INTERVISTA CON RENATO SCALIA, Fondazione Caponnetto : “è assolutamente sbagliato scaricare tutte le colpe sui magistrati”.
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Sono stati scarcerati oltre 400 criminali di altissimo spessore, alcuni ristretti al 41 bis e molti altri nelle sezioni di alta sicurezza. Alcuni di questi, come è stato dimostrato anche da inchieste giornalistiche sono stati liberi di parlare con chiunque passasse sotto il luogo di detenzione domiciliare.
“Per 10 anni ho vissuto come un fantasma”. Silvia è una donna coraggiosa: ha denunciato l’usuraio in una terra dove il fenomeno è completamente sommerso, così come è stato messo in evidenza, recentemente, anche dalla Prefetta di Firenze. Silvia, ora, è uscita finalmente fuori dal tunnel. Vi raccontiamo la sua storia anche come messaggio di incoraggiamento per altre persone che si trovassero nella sua situazione.
Servizio curato da Chiara Brilli.
“Il mio messaggio è questo: denunciate, rivolgetevi subito alle forze dell’ordine. Lo Stato c’è”. A dirlo è Silvia, nome di fantasia, imprenditrice vittima di usura a Firenze che nel 2010 ha avuto la forza di denunciare il suo estorsore, legato alla criminalità organizzata, farlo arrestare e condannare a quattro anni.
La donna ha raccontato ieri la sua storia nel corso di una conferenza stampa alla presenza, tra gli altri, del consigliere regionale M5s Gabriele Bianchi e di Renato Scalia della Fondazione Caponnetto. Per lei è iniziata una nuova vita, ha spiegato, anche grazie al fatto che ha ottenuto l’accesso al fondo per le vittime di reato di mafia: si tratta di circa 50mila euro, risorse che dovranno essere restituite ma che le consentiranno di ricominciare.
Tra le iniziative per aiutare la donna anche quella dell’associazione ‘Fior di Corleone’: il presidente Maurizio Pascucci ha permesso a Silvia di essere la referente in Toscana per la vendita di prodotti dei 18 imprenditori siciliani che fanno parte dell’associazione.
“La criminalità organizzata – ha concluso l’imprenditrice – non è solo la Sicilia, il sud ma anche la Toscana. Essere vittima non vuol dire essere sempre una persona ai margini: l’indifferenza è la forma più grande di ingiustizia sociale”.
Per interloquire con le persone che hanno bisogno di aiuto ed accompagnarle in un percorso di denuncia, è stata resa nota una mail a cui poter scrivere silvia.s052010@gmail.com
Con il neoconsulente della commissione antimafia, membro della Fondazione Caponnetto, Renato Scali, abbiamo commentato l’ordinanza del prefetto Laura Lega a tutela delle piazze cittadine di Firenze.
Abbiamo chiesto a Renato Scalia della Fondazione Caponnetto di commentare l’inchiesta che ieri ha sgominato la piazza di spaccio alla Fortezza Da Basso di Firenze