Coronavirus: 311 nuovi casi in Toscana, 1732 tamponi in un giorno

Sono 311 i nuovi casi positivi al Coronavirus registrati in Toscana a ventiquattro ore dal precedente bollettino, analizzati nei laboratori toscani. Salgono dunque a 1.793 i contagiati dall’inizio dell’emergenza. Complessivamente, sono 18 le guarigioni virali (i cosiddetti “negativizzati”), 15 le guarigioni cliniche e 47 i decessi. I casi attualmente positivi in cura rimangono dunque 1.713. Spetterà in ogni caso all’Istituto superiore di sanità attribuire le morti al Coronavirus: si tratta infatti di persone, da 65 a 100 anni, tutte con patologie concomitanti.

Questi i 9 decessi che si sono verificati in Toscana nelle ultime 24 ore, che vanno ad aggiungersi ai 38 registrati fino a ieri. Sono indicati per sesso, età e comune del domicilio: M, 86, Livorno; M, 82, Lucca; M, 75, Pontremoli; M, 68, Montemurlo; F, 85, Quarrata; F, 86, Quarrata; F, 88, Pistoia; M, 89, Piancastagnaio; M, 86, Scansano.

Per quanto riguarda i ricoveri, ad oggi sono in totale 790, di cui 189 in terapia intensiva.

Questi i numeri che fotografano la situazione toscana a venerdì 20 marzo, così come sono stati trasmessi dall’assessorato al diritto alla salute al Ministero della salute, e come verranno comunicati dal capo della Protezione civile Angelo Borrelli.

Di 1.793 tamponi fino ad oggi risultati positivi al test, questa è la suddivisione per provincia di segnalazione, che non sempre corrisponde necessariamente a quella di residenza: 401 Firenze, 171 Pistoia, 94 Prato (totale Asl centro: 666), 249 Lucca, 232 Massa-Carrara, 180 Pisa, 117 Livorno (totale Asl nord ovest: 778), 97 Grosseto, 128 Siena, 124 Arezzo (totale sud est: 349).

Dal 1° febbraio ad oggi nei laboratori toscani sono stati effettuati in tutto 10.405 tamponi, su 9.339 persone (in alcuni casi sono stati effettuati più test per lo stesso paziente). Solo nelle ultime 24 ore, sono stati fatti 1.732 tamponi. Questo, grazie all’aumento dei laboratori impegnati nel testare i tamponi: ai tre laboratori di microbiologia e virologia delle tre aziende ospedaliero universitarie di Careggi, Pisa e Siena, in funzione dall’inizio di febbraio, negli ultimi giorni se ne sono aggiunti infatti altri sei: Ispro (Istituto per lo studio, la prevenzione e la rete oncologica), i laboratori di Arezzo e Grosseto (Asl sud est), Livorno e Lucca (Asl nord ovest), più un laboratorio privato.

Dal monitoraggio giornaliero sono invece 8.082 le persone in isolamento domiciliare in tutta la Toscana: 2.455 nella Asl centro, 2.933 nella Asl nord ovest, 2.694 nella Asl sud est.

 

Stato agitazione lavoratori del settore commercio

Firenze, “Le segreterie regionali di Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil sono, per i punti vendita del settore commercio situati nel territorio regionale, dichiarano lo stato di agitazione dei lavoratori e delle lavoratrici”.

Così si legge in un comunicato che continua: “Tale dichiarazione deriva dal fatto che molte aziende del settore commercio non hanno preso in considerazione le richieste che le scriventi hanno inviato, sia a livello nazionale che regionale, dove si chiedeva, in questa fase, di ridurre le fasce orarie di apertura al pubblico e di prevedere la chiusura di tutti i punti vendita nelle giornate domenicali collocate nella vigenza dei decreti legislativi emanati dalla Presidenza del Consiglio in merito alla difficile situazione sanitaria”.

“Tali richieste, più volte reiterate, hanno visto in questa fase alcune aziende raccogliere le nostre sollecitazioni, anticipando l’orario di chiusura serale e chiudendo la domenica ed altre decidere, ad oggi, di non prevedere alcuna riduzione e neppure alcuna chiusura domenicale. Si sta quindi determinando un quadro di non omogeneità e confusione del settore che, oltre a creare uno svantaggio per le aziende più virtuose, potrebbe sfociare in un sovraffollamento nei punti vendita che rimarranno aperti, con evidenti e gravi problemi di contagio”.

