Affitti brevi, CGIL e Sunia: Regione intervenga senza aspettare governo

L’aumento della cedolare secca degli affitti brevi nella manovra di bilancio del governo “è una delle poche cose che ha ricadute positive, ma non è quella sufficiente. Va regolamentato il settore”. È quanto ha detto Rossano Rossi, segretario generale Cgil Toscana, a margine dell’incontro ‘Abitare le città del turismo: verso una regolamentazione degli affitti brevi in Toscana’, organizzato da Cgil Toscana, Cgil Firenze e Sunia.

La Regione Toscana  deve intervenire, “laddove possibile, senza attendere improbabili interventi legislativi nazionali dai tempi indefiniti, attraverso due proposte di modifica e integrazione alle due normative regionali in tema di turismo e governo del territorio”. lo chiedono CGIL e Sunia in materia di emergenza abitativa e affitti brevi.

Una, è stato spiegato, “è intervenire sulla legge regionale n° 86/2016 (“Testo Unico del sistema turistico regionale”), prevedendo la facoltà di intervento da parte dei Comuni grazie alla modifica di destinazione d’uso ai fini urbanistici”. L’altra è relativa alla “modifica dell’articolo 99 della legge regionale, n° 65/2014 (“Norme per il governo del territorio”), meglio nota come Legge Marson, introducendo due sottocategorie all’interno della categoria d’uso turistico ricettiva, in modo da permettere ai Comuni di distinguere in tutto il proprio ambito territoriale e senza automatismi di passaggio, l’uso residenziale proprio da quello a fini ricettivo extra-alberghiera, qualora la locazione breve non sia saltuaria”.

Per Cgil e Sunia le proposte “consentirebbero ai Comuni di poter intervenire e regolamentare gli affitti brevi anche al di fuori di aree circoscritte come, ad esempio, le aree Unesco”. Cgil e Sunia “da tempo sollecitano un intervento di revisione sulla normativa nazionale in materia di condominio, locazioni, fisco, turismo efficaci nel governare e riequilibrare il fenomeno della proliferazione incontrollata degli affitti brevi. La proposta recentemente partorita dal governo Meloni su iniziativa della ministra Santanchè non fa presagire nulla di risolutivo”. È quanto è emerso nel corso dell’incontro ‘Abitare le città del turismo: verso una regolamentazione degli affitti brevi in Toscana’ organizzato a Firenze da Cgil Toscana, Cgil Firenze e Sunia.

Si chiede nel dettaglio Il segretario generale della Cgil Toscana Rossano Rossi ha ribadito che “va regolamentato il settore”, il presidente del Consiglio regionale della Toscana Antonio Mazzeo ha ricordato che la Toscana ha lavorato “nella scorsa legislatura nel testo unico del turismo. Proponemmo di regolamentare gli affitti brevi nel turismo, il governo sostanzialmente ci bloccò questa norma ritenendo che la competenza fosse di tipo statale”. “Ciò che chiediamo alla Regione è di intervenire nella sua sfera di competenza, ovvero sulla legge urbanistica e sul testo unico del turismo”, spiega Laura Grandi, segretaria di Sunia Toscana secondo la quale “a Firenze” la delibera anti Airbnb del sindaco Nardella “è importante dal punto di vista politico, è un primo passo ma non è sufficiente. Certo, è tutto ciò che poteva fare il Comune”.

“Il fenomeno degli affitti brevi nasconde mille implicazioni e sfaccettature, molte di queste sono implicazioni negative. Va regolamentato. Gli affitti brevi specialmente nei b&b nascondono molte volte lavoro nero, mal pagato: già era difficile contrattualizzare lavoratori nei grandi alberghi, figuriamoci in questi settori”. L’aumento della cedolare secca degli affitti brevi nella manovra di bilancio del governo “è una delle poche cose che ha ricadute positive, ma non è quella sufficiente. Va regolamentato il settore” dice ancora Rossi. Secondo cui  l’incremento incontrollato degli affitti brevi “contribuisce allo svuotamento delle città da parte di chi ci abita veramente e rende ancor più difficile il mercato degli affitti per chi lavora. È un fenomeno che contribuisce alla carenza di abitazioni, in Toscana ci sono 20mila nuclei familiari che avrebbero diritto a un alloggio popolare, è un fenomeno che privilegia la rendita. La nostra proposta è regolamentare nella miglior maniera possibile questo mercato che è selvaggio. Ci troviamo palazzi in cui i condomini si trovano all’interno un albergo”. A livello più ampio Rossi ha affermato che “anche sulle politiche abitative il governo non ha messo un euro. Così come non ha messo un euro sul contributo degli affitti. Per questo il 17 novembre scenderemo in piazza con uno sciopero generale e regionale e faremo una manifestazione a Firenze”.

Edilizia, CGIL-UIL: in Toscana 10mila posti di lavoro a rischio. Il 1° aprile mobilitazione nelle costruzioni

Cgil-Fillea e Uil-Feneal regionali sabato 1° aprile a Roma per la mobilitazione nazionale sulle costruzioni. “Su codice appalti e superbonus le scelte del Governo sono  sbagliate”.

