Omicidio a Follonica: condannati

Raffaele Papa è stato condannato all’ergastolo mentre Antonio Papa a 20 anni. Queste sono le pene in rito abbreviato per l’omicidio di Follonica del 13 aprile 2017. Nella sparatoria in strada rimase infatti ucciso Salvatore De Simone. Esclusa per entrambi la premeditazione.

Il giudice di Grosseto Marco Mezzaluna ha ritenuto Raffaele Papa, figlio, colpevole dell’omicidio di De Simone con l’aggravante dei futili motivi e su istigazione del padre. Si aggiunge anche il tentato omicidio per i gravi ferimenti di Massimiliano De Simone, fratello della vittima, e Paola Martinozzi, la farmacista che stava passando per caso raggiunta da un proiettile al collo che le ha causato lesioni gravissime irreversibili.

Antonio Papa, padre, è stato condannato per omicidio in concorso e porto di arma clandestina. Le motivazioni saranno rese entro 60 giorni.  Dmytro Lazoyar, collaboratore dei Papa, invece è stato rinviato a giudizio per favoreggiamento e detenzione di arma. Il processo per l’uomo si aprirà il 9 ottobre.

Sparatoria a Follonica: arrestato padre omicida

I carabinieri di Grosseto hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Antonio Papa, 56 anni, il padre di Raffaele Papa che il 13 aprile scorso a Follonica (Grosseto) uccise Salvatore De Simone con un colpo di pistola e ferì gravemente Massimiliano De Simone e Paola Martinozzi.

Il provvedimento è stato emesso dal gip su richiesta del procuratore Raffaella Capasso. Le indagini, spiega una nota “che hanno portato all’arresto anche di Antonio Papa sono consistite nell’esame di filmati recuperati dai sistemi di videosorveglianza privata, nonché dall’analisi dei tabulati telefonici e delle numerose testimonianze acquisite”.

Il materiale avrebbe consentito di raccogliere “univoci e concordanti indizi di consapevolezza a carico di Antonio Papa, in relazione al quale è emerso il concorso con il figlio Raffaele nella commissione dei reati e porto in luogo pubblico della pistola con matricola abrasa”, utilizzata per commettere i delitti, nonché il concorso anomalo in relazione all’omicidio e ai tentati omicidi”.

In realtà, per l’accusa, Antonio Papa, “avrebbe istigato” a minacciare ma non avrebbe spinto il figlio a sparare a Salvatore De Simone, e a ferire gravemente il fratello Massimiliano De Simone e la farmacista Paola Martinozzi. Per il procuratore Raffaella Capasso, il 62enne avrebbe agito “in concorso ‘anomalo'” in relazione all’omicidio e ai tentati omicidi. In sostanza dalle indagini sarebbero emerse le responsabilità del padre, ma non “evidenze” dirette sull’omicidio che, secondo la ricostruzione del Gip, il figlio Raffaele avrebbe maturato “in totale autonomia”. Nella ricostruzione si spiega che, dopo la lite scoppiata fra i componenti delle famiglie, Antonio Papa aveva chiamato al telefono il figlio facendosi venire a prendere presso la rosticceria. I due si allontanarono in auto per ritornare dopo 17 minuti. “Raffaele – chiude il procuratore – è ritornato armato come si vede dalle immagini delle telecamere. Solo pochi minuti, poi è uscito dalla rosticceria e ha aperto il fuoco contro Salvatore De Simone che si stava avvicinando al fratello Massimiliano, impegnato a discutere, all’esterno, con Antonio Papa”. L’arrestato è adesso nella casa circondariale di Grosseto.

Follonica: in 1500 a fiaccolata, omicida coinvolto in inchieste di camorra

Erano oltre 1500 le persone presenti alla fiaccolata organizzata ieri sera dall’Amministrazione comunale a Follonica (Grosseto) dove Raffaele Papa, 29 anni, ha sparato e ucciso Salvatore De Simone e ferito il fratello Massimiliano. Ferita anche una 55enne. Papa, originario di casera, è stato in passato coinvolto in due inchieste di camorra.

Il corteo lungo e silenzioso, ha attraversato il centro storico. “Non dobbiamo aver paura di chiamare le cose con il loro nome: si tratta di tipiche dinamiche di stampo mafioso”, ha detto il sindaco Andrea Benini. “La criminalità va combattuta – ha concluso – e siamo qui per dare un senso e impegnarci concretamente”.

