno, dopo quattro decenni in cui la struttura ha fatto da punto di ritrovo per numerosi pensionati, nonni e genitori, si discute la sua demolizione. La forte protesta dei soci ha fatto ottenere un rinvio della demolizione, ma il destino della struttura rimane indefinito.

La motivazione è da ricercare nelle legge regionale 21 del 2012 in materia di difesa dal rischio idraulico e tutela dei corsi d’acqua, ed è la stessa che ha portato il Comune di Firenze a elaborare un progetto di riqualificazione complessiva per la riva sinistra dell’Arno sul lungarno Ferrucci per adeguare e sostituire parzialmente gli immobili esistenti, compresi, oltre al Bocciodromo, gli impianti di Rari Nantes e Canottieri. L’Amministrazione aveva individuato per l’aggiornamento questi immobili secondo quanto definito nella legge regionale 21, nelle fasce di larghezza 10 metri.

C’è però una differenza importante, perchè per Rari Nantes e Canottieri nel 2016 è stata apportata una modifica della legge che ne ha garantito l’assoluta conservazione in virtù della loro ”funzione di interesse pubblico storicizzato”. La modifica infatti prevedeva che ‘il divieto assoluto di edificazione in alveo’ non si applicasse più per i ‘manufatti sostitutivi o adeguativi di manufatti esistenti nei tratti urbani dei fiumi, finalizzati a garantire funzioni di interesse pubblico storicizzate (ovvero quelle presenti in modo continuativo senza soluzione di continuità da almeno quaranta anni)’.

Per lo storico Bocciodromo dell’Albereta invece non è avvenuto lo stesso, e questo a causa del fatto che, nonostante la costruzione dei campi da bocce risalga al ’72, la società non riesce a dimostrare che sia stata realizzata prima del 1976, non rientrando quindi nei 40 anni che ne certificherebbero la storicità.

Il tutto ha suscitato una forte protesta da parte dei cittadini fiorentini e di alcuni esponenti politici del Comune. Tommaso Grassi, capogruppo di Firenze riparte a sinistra, il 16 luglio, giorno in cui era prevista la demolizione poi rinviata di dieci giorni, aveva dichiarato: “In queste ore si demolirà il bocciodromo dell’Albereta, che dagli anni 70, è un luogo di aggregazione e sport del Quartiere 3 di Firenze. E’ un danno e una sconfitta per tutti. Perché non si è trovata una soluzione come avvenuto per la Rari, eppure condividono lo stesso tratto di Arno? Un’amministrazione che usa due pesi e due misure non è equa.”

Al posto del Bocciodromo era prevista la costruzione di un campo da beach volley, che avrebbe però attirato un’utenza più giovanile e avrebbe lasciato fuori i numerosi anziani affezionati alla storica struttura, luogo d’ incontro ormai affermato.

I cinquanta soci dell’Asd Bocciofila Albereta e il presidente Marco Foggi avevano chiesto un riesame del progetto all’Amministrazione e avevano occupato pacificamente l’impianto per fermare le ruspe, ottenendo così il rinvio di 10 giorni.

«Il bocciodromo è un luogo di aggregazione per gli anziani del Quartiere 3, un punto fermo per gli atleti iscritti al Fib, che in ogni momento possono usufruire dell’impianto e uno spazio dove i diversamente abili assistiti dal Cse di Coverciano svolgono da anni le loro attività. Questa demolizione è insensata» – aveva dichiarato Foggi.

La gara d’appalto per la demolizione dell’impianto è stata bandita dal Comune già nell’aprile del 2016 per un valore di 174.240 euro. Dopo il rinvio di dieci giorni della demolizione, risalente allo scorso 16 luglio, l’Amministrazione fiorentina non si è ancora pronunciata e le piste rimangono per questo aperte tutti i giorni e più frequentate che mai.

”E’ continuando a giocare che speriamo di vincere quest’insensata guerra”.