“Per questi motivi, ritenendo irresponsabile il comportamento di quelle aziende che continuano a privilegiare il profitto al senso di responsabilità collettiva di cui il paese ha bisogno – conclude il comunicato – dichiariamo a partire dalla presente lo stato di agitazione di tutte le lavoratrici e di tutti i lavoratori occupati nei punti vendita della toscana, ponendo a disposizione delle nostre strutture territoriali un pacchetto di 16 ore di sciopero, che saranno utilizzate unitariamente a discrezione delle stesse”.

Rossi, presto in Toscana 5.000 tamponi al giorno

Firenze, “I tamponi sono insostituibili e in Toscana siamo stati i primi a utilizzarli anche nelle persone asintomatiche. Ne stiamo facendo duemila al giorno e pensiamo di salire a breve a quota cinquemila. Ma non ci facciamo illusioni: non li possiamo fare a tutti”.

Lo afferma il governatore della Toscana Enrico Rossi sul Corriere della sera. “Stiamo incrementando l’uso dei tamponi e spingendo al massimo per aumentarne la produzione facendo anche accordi con privati – spiega – abbiamo costituito unità speciali ogni 30mila abitanti che operano su segnalazione dei medici di famiglia. Stiamo inoltre aumentando il numero di laboratori che da tre sono diventati cinque e presto saranno nove”.

“Ma allo stesso tempo dubitiamo di chi promette tamponi per tutti. Questo significherebbe una potenza di intervento da parte del servizio sanitario inimmaginabile; dopo aver ascoltato gli esperti, in Toscana abbiamo elaborato una nuova strategia di screening. Sta per partire un grande programma di screening di massa con test sierologici, cioè con esami del sangue più veloci e semplici da effettuare. Abbiamo ordinato 500 mila kit, i primi arriveranno dalla Cina che li ha già sperimentati con successo. Inizieremo con il personale sanitario, poi passeremo anche al resto della popolazione”.

E i tamponi “li utilizzeremo sulle persone risultate positive al test sierologico”; inizieremo – continua – “credo entro questo fine settimana. Poi arriveranno anche i kit italiani. In Toscana, a Siena, abbiamo un incubatore di ricerca molto importante nel settore farmaceutico. E un’impresa, si chiama Ds, Diagnostica Senese, che anche con finanziamenti della Regione sviluppa test e fa ricerca con l’Istituto Spallanzani”.

“I positivi asintomatici potranno stare in isolamento “negli alberghi sanitari. Abbiamo appena firmato un’intesa con gli albergatori. Garantiremo assistenza, vitto e alloggio”. Sulle terapie intensive: credo “che la Toscana abbia risolto. Ora, con un investimento di 20 milioni, arriveremo a 845 posti che mettiamo a disposizione dell’intero Servizio sanitario nazionale”.

Morto il padre del presidente della Toscana Enrico Rossi

Pontedera, morto la notte scorsa all’ospedale di Pontedera, il padre del governatore della Toscana, Enrico Rossi.

“È morto mio padre, Angiolo Rossi, aveva 92 anni – ha scritto Enrico Rossi sulla sua pagina Facebook – È stato mezzadro, bracciante e camionista, un lavoratore instancabile. Era un uomo bello e forte. Antifascista e comunista italiano”.

Rossi ha più rivolto un pensiero al personale sanitario che ha assistito il padre negli ultimi giorni: “Ringrazio, con ammirazione, gli operatori sanitari dell’ospedale ‘Lotti’, il medico di famiglia, i volontari e tutti coloro che lo hanno assistito e aiutato. Ringrazio Graziana che gli è stata vicino in questi ultimi anni”.

Al Presidente Rossi vanno le più sentite condoglianze da parte di Controradio tutta.

Coronavirus, 277 nuovi casi in Toscana. 1.330 i contagi in totale

Sono 277 i nuovi casi positivi al Coronavirus registrati in Toscana a ventiquattro ore dal precedente bollettino, analizzati nei laboratori toscani. Salgono dunque a 1.330 i contagiati dall’inizio dell’emergenza. Dieci guarigioni virali (i cosiddetti “negativizzati”), sette guarigioni cliniche e 22 decessi (5 in più rispetto al dato di ieri). I casi attualmente positivi in cura rimangono dunque 1.291. Spetterà in ogni caso all’Istituto superiore di sanità attribuire le morti al Coronavirus: si tratta infatti di persone, da 65 a 100 anni, tutte affette da più patologie.

