Sollicciano: sopralluogo della Fp Cgil, allarme su condizioni dell’istituto

Infiltrazioni d’acqua e locali insalubri nei luoghi di lavoro del Carcere di Sollicciano (Firenze), l’allarme della Fp Cgil Toscana che dopo un sopralluogo scrive a Provveditore e Ministero: “E’ un carcere da rifare, va migliorata la vivibilità dell’istituto”.

Ieri una delegazione della Fp Cgil ha effettuato una visita-sopralluogo sui luoghi di lavoro del carcere fiorentino di Sollicciano. Nel corso della visita sono emerse molte problematiche sia dal punto di vista strutturale ma soprattutto dal punto di vista igienico-sanitarie.

E’ emerso infatti che, nonostante già più volte la struttura del penitenziario di Sollicciano sia stata scenario di evasioni, ancora ad oggi la non agibilità del muro di cinta rende decisamente più gravoso il lavoro che ogni giorno uomini e donne del corpo di Polizia Penitenziaria sono chiamati a svolgere. La struttura evidenzia danni strutturali ben visibili, numerose infiltrazioni d’acqua che sono presenti in tutto l’istituto, penetrazioni soprattutto d’acqua piovana che rendono impraticabili le postazioni di servizio degli agenti addetti al controllo dei detenuti o per di più costretti a planare su lunghe pozzanghere d’acqua all’interno dei reparti detentivi, magari vivendo con la paura che l’acqua piovana infiltratosi all’interno delle mura raggiunga, come è stato riscontrato in alcuni uffici, i quadri elettrici posizionati all’interno degli uffici stessi.

La delegazione, rappresentata in larga parte dal coordinamento donne FP CGIL della Polizia Penitenziaria, ha centrato la visita molto sul lavoro delle donne. La maggior parte del personale femminile operante nell’Istituto non può usufruire di servizi igienici dedicati, ha a disposizione locali spogliatoio fatiscenti, sporchi ed insalubri e alloggi soggetti ad allagamenti ed infiltrazioni, come del resto accade nella quasi totalità delle aree visitate.

La salute e la sicurezza del personale deve essere il primo obiettivo per tutti, alcune situazioni sono sembrate veramente ai limiti. A parere della Fp Cgil, sarebbe ora che gli organi superiori aprissero gli occhi su quella che è la situazione del carcere fiorentino, una situazione che l’organizzazione sindacale non intende abbandonare e sottovalutare.

Lavorare in condizioni dignitose è un diritto di ogni lavoratore: dopo questa visita la Fp Cgil ha fatto sapere che segnalerà con una nota circostanziata al provveditore regionale e al ministro della giustizia. Sollicciano è, secondo il sindacato, un carcere da rifare, occorre migliorare la vivibilità all’interno dell’istituto deve essere una priorità, nell’interesse dei lavoratori e dei detenuti.

Opportunità lavoro per detenuti

?Firenze, firmato stamani un accordo di collaborazione tra Regione Toscana e Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria (Prap) per la Toscana e l’Umbria, che prevede l’attivazione di sportelli amministrativi e call center delle aziende sanitarie all’interno degli istituti penitenziari.

L’accordo contempla anche, qualora le condizioni giuridiche lo consentano, l’uscita di alcuni detenuti dal carcere, per andare a lavorare nei call center e agli sportelli amministrativi delle sedi Asl.

Obiettivo dell’accordo è quello di avviare e di sperimentare, in alcune carceri, un format organizzativo che possa essere riproducibile anche in altri istituti penitenziari.

Da tempo la Regione Toscana è impegnata per migliorare le condizioni di vita dei detenuti degli istituti penitenziari presenti sul territorio regionale (teatro in carcere, materassi, libri di testo e narrativa, ecc.). Già prima del passaggio delle competenze di sanità penitenziaria dalla Giustizia al Servizio sanitario regionale (aprile 2008), venivano inoltre garantiti alcuni servizi sanitari (tossicodipendenze, psicologia, ricoveri ospedalieri, ecc.).

Dal 2010 al 2014 sono stati firmati protocolli con l’amministrazione penitenziaria, con l’obiettivo di migliorare le condizioni di vita della popolazione detenuta, attivare opportunità formative e lavorative, preparare all’uscita in modo da ridurre la recidiva e favorire il reinserimento sociale.

Ai detenuti sarà garantita un’opportuna formazione da parte della Asl titolare degli sportelli amministrativi, e corrisposto un compenso tramite borsa lavoro per un periodo di almeno sei mesi. Dopo la formazione e questi primi sei mesi, il rapporto di lavoro potrà essere trasformato, previa valutazione individuale di idoneità da parte della Asl, in contratto interinale per un periodo massimo di un anno. Al momento dell’uscita dal carcere, l’ex detenuto, a questo punto formato e con esperienza, potrà eventualmente accedere ai normali percorsi per un rapporto di lavoro strutturato al pari degli altri cittadini.

L’esperienza è già in atto nel carcere di Massa, dove funzionano due postazioni amministrative call center della Asl Toscana nord ovest. Come prima ipotesi, si prevede l’attivazione, entro l’estate, di altri due call center della Asl Toscana centro nel carcere Gozzini di Firenze (a custodia attenuata, conosciuto come Solliccianino), e la presenza di alcuni detenuti nel call center, sempre dalla Toscana centro, a San Salvi, per un totale, in fase di avvio, di circa 10 detenuti.

Per il 2018 la Regione ha stanziato 100.000 euro, con la previsione di un rinnovo per il 2019. La Asl coinvolta si impegna a fornire le apparecchiature necessarie (computer, mobili, rete dati e telefonica, apparecchi telefonici VOIP, software) e ogni altro intervento necessario per garantire la funzionalità del servizio. La Asl garantirà adeguati percorsi di formazione con i detenuti partecipanti e con affiancamento formativo al personale già operante nei servizi; e anche la supervisione del corretto svolgimento dei servizi.

Le direzioni degli istituti penitenziari coinvolti garantiranno la sicurezza complessiva relativa all’attivazione degli sportelli all’interno del carcere, la selezione dei detenuti ritenuti idonei per le attività previste, sia per gli sportelli dentro il carcere che per quelli nelle sedi Asl, il reperimento di locali idonei per le postazioni di lavoro, l’attivazione di tutte le autorizzazioni per l’accesso esterno a internet e alle reti delle Asl. Il Prap si impegna a sensibilizzare e coinvolgere nelle attività previste dall’accordo le direzioni degli istituti penitenziari.

A siglare l’accordo l’assessore regionale al diritto alla salute e al sociale Stefania Saccardi e Antonio Fullone, provveditore del Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria.

Gimmy Tranquillo ha intervistato Stefania Saccardi e Antonio Fullone:

https://www.controradio.it/wp-content/uploads/2018/02/180216_05_LAVORO-PER-DETENUTI_SACCARDI-FULLONE.mp3?_=1
Exit mobile version