Accordo tra Regione Toscana e pediatri di famiglia per arginare Covid-19

Siglato un accordo tra Regione e i pediatri di famiglia per la gestione dell’emergenza epidemica determinata dal Coronavirus (Covid-19). L’accordo, sottoscritto ieri 5 marzo, definisce compiti e obiettivi dell’attività dei pediatri di famiglia per arginare il diffondersi del Coronavirus, in collaborazione con tutti i professionisti del Sistema Sanitario Regionale.

In linea con le disposizioni nazionali, regionali e delle aziende sanitarie, i compiti del pediatra di famiglia prevedono: fornire ai genitori le corrette informazioni, individuare precocemente i casi sospetti, indicare il corretto percorso da seguire ai soggetti che presentano un rischio epidemiologico o una sintomatologia respiratoria grave per evitare l’eccessivo e inutile accesso autonomo al Pronto Soccorso.

L’impegno dei pediatri di famiglia si realizza con l’aumento della contattabilità telefonica, dalle 8 alle 20, di tutti i giorni della settimana, come misura straordinaria prevista delle ordinanze della Regione Toscana. Il contatto telefonico rappresenta una misura essenziale per poter acquisire le informazioni utili a identificare un caso sospetto, a rilevare la presenza di sintomi sospetti di gravità, a supportare e seguire periodicamente la famiglia per valutare quando sia necessaria una visita o un invio presso i centri ospedalieri.

Durante i giorni feriali l’ampliamento della contattabilità telefonica del pediatra assicura la corretta gestione del bambino con febbre e sintomi respiratori, garantendo nei casi non sospetti la presa in carico con le consuete modalità assistenziali, avendo però cura di programmare accessi regolati e preferibilmente in spazi e orari dedicati.

Durante i giorni prefestivi e festivi, la contattabilità permetterà di fornire consigli telefonici e supportare le famiglie nella gestione dei sintomi, che allarmano maggiormente quando presenti nei bambini, e a indirizzare ai servizi individuati dalle Asl i soggetti che necessitano di un approfondimento diagnostico.

“Ringrazio i pediatri per il senso di responsabilità che dimostrano – ha dichiarato l’assessora al diritto alla salute Stefania Saccardi – perché ci aiutano a rassicurare le famiglie e a evitare accessi impropri negli ospedali, garantendo la massima collaborazione possibile in un momento così delicato e complesso come quello che stiamo vivendo in questi giorni”.

“I pediatri di famiglia – ha sottolineato Valdo Flori, segretario regionale della Fimp (Federazione italiana medici pediatri) Toscana – partecipano al percorso intrapreso dalla Regione per arginare l’epidemia del Coronavirus con senso di responsabilità professionale e deontologica, come fra l’altro prevede l’art. 8 del Codice deontologico, ovvero che ‘ll medico, in caso di catastrofe, di calamità o di epidemia, deve mettersi a disposizione dell’Autorità competente’. Per il rapporto di fiducia che abbiamo con le famiglie, siamo convinti che la nostra disponibilità possa rappresentare un valore aggiunto nella gestione di una emergenza, dove più che l’importanza delle cure è necessario seguire semplici comportamenti per arginare il contagio del virus. Comprendiamo l’ansia e la preoccupazione dei genitori di fronte a una febbre elevata e che persiste per giorni, ma dobbiamo rassicurarli e aiutarli a comprendere che la febbre è il sintomo meno importante per valutare la gravità di un’infezione virale. Un colloquio telefonico può essere sufficiente al pediatra per valutare la gravità del quadro clinico e per consigliare il corretto percorso assistenziale, che nella maggior parte dei casi consiste nello stare a casa con la sola terapia di supporto per i sintomi presentati, ma con la certezza della contattabilità del proprio pediatra. Invito, pertanto, i genitori ad avere fiducia nel loro pediatra di riferimento, che sono certo saprà fornire tutto il supporto necessario per la tutela della salute dei loro figli”.

 

Gran Teatro Puccini: sul palco un omaggio alla musica di De Andrè

Cresce l’attesa per lo spettacolo “La Buona Novella”, ideato e diretto da David Riondino in collaborazione con Fabio Battistelli, in scena venerdì 13 aprile alle 21 all’auditorium Enrico Caruso del Gran Teatro Giacomo Puccini, a Torre del Lago: una celebrazioni dei testi tratti dall’album di De Andrè.

Era il 1969 quando De Andrè scrisse “La Buona Novella”, in piena rivolta studentesca; e compagni, amici, coetanei lo consideravano un disco anacronistico. “Mi dicevano – raccontava De Andrè – cosa stai a raccontare della predicazione di Cristo, che noi stiamo sbattendoci perché non ci buttino il libretto nelle gambe con scritto sopra sedici; noi facciamo a botte per cercare di difenderci dall’autoritarismo del potere, dagli abusi, dai soprusi.”

“Ma non avevano capito – diceva il cantautore – che “La Buona Novella” è un’allegoria: paragonavo le istanze migliori e più ragionevoli del movimento sessantottino, con quelle, molto più vaste spiritualmente, di un uomo di 1968 anni prima, che proprio per contrastare gli abusi del potere, i soprusi dell’autorità si era fatto inchiodare su una croce, in nome di una fratellanza e di un egualitarismo universali.”

“La Buona Novella” di Fabrizio De André approda a Torre del Lago, emozionante come fosse la prima volta, restituita dal talento di David Riondino, che riprende i testi di quell’album e crea uno spettacolo che tocca le corde del cuore, fondendo la sua corposa tonalità vocale a quella calda e roca della sorella Chiara. E da questi registri, quasi ricercando una consonanza filologica di timbri e cadenze con quelli di De Andrè, Riondino imbastisce la sua prova di cantante.

Un omaggio teso ed emozionante ai testi e alla musica del “poeta” di Via del Campo. Una tra le più significative e importanti raccolta di racconti in versi del cantautore italiano, uscita nel 1970, rielaborata e interpretata per banda, due voci e coro. Parole e musica. Poesia recitata, cantata, suonata. Con quasi cinquant’anni di vita alle spalle, senza dimostrarli.

“Io, nel vedere quest’uomo che muore, madre, io provo dolore. Nella pietà che non cede al rancore, madre, ho imparato l’amore”: a queste parole de André affidava la propria poetica, la concezione di un Cristo fratello, che aveva incontrato nei Vangeli Apocrifi.

E i testi rivelano subito tutta la propria attualità, l’urgenza e la forza, la bellezza, con istantanee di pura poesia capaci di raccontare la storia antica e moderna.

Ideato e diretto da David Riondino  in  collaborazione con Fabio Battistelli

David Riondino e Chiara Riondino saranno le voci soliste di questo spettacolo, accompagnati da Fabio Battistelli al clarinetto e dal gruppo musicale “Khorakanè”, insieme alla straordinaria partecipazione della “Coro Incontrocanto” di Torre del Lago.

Una Produzione Pier Luigi Stefani, MPL Communication, DSI Records.

Exit mobile version