Cibo scarso, gravi carenze igieniche, mancanza serivzi: procura prato chiude indagini su gestione CAS Migranti

Gli avvisi saranno notificati alla presidentessa del consorzio Astir, adesso agli arresti domiciliari e dimessasi, Loretta Giuntoli, che oltre all’accusa principale è indagata anche per minacce nei confronti di tre dipendenti di Astir; e ai due legali rappresentanti della cooperativa Humanitas, Roberto Baldini e Alberto Pintus, che fa riferimento ad Astir, anche loro indagati.

La procura di Prato ha chiuso le indagini nell’inchiesta per frode in pubbliche forniture relativa alla gestione di centri di accoglienza per migranti nella provincia e si accinge ad inviare i relativi avvisi di conclusione. Gli avvisi saranno notificati alla presidentessa del consorzio Astir, adesso agli arresti domiciliari e dimessasi, Loretta Giuntoli, che oltre all’accusa principale è indagata anche per minacce nei confronti di tre dipendenti di Astir; e ai due legali rappresentanti della cooperativa Humanitas, Roberto Baldini e Alberto Pintus, che fa riferimento ad Astir, anche loro indagati. Appena ieri l’ex presidente Giuntoli è stata interrogata circa due ore a lungo dal giudice per le indagini preliminari Francesca Scarlatti e dai pm Egidio Celano e Laura Canovai. Secondo quanto appreso Giuntoli ha risposto alle domande del gip dicendo di non essersi occupata della gestione diretta dei centri. Le indagini della Digos hanno esaminato la situazione di otto centri di accoglienza per migranti – tre in città, a Prato, due a Carmignano e due a Poggio a Caiano – rilevando presunte violazioni contrattuali fra cui la somministrazione di un pasto al giorno anziché tre, gravi carenze igieniche degli ambienti, la mancanza di un servizio di lavanderia.

Intanto è l’ex sindaco di Campi Bisenzio (Firenze) Fiorella Allori  il nuovo presidente di Astir, il consorzio di cooperative sociali di Prato coinvolto nell’inchiesta. Il consorzio ha cambiato il proprio cda in seguito proprio alle dimissioni dell’ex presidente Loretta Giuntoli, attualmente agli arresti domiciliari. Il nuovo presidente era già membro parte del cda del Consorzio. “Abbiamo fiducia che la magistratura riuscirà a restituire la verità dei fatti e a fare chiarezza con celerità. Le dimissioni di Loretta Giuntoli – si legge in una nota del nuovo Cda – sono state un gesto importante a tutela del consorzio, dei servizi che quotidianamente vengono assicurati a centinaia di persone con professionalità e umanità, e dei posti di lavoro”.

Cas Prato: arrestato presidente consorzio

Cas Prato (centro accoglienza straordinaria): nessun servizio di pulizia, un pasto al giorno al posto dei tre previsti dalla convezione e altre irregolarità. Queste le accuse che hanno fatto scattare gli arresti domiciliari per la presidente del consorzio Astir Loretta Giuntoli.

Inchiesta Cas Prato: arresti domiciliari per il presidente del Consorzio, Astir Loretta Giuntoli, e l’interdizione dalla professione per 9 mesi per i due legali rappresentanti della cooperativa Humanitas, Roberto Baldini e Alberto Pintus, che fa capo allo stesso consorzio, nell’ambito di un’inchiesta della procura di Prato nella gestione di 8 Cas per richiedenti asilo, situati a Prato, Carmignano e Poggio a Caiano. Frode nelle pubbliche forniture l’ipotesi di reato al centro dell’inchiesta condotta dalla digos di Prato e che ha portato all’emissione delle misure cautelari nei confronti della presidente di Astir e dei due legali rappresentanti della coop Humanitas. A Giuntoli contestata anche l’accusa di minacce nei confronti di tre dipendenti del consorzio.

L’inchiesta era partita all’inizio dell’estate scorsa in seguito alle segnalazioni di alcuni cittadini di Poggio a Caiano.

Secondo quanto riferito dal procuratore della Repubblica Giuseppe Nicolosi, che sovraintende le indagini coordinate dai pm Laura Canovai e Egidio Celano, alcuni dei profughi ospiti delle strutture sarebbero stati “costretti a recuperare dalla spazzatura le lenzuola per coprirsi, oltre che “a accendere fuochi in giardino per poter cucinare”.

La polizia ha documentato le irregolarità con immagini fotografiche e video.
Nell’ambito degli stessi accertamenti a luglio scorso era scattato il sequestro probatorio, per violazione urbanistiche, di cinque appartamenti adibiti all’accoglienza per migranti gestiti a Prato e nella provincia dal consorzio Astir.

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