Accordo con Università di Firenze per eliminare stereotipi dai libri di testo

“Firmato un protocollo d’intesa tra la commissione regionale Pari opportunità e il dipartimento Forlilpsi per promuovere la cultura della parità tra i generi tra gli studenti e le studentesse.”

Secondo quanto riporta l’Ufficio stampa del Consiglio Regionale della Toscana: “Promuovere attività congiunte per sensibilizzare gli studenti e le studentesse sui principi della parità tra i sessi e delle pari opportunità. E’ quanto prevede un protocollo d’intesa, firmato dalla commissione regionale Pari opportunità della Toscana, e il dipartimento Forlilpsi (formazione lingue, intercultura  letterature, e psicologia) dell’Università di Firenze. A firmarlo la presidente della commissione Pari opportunità Rosanna Pugnalini e la direttrice del Dipartimento Ersilia Menesini.

<< Si tratta del coronamento di una collaborazione proficua con il Dipartimento che è già in essere da alcuni anni – ha spiegato Rosanna Pugnalini -. Abbiamo fatto un lavoro a tutto campo volto alla promozione della cultura della parità tra i generi e al contrasto agli stereotipi e alla violenza di genere; il nostro obiettivo ora è concentrarsi sulla rimozione degli stereotipi dai libri di testo >>.

L’accordo prevede infatti, nel dettaglio, di perseguire tre finalità: la promozione di attività congiunte di sensibilizzazione rivolte agli studenti/alle studentesse dell’Università di Firenze e alla più ampia cittadinanza, volte alla promozione dei principi della parità tra i sessi e delle pari opportunità attraverso la lotta agli stereotipi e ad ogni forma di discriminazione, emarginazione e violenza; la promozione di  attività nelle scuole del territorio, per educare le nuove generazioni al valore positivo delle differenze e alla cultura del rispetto; la formulazione di un progetto mirato alla promozione di una coscienza sociale e politica in tema di stereotipi di genere presenti nei libri di testo scolastici, da realizzarsi con la eventuale collaborazione del Consiglio regionale, della Giunta regionale, dell’Ufficio scolastico regionale e della Associazione italiana editori.

L’accordo di collaborazione ha la durata di un anno e potrà essere rinnovato, e non comporta oneri finanziari a carico del dipartimento Forlilpsi e della commissione regionale per le Pari opportunità.”

Violenza di genere, Barni: “numero verde 1522 attivo”

Un numero, già attivato da diversi anni dal Dipartimento per le pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei ministri, a cui rivolgersi per casi di violenza o stalking sulle donne. Chiamate il 1522 in caso di bisogno.

Un numero, il 1522,  da chiamare prima che accada qualcosa di irreparabile, per prevenire drammi ancora più gravi che il più delle volte si consumano all’interno delle mura domestiche.

La Regione Toscana rilancia la campagna contro la violenza sulle donne. E si parte appunto dal pubblicizzare l’esistenza di questo servizio, attivo 24 ore su 24, collegato alla rete dei centri antiviolenza e alle altre strutture per il contrasto alla violenza di genere presenti sul territorio. Un numero di pubblica utilità accessibile gratuitamente da tutta Italia, sia da rete fissa che mobile, con operatrici ed operatore capaci di parlare in italiano, inglese, francese, spagnolo e arabo e pronti ad indirizzare la persona all’altro capo del telefono al centro di ascolto e di aiuto più vicino.

Commenta il presidente della giunta regionale, Monica Barni: “Le istituzioni da tempo stanno lavorando per cercare di costruire una rete di prevenzione e protezione rispetto al fenomeno della violenza maschile sulle donne. L’obiettivo è quello di favorire l’emersione del fenomeno attraverso  la sensibilizzazione: siamo convinti infatti che la conoscenza dei servizi di supporto che possono essere attivati, in prima battuta quelli forniti dai centri antiviolenza, possa positivamente incentivare la presa di coscienza, la denuncia e la richiesta d’aiuto”.