Mantenere la cessione dei crediti per famiglie meno abbienti, condomini di periferia, case popolari; applicare Contratto nazionale e Durc, combattere i subappalti infiniti: sono queste le proposte che Cgil-Fillea e Uil-Feneal porteranno in piazza il 1° aprile a Roma, periferia Don Bosco, con lavoratori, associazioni ambientaliste, studenti, comitati di quartiere, imprenditori e tecnici, per il lavoro, l’ambiente e la sicurezza nelle costruzioni. Lo annunciano Alessia Gambassi, Rossano Rossi, Daniele Battistini e Paolo Fantappiè, rispettivamente Segretari Generali di Fillea, CGIL, Feneal e UIL della Toscana, che per la mobilitazione nazionale dell’edilizia hanno organizzato pullman da tutta la regione.

“Fai la cosa buona” è il  chiaro messaggio al Governo. “Quella di sabato -dicono Fillea, CGIL, Feneal e UIL della Toscana- sarà una giornata di mobilitazione nazionale per denunciare gli impatti negativi sul settore delle costruzioni del decreto 11/2023 sul Superbonus e per lanciare proposte al Governo per ridurre i danni che deriverebbero dall’applicazione di un decreto, approvato senza nessun confronto con le organizzazioni sindacali (né preventivo alla pubblicazione, né successivo nei tavoli tecnici), che prevede il blocco della cessione dei crediti per i bonus edili a discapito dei redditi più bassi”.

“Saremo in piazza anche contro le nuove norme del codice degli appalti: si tratta di interventi sbagliati nel metodo e nel merito perchè vanno nella direzione opposta rispetto ad alcuni obiettivi che il Paese è chiamato a raggiungere, come quelli contenuti nel Green Deal e nel Pnrr, dall’efficientamento energetico alla riqualificazione del patrimonio edilizio. Scelte sbagliate che in Toscana mettono a rischio 10mila posti di lavoro” aggiungono Fillea, CGIL, Feneal e UIL della Toscana.

Che concludono “c’è un’altra strada possibile: mantenendo la cessione dei crediti per le famiglie con ISEE fino a 30.000 euro, i condomini di periferia, le case popolari. Attuando politiche industriali stabili e strutturali per la rigenerazione delle città e per la riduzione degli sprechi energetici e l’inquinamento. Garantendo qualità del lavoro e delle imprese, rispetto del contratto nazionale edile e vietando il subappalto infinito”.

 

 

 

Europe for Peace”, 2500 ‘abbracciano’ gli Uffizi per la pace

Rossano Rossi (Cgil Toscana): “Servono subito il cessate il fuoco e un negoziato di pace, occorre uno sforzo straordinario, lo dobbiamo ai nostri figli e nipoti. A loro dobbiamo dare la pace, non un fucile”.

Sono arrivati da tutta la Toscana per dire no alla guerra e sì alla  Pace. Circa 2.500 persone hanno partecipato  a Firenze all’iniziativa di Europe for Peace, ‘abbracciando’ simbolicamente con una catena umana vestita dei colori della Pace la Galleria degli Uffizi.

E’ intervenuto alla manifestazione di Firenze il segretario generale di Cgil Toscana Rossano Rossi, che ha detto: “La Toscana, in questo weekend, attraverso fiaccolate, presìdi e iniziative ha mandato un forte messaggio di pace, lo dobbiamo ai nostri figli e nipoti. La guerra non si può fermare con la guerra, c’è bisogno di un cessate il fuoco immediato e l’apertura di un negoziato vero con il coinvolgimento delle Nazioni Unite perché sia trovata una soluzione politica al conflitto, occorre uno sforzo straordinario. La Cgil ha più volte dichiarato che ripudia la guerra, e ha chiesto con forza e convinzione lo stop all’invio di armi e l’apertura di una Conferenza Internazionale per la pace che impegni tutti gli Stati al rispetto del diritto internazionale, alla riduzione delle spese militari, all’eliminazione delle armi nucleari a favore di investimenti per combattere le povertà e per garantire un lavoro dignitoso ad ogni persona. Sono le popolazioni civili a pagare il prezzo di questa guerra e delle tante altre dimenticate e la guerra è davvero ‘una scelta scellerata’ come l’ha definita papa Francesco in più occasioni. Ai nostri figli dobbiamo dare la pace, non un fucile. Vogliamo che l’entusiasmo dei giovani e l’esperienza degli anziani stiano insieme per costruire un mondo migliore, e non quello devastato socialmente e ambientalmente che si prospetta oggi, serve un mondo a colori come la piazza di oggi”.

Ha spiegato la segretaria generale di Cgil Firenze Paola Galgani: “Da Firenze è partito un grande segnale di pace, con l’iniziativa che Europe for Peace ha messo in campo: una catena umana intorno a un luogo simbolico come gli Uffizi. L’auspicio è che sia più forte la voce della gente della pace rispetto alle dichiarazioni belliciste che ogni giorno leggiamo sui giornali. La pace è l’unica vittoria possibile. Siamo mobilitati con tantissime associazioni laiche e cattoliche, per cancellare la guerra e costruire una società più giusta. Va fatto ogni sforzo, e occorre che l’Europa ritrovi il suo ruolo. Chiediamo, sia al nostro governo sia alle istituzioni sovranazionali, che si mettano in campo tutte le iniziative diplomatiche necessarie per impedire un’ulteriore escalation del conflitto (con il rischio dell’uso di armi nucleari), arrivare a fermarlo e impegnarsi per far cessare le tante guerre che purtroppo si combattono nel mondo”.

Rossi e Galgani hanno aggiunto: “Sabato 4 marzo torneremo in piazza a Firenze, insieme a tante realtà antifasciste e democratiche, dopo il pestaggio davanti al Michelangelo e le parole di Valditara sulla preside fiorentina, a difesa della scuola, della Costituzione e dell’antifascismo”

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