Questi i decessi che si sono verificati in Toscana, con l’indicazione di sesso, età, comune del domicilio: M, 79 anni, Pisa; M, 77, Licciana Nardi (Massa Carrara); M, 87, Mulazzo (Massa Carrara); M, 84, Villafranca in Lunigiana (Massa Carrara); M, 81, Castelnuovo in Garfagnana (Lucca); M, 70, Agliana (Pistoia); M, 98, Livorno; M, 93, Pisa; F, 92, Lucca; F, 94, Livorno; M, 65, Fivizzano (Massa Carrara); F, 96, Mulazzo (Massa Carrara); F, 79, Firenze; M, 88, Poggibonsi (Siena); M, 83, Livorno; M, 70, Quarrata (Pistoia); F, 100, Carmignano (Prato); F, 69, Montopoli Valdarno; M, 87, Carrara; M, 77, Lucca; M, 82, Camaiore; M, 72, Lucca.

Per quanto riguarda i ricoveri, ad oggi sono in totale 587, di cui 160 in terapia intensiva.

Questi i numeri che fotografano la situazione toscana a mercoledì 18 marzo, così come sono stati trasmessi dall’assessorato al diritto alla salute al Ministero della salute, e comunicati dal capo della Protezione civile Angelo Borrelli.

Di 1.330 tamponi fino ad oggi risultati positivi al test, questa è la suddivisione per provincia di segnalazione, che non sempre corrisponde necessariamente a quella di residenza: 295 Firenze, 122 Pistoia, 59 Prato (totale Asl centro: 476), 205 Lucca, 176 Massa-Carrara, 124 Pisa, 62 Livorno (totale Asl nord ovest: 567), 68 Grosseto, 77 Siena, 142 Arezzo (totale sud est: 287).

Dal 1° febbraio ad oggi nei laboratori toscani sono stati effettuati in tutto 7.606 tamponi, su 6.739 persone (in alcuni casi sono stati effettuati più test per lo stesso paziente).

Dal monitoraggio giornaliero sono invece 10.140 le persone in isolamento domiciliare in tutta la Toscana, di cui 4.146 prese in carico attraverso i numeri dedicati, attivati da ciascuna Asl. Di questi ultimi, sono 2.163 persone nella Asl centro (Firenze – Empoli – Prato – Pistoia), 1.817 persone nella Asl nord ovest (Lucca – Massa Carrara – Pisa – Livorno) e 166 nella sud est (Arezzo – Siena – Grosseto). Gli altri 5.994 sono cittadini che hanno avuto contatti stretti con casi positivi: 702 nella Asl centro, 2.771 nella Asl nord ovest e 2.521 nella Asl sud est.

Toscana, a breve kit per screening grazie a eccellenza senese

Sarà un’azienda toscana leader nella diagnostica, che lavora in stretta collaborazione con l’Istituto Spallanzani di Roma, a fornire alla Regione Toscana, in una logica di prossimità, i test sierologici per la diagnosi del Covid-19.

È quanto emerso stamani nel corso di un incontro tra il presidente Enrico Rossi, assieme ai tecnici regionali, e Massimiliano Boggetti, amministratore delegato della Diesse Diagnostica Senese, azienda con 40 anni di esperienza alle spalle (spin off dello storico Istituto Sclavo), presente in cento paesi, ma col quartiere generale a Siena.

“Questa collaborazione non nasce ora, ma ha una storia importante alle spalle di cui ora possiamo cogliere i frutti”, ha sottolineato il presidente Rossi. “C’è un rapporto importante tra la Diesse Diagnostica Senese e la Regione Toscana, maturata con le nostre politiche di sostegno e sviluppo industriale, con l’utilizzo dei fondi europei e con le nostre politiche a favore delle scienze della vita. Siamo particolarmente orgogliosi di avere in Toscana un’eccellenza di questo tipo, grazie alla quale i toscani potranno contare su test di alta qualità, in grado di renderci ancora più forti in questa battaglia contro l’epidemia”.

Anche l’ad di Diesse Diagnostica Senese ha ricordato la collaborazione con la Regione e gli alti aspetti che fanno della Toscana la sede ideale per l’azienda. “In questo campo il know-how del distretto di Siena non ha eguali al mondo – ha sottolineato Boggetti – e in azienda siamo tutti orgogliosi di poter contribuire a proteggere i cittadini toscani da questa epidemia, grazie al duro lavoro di queste difficili settimane dei colleghi della ricerca e della produzione. Combattere il Coronavirus è una staffetta mondiale e oggi abbiamo compiuto un importante tratto di strada insieme con la Regione Toscana”.

La Toscana, è stato ricordato nell’incontro, comincerà lo screening con le tecnologie già disponibili per proseguire poi con i kit sierologici che a breve l’azienda senese metterà a disposizione.

Si partirà con lo screening su medici, infermieri e operatori sanitari e quindi sui 60mila dipendenti della sanità toscana e su quelli della sanità privata. Questa diagnosi non sostituirà ovviamente quella che viene effettuata col tampone.

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