Street art: inaugurazione domani del murales ai canottieri di Firenze

Sempre più street art per le vie di Firenze. È in corso di realizzazione (fino ad oggi, domenica 29 aprile) Lost giant, il murale che l’artista australiano Stormie Mills sta dipingendo sul muro esterno della Società Canottieri di Firenze, via di Villamagna 41. Inaugurazione il 30 aprile alle 10.00

Anche questo evento, “targato” Florence Biennale – Mostra internazionale di arte contemporanea, è in stretta connessione con l’82a Mostra internazionale dell’Artigianato di Firenze che si svolge alla Fortezza da Basso fino a martedì 1° maggio 2018 e rientra nel  progetto “Florence Street Art – Art Can Change the World” che, in collaborazione con il Comune di Firenze, Firenze Fiera e la Street Levels Gallery, si pone l’obiettivo di dare spazio e visibilità alla street art nella città di Firenze, in occasione di una delle mostre più frequentate dal pubblico toscano e non solo, che per l’occasione sta ospitando un’area espositiva presso il padiglione Rastriglia curata da Florence Biennale.

L’inaugurazione del murale, dal titolo Lost giant, è in programma lunedì 30 aprile, ma non alle 11.30 come preannunciato, bensì alle 10 su richiesta dell’assessore allo sport del Comune di Firenze, Andrea Vannucci, che presenzierà alla cerimonia insieme all’autore, Stormie Mills. 

Lo street artist australiano Stormie Mills sta realizzando per la prima volta in Italia un murale e per l’occasione ha scelto Firenze, in particolare un muro della sede della Società Canottieri di Firenze. Sta dipingendo Lost giant (cioè un “gigante perduto”), seduto dentro un barchetta che pare alla deriva, senza timone.

La carriera dell’artista inizia nelle città australiane dove sin dal 1984 dà voce alle anime perdute dei sobborghi con una collezione di personaggi ispirati e profondamente connessi alla strada. Il suo viaggio creativo esordisce negli angoli dimenticati delle nostre città, gli edifici e le strade abbandonate diventano il suo supporto da dipingere. Con lo sviluppo della sua arte, i personaggi iconici di Stormie si sono fatti strada nelle gallerie e nelle case dei collezionisti dell’Australia e del mondo. La tavolozza di colori di Stormie è nettamente monocromatica. Il nero rappresenta lo sporco, il bianco simboleggia le cancellature, il grigio è tratto dal paesaggio urbano e l’argento è connesso alla dimensione dei sogni. Le opere attingono a un profondo senso di isolamento eppure ogni personaggio sembra portare un messaggio di speranza. Questi elementi opposti nella pratica di Stormie infondono ai suoi personaggi una presenza palpabile e di umanità. E quando l’arte cattura la tenerezza della condizione umana, le persone si connettono con essa.

Nasce così la sua serie di iconici “Lost Giant” – gigante perduto – entusiasmante iniziativa globale promossa dall’artista che mira a vedere i  suoi personaggi più grandi dipinti in quante più città possibili in tutto il mondo. L’idea dei “giganti perduti” è ispirata a un momento personale della vita dell’artista che a 16 anni si è ritrovato perso, vagando in posti che non aveva mai visto prima. Viaggiando da solo in città come New York e Londra in giovane età, Stormie ha percepito la grandezza del paesaggio urbano dove tutto sembrava più grande della vita stessa.

La sensazione di perdersi dentro quello che ha percepito come un paesaggio urbano sovradimensionato ha portato Stormie a incanalare le sue sensazioni in questi giganteschi personaggi che vagano per la città. Ogni Lost giant svolge un proprio ruolo, come parte di un racconto più grande che riflette le qualità uniche della comunità a cui appartiene e che diventa la sua casa. Uno ad uno i “giganti” di Stormie viaggiano per il mondo raccontando una storia, di come essere perduti può anche aiutare a ritrovarsi.

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