” Del resto non è scontato che siano conosciuti – ricorda Rosanna Pugnalini, consigliera regionale delle pari opportunità –. Non è scontato che si conosca neppure questo numero telefonico”.

Chiamando invece il 1522 ogni donna può rivolgersi a un centro antiviolenza, con l’assistenza di operatrici qualificate. Non è un passo facile: il primo muro sono le reticenze dovute alla delicatezza delle questioni in gioco. C’è la paura, una fiducia da conquistare.

“Fondamentale in questa azione è chiaramente anche un cambiamento culturale, che deve vedere anche gli uomini protagonisti” annota Barni. Informazione, educazione e poi sostegno sono le parole chiave. Ed educare, si sofferma la vice presidente, vuol dire anche parlare e far riflettere i giovani: con la musica pure, organizzando un concorso prima nelle scuole e poi tra le giovani band ed artisti emergenti. Oppure con un premio, che si avvia già alla terza edizione, per le tesi universitarie che di violenza di genera si occupano. Serve una rete e una filiera.

“Ma la mancata emersione di molti casi  – rimarca ancora Barni – è dovuta anche al fatto che non si conoscono a volte le strutture a cui  le donne possono rivolgersi e proprio per questo abbiamo deciso di rilanciare la campagna di comunicazione per promuovere il numero gratuito 1522, collegato alla rete dei centri antiviolenza e alle altre strutture presenti sul territorio”.  Le operatrici telefoniche dedicate al servizio forniscono una prima risposta ai bisogni delle vittime, offrendo informazioni utili e un orientamento verso i servizi socio-sanitari pubblici e privati: “un avvicinamento graduale con l’assoluta garanzia dell’anonimato” ricorda ancora la vice presidente.

La campagna di quest’anno avrà il suo fulcro nella collaborazione con le catene della grande distribuzione organizzata, che hanno aderito convintamente all’iniziativa: dalla Conad del Tirreno a  Coop Centro Italia, dall’ Esselunga al gruppo Tuodì, da Pam Panorama a Simply Etruria, Unicoop Firenze e Unicoop Tirreno. “Occorre agire in modo capillare  per raggiungere risultati significati – dice la consigliera Pugnalini – e la presenza dei supermercati, da dove passano tante persone e tante donne, è fondamentale”.

Da sabato 10 novembre e per tutto il mese materiale informativo sul numero 1522 e sui servizi collegati sarà così presente presso i punti vendita di tutto il territorio regionale e al punto informazioni del Centro commerciale “I Gigli” di Campi Bisenzio, il più frequentato della Toscana. Ci saranno locandine e manifesti, biglietti formato tessera  da mettere in tasca e portare via. Tutti i dipendenti delle catene avranno  una spilla appuntata sulle loro divise da lavoro. Il culmine della campagna sarà il 25 novembre, Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne delle Nazioni Unite.

A partire dal 14 novembre e fino al 14 dicembre la campagna sarà presente anche sugli autobus di linea urbani ed extraurbani della regione e, a seguire, sui treni regionali. Alla campagna hanno aderito anche Confartigianato Toscana e CNA Toscana e diversi ordini e collegi professionali del territorio.

La Regione ha dedicato all’iniziativa una pagina all’interno del proprio sito istituzionale (www.regione.toscana.it/numero1522) da cui sono scaricabili e liberamente stampabili i materiali nei vari formati. La pagina sarà arricchita di informazioni e contenuti durante il mese dedicato alla campagna. E’ prevista anche una campagna social, in partenza da venerdì 9,  attraverso i canali ufficiali di Regione Toscana (Facebook – https://www.facebook.com/regionetoscana.paginaufficiale e Instagram – https://www.instagram.com/regionetoscana/).

“Come Regione siamo impegnati in prima linea, su più fronti” conclude Barni, che annuncia la presentazione il 22 novembre del rapporto annuale sulla violenza di genere, che raccogliere i numeri dei casi denunciati nel 2017, dei femminicidi che sono stati commessi in Toscana ma anche delle donne che hanno chiamato per chiedere aiuto.

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