Raffaele Papa, il 29enne che ha sparato e ucciso Salvatore De Simone, 42 anni, e ferito il fratello Massimiliano e una donna che passava per caso in via Matteotti, dove l’uomo
ha estratto la pistola e ha fatto fuoco, è arrivato nella cittadina toscana sei o sette anni fa. Qui ha messo in piedi un’agenzia di pompe funebri, un’attività che a Grazzanise, in
provincia di Caserta, di dove è originaria la sua famiglia, era portata avanti già dai suoi nonni. Il 29enne però lavora anche nella gastronomia di cui è titolare il padre, Antonio Papa, e cui locali si trovano accanto all’hotel Stella dei fratelli De Simone.
Antonio Papa, in passato, era stato coinvolto in almeno due inchieste sulla camorra: Ex vice sindaco Dc di Grazzanise nel 1991, a 29 anni, venne sospeso dal prefetto perchè coinvolto in un’inchiesta che riguardava alcuni boss della zona (il Consiglio comunale fu sciolto l”anno dopo per infiltrazioni mafiose), è arrivato in Toscana solo da quattro anni.

Sparatoria a Follonica: ritrovata arma, fermato “Sono stato io”

“Sono stato io”. Sono le uniche parole pronunciate di fronte al pm Giampaolo Melchionna di Raffaele Papa, 29 anni, che nel pomeriggio di ieri ha sparato con una pistola a due fratelli, uccidendone uno e ferendo l’altro oltre a una donna che passava in quel momento in via Matteotti a Follonica (Grosseto). L’uomo, dopo essere rimasto in silenzio dal momento in cui è stato fermato dai carabinieri a Grosseto, circa due ore dopo aver sparato, ha deciso di confessare ma non ha aggiunto altri particolari perché “non me li ricordo”. Il 29enne è difeso dall’avvocato Carlo Valle.

Intanto i carabinieri hanno ritrovato la pistola che avrebbe
sparato (quando è stato fermato alle porte di Grosseto Papa non aveva con sé alcuna arma): si tratta di una calibro 9 con la matricola abrasa rinvenuta nel torrente Gora, alle porte di Follonica, dai sommozzatori dell’Arma e dei vigili del fuoco. I sommozzatori dei pompieri avevano cercato l’arma anche nella zona di Fiumara, a Marina di Grosseto e sul lungomare Carducci, a Follonica.

Da destra Papa e la vittima De Simone

Il gesto folle e omicida sarebbe nato da una lite di vicinato, tra i due fratelli che gestiscono l’hotel e Papa, titolare di una gastronomia, scatenata da un’infiltrazione d’acqua nello stabile. Per sedare la lite sarebbe intervenuta la moglie di uno dei titolari dell’albergo. Ma a quel punto Papa avrebbe tirato fuori un’arma, iniziando a sparare. Sulle linea di tiro si è trovata anche una passante, una farmacista della zona, assolutamente estranea al
litigio. La donna è stata colpita da un proiettile.

Tutto è successo intorno alle 14.30 nel centro di Follonica, poco lontano dal lungomare. Un vero e proprio agguato quello organizzato dall’uomo. Due famiglie, Papa e De Simone, in lite da tempo per vari problemi.
Dopo aver ucciso il 42enne, che lascia una moglie e tre figli piccoli, e seminato il panico, Papa è salito sulla sua auto e ha tentato la fuga. Lo hanno preso i carabinieri qualche ora dopo a Grosseto. Era a piedi, poco lontano da dove aveva posteggiato la vettura. Non aveva più con sè la pistola che ancora non è stata trovata. Pochi dubbi, però, da parte del pm Giampaolo Melchionna, che coordina le indagini del nucleo investigativo dei carabinieri di Grosseto e della compagnia di Follonica.
L’uomo è stato a lungo interrogato in caserma dov’è in stato di fermo. Anche lui è sposato con una figlia piccola.

“Sgomento e dispiacere per quello che è successo”, ha commentato a caldo il sindaco di Follonica, Andrea Benini che si è recato in via Matteotti non appena ha appreso la notizia della sparatoria. Benini ha espresso “una condanna assoluta” rispetto ai fatti invitando la comunità “a una reazione forte, per riaffermare i valori che ci tengono uniti e che oggi dobbiamo riaffermare con maggiore convinzione”.

“Senza dubbio la tecnologia, e in modo particolare la videosorveglianza, si è dimostrata
utilissima per andare a individuare i colpevoli di azioni criminogene”. Lo ha detto Vittorio Bugli, assessore alla sicurezza della Regione Toscana, interpellato sul contributo
dato dal sistema ‘Targa manet’ della polizia municipale di Grosseto, che fotografa e registra le targhe delle auto ai varchi, alla cattura dell’autore della sparatoria di ieri a
Follonica. Bugli, parlando a margine del convegno ‘Toscana sicura, percorsi di sicurezza urbana’ organizzato oggi a Firenze da Regione e Anci Toscana, ha osservato che “oggi la tecnologiaperò ci consente anche altro: possiamo fare anche prevenzione
con le telecamere, esistono sempre più tecnologie che fanno il riconoscimento facciale, e sono in grado di agire loro stesse per lanciare alert già prima di commettere il reato. Dobbiamo lavorare parecchio su questo”.

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