Aferpi: sindacati, commissario conferma salvaguardia occupati

Si, non si usino più lavoratori come scudi umani.

“La scelta del ministro Calenda era ormai l’unica possibile ed è comunque arrivata tardi. È
giusto avviare le procedure per risolvere il contratto con Cevital, ed è allucinante che l’ad Said Benikene possa ancora presentarsi come salvatore, utilizzando i lavoratori come scudo umano”. Lo affermano i parlamentari di Sinistra Italiana Stefano Fassina e Alessia Petraglia insieme ai coordinatori regionali del partito Marco Sabatini e Daniela Lastri, sulla vicenda Aferpi.

“Le nuove promesse con un piano industriale entro dicembre – aggiungono in una nota – vanno respinte senza esitazioni. Quel soggetto, speriamo sia chiaro a tutti, non è affidabile. Adesso il Governo sia conseguente: acceleri il percorso, fino ad arrivare alla totale acquisizione, che seppur temporanea, deve mettere in sicurezza l’assetto strategico e i dipendenti, riportando immediatamente l’azienda sul mercato. E contemporaneamente si parta con le bonifiche sulle quali anche troppo tempo si è perso”.

Secondo gli esponenti di Sinistra italiana, “la proprietà non ha rispettato alcun punto dell’addendum siglato a fine aprile. Si è perso troppo tempo dietro al ‘sogno algerino’ e la colpa è del Governo che ha puntato su un soggetto non affidabile, scelta assolutamente fallimentare, eppure difesa fino a pochi mesi fa”.

“E la Regione purtroppo è andata a ruota, fidandosi di Renzi e del Partito Democratico. Ora che la rotta è stata finalmente invertita, le istituzioni non abbiano più alcun ripensamento se davvero hanno a cuore il futuro della siderurgia a Piombino, cosa di cui dubitiamo fortemente”, concludono.

Al termine di un incontro tra le segreterie dei sindacati, coordinatori Rsu di Aferpi e Piombino Logistics e il commissario straordinario Piero Nardi, Fim Fiom e Uilm hanno affermato in una nota congiunta: “Nonostante le ultime dichiarazioni di Benikene, il commissario Nardi ha confermato che sarà salvaguardata l’occupazione e il reddito dei lavoratori anche se si dovesse aprire un contenzioso legale, utilizzando gli strumenti in essere e eventualmente trovando la via per possibili ulteriori soluzioni”.

Nel corso dell’incontro, fanno sapere i sindacati nella nota, è stato ribadito che il governo ha dato mandato all’amministrazione straordinaria e ai suoi consulenti legali di avviare la procedura di risoluzione del contratto con Cevital-Aferpi, poichè il ministro dello Sviluppo Calenda, “ha ritenuto l’incontro di lunedì scorso con la proprietà insoddisfacente e
senza passi avanti concreti rispetto ai punti previsti nell’addendum”.

Nel corso della riunione di oggi Nardi ha dunque ribadito ai sindacati che continuerà il percorso già avviato nella dichiarazione di inadempienza dando seguito alla richiesta di penali e valutandone di ulteriori: “Nell’ultima assemblea dei soci – proseguono i sindacati nel comunicato – la Procedura ha evidenziato la possibilità di un’eventuale insolvenza prospettica e ha chiesto formalmente al collegio sindacale di pronunciarsi in merito”.

Nel frattempo Fim, Fiom e Uilm, come espressamente dichiarato da Calenda, aspettano di essere convocati urgentemente al Mise per confrontarsi sul percorso da intraprendere. Al ritorno si svolgerà l’assemblea per informare i lavoratori.

Aferpi, per ad Cevital “azione legale colpirà solo dipendenti”

Dopo la decisione del Ministro Calenda sullo scioglimento del contratto, arrivano le accuse dell’ad di Cevital: “rischio attesa di anni, noi rispettato adempimenti formali”

Dopo che nella giornata di lunedì una delegazione delle Rsu di Aferpi era andata a manifestare sotto al Mise, consegnando una lettera al ministro Carlo Calenda in cui si chiedeva di accellerare il passaggio dell’azienda nelle mani di soggetti già attivi nella siderurgia, il ministro dello Sviluppo Economico ha deciso di far partire un’azione legale per scindere il contratto Aferpi-Cevital.

“Abbiamo dato mandato di partire con l’azione legale. Siamo sempre alla solita storia, sono stanco di essere preso in giro”, questo il commento di Calenda al termine dell’incontro con i vertici dell’azienda.

“Siamo rimasti sorpresi dalla decisione del ministro Calenda di dare avvio dell’azione legale ai danni di Cevital. Pensiamo che questo tipo di strada avrà solo una vittima, i 2000 dipendenti, appesi per anni alle decisioni della giustizia”. E’ quanto spiega all’ANSA Said Benikene, ad di Aferpi e di Cevital che aggiunge: “Ci auguriamo che non si prosegua sulla strada del contenzioso legale che altrimenti ci vedrà costretti a difenderci, avendo dalla nostra il rispetto di tutti gli adempimenti formali”.

“Crediamo nel nostro progetto di rilancio delle acciaierie di Piombino” e “stiamo continuando a lavorare per presentare il nostro piano industriale entro la fine di dicembre, come previsto dall’addendum”. prosegue Said Benikene “Crediamo nel nostro progetto di rilancio – spiega l’ad – attraverso la riapertura dell’alto forno e la costruzione di una nuova fornace elettrica per tornare a coprire dall’inizio il processo del value chain. Per farlo abbiamo individuato dei partner solidi ed affidabili, Sinosteel e Magnum Steel, e riteniamo che la congiuntura favorevole del mercato dell’acciaio ci permetterebbe la massima valorizzazione delle nostre scelte”.

E’ intervenuto anche il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi: “Per Piombino, ci eravamo messi a disposizione di Rebrab, perchè era stato scelto dal governo e abbiamo fatto quello che potevamo, perchè nel rispetto delle regole potesse adempiere a quello che si era impegnato a fare. Purtroppo, abbiamo visto ci sono delle inadempienze notevoli. Il
governo ha deciso di rompere il contratto. Aspettiamo fiduciosi che nel più breve tempo possibile si riprenda l’attività produttiva e, quindi, i lavoratori possano avere una paga regolare. E vorremmo soprattutto che non si perda di vista l’obiettivo: a Piombino bisogna tornare a produrre acciaio”.

“A Piombino – ha aggiunto – si è cominciato qualche millennio fa a fondere il ferro. Adesso
bisogna tornare a produrre la quantità di acciaio necessaria per far lavorare i laminatoi e altri prodotti. Il messaggio che mando è fare presto – ha concluso -, anche perchè questo è il modo serio per tutelare i posti di lavoro”.

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