Bekaert: Pirelli disponibile ad incontrare la Regione

“Da Pirelli hanno saputo che stamani ero davanti alla loro sede e si sono fatti avanti con me, dicendosi disponibili ad incontrare la Regione e le istituzioni per discutere della vicenda Bekaert e delle prospettive per lo stabilimento di Figline”. I sindacati: ”serve ripristinare la cassa integrazione.”

Lo ha annunciato il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, che questa mattina ha partecipato davanti alla storica sede della Pirelli a Milano Bicocca, al presidio di due ore, con corteo finale, organizzato dai lavoratori della Bekaert di Incisa Figline in lotta per la difesa del loro posto di lavoro. Durante l’iniziativa Rossi si era presentato all’entrata della direzione aziendale insieme al sindaco di Figline e al rappresentante della città metropolitana, chiedendo di essere ricevuto, ma aveva ottenuto un rifiuto.

“Vedremo – ha aggiunto Enrico Rossi – nei prossimi giorni come ciò sarà possibile. Sul tappeto ci sono più ipotesi per arrivare alla reindustrializzazione dell’area, anche se la continuazione della produzione di steel cord sarebbe certamente la migliore. Intanto noi chiediamo che al tavolo che è aperto al Ministero per lo sviluppo economico partecipi anche la Pirelli, che fino a quattro anni fa era proprietaria dello stabilimento. E alla fine credo che così sarà. Noi siamo infatti intenzionati a trovare una via di uscita da questa difficile situazione, coinvolgendo Pirelli nel processo di reindustrializzazione”.

“Ora più che mai è stringente l’approvazione del decreto annunciato che ripristina la cassa integrazione per cessazione di attività. Per richiederlo a gran voce venerdì 21 settembre, al tavolo di trattativa in programma al Ministero dello Sviluppo Economico, ci presenteremo di nuovo accompagnati da tutti i lavoratori”. Lo hanno detto i segretari generali di Firenze della Fim, Alessandro Beccastrini, della Fiom, Daniele Calosi, e dalla Uilm, Davide Materazzi, a margine del presidio dei lavoratori Bekaert di Figline sotto la sede di Pirelli a Milano.

Bekaert: Mise fissa incontro per il 21 settembre 

Il ministero dello Sviluppo economico ha fissato per il 21 settembre un incontro sulla Bekaert di Figline Valdarno (Firenze), convocando sindacati, istituzioni e l’azienda. Ne danno notizia i sindacati Fim, Fiom, e Uilm nazionali.

“Questo incontro per noi è importante – sottolinea le organizzazioni sindacali in una nota – per riaprire la trattativa, verificare le condizioni per ottenere la cassa integrazione per cessazione di attività e per impedire che il 4 ottobre la Bekaert di Figline licenzi gli oltre 318 lavoratori”.

Per i sindacati, “è inaccettabile per noi il comportamento di chiusura di Bekaert, è necessario costringere la multinazionale belga alle sue responsabilità verso i lavoratori e il territorio, che per noi significano prospettive industriali per lo stabilimento e la salvaguardia occupazionale”.

Domani, in concomitanza con uno sciopero per l’intera giornata, gli operai dello stabilimento e i sindacati manifesteranno a Milano, dalle 10 alle 12, davanti alla sede della Pirelli, che, ricordano, “è stata proprietaria dello stabilimento di Figline dal 1961 fino al dicembre 2014 e tutt’oggi è il cliente principale”.

“A Pirelli chiediamo di assumersi le sue responsabilità: svolga un ruolo attivo per far sì che nello stabilimento si possa continuare a produrre steel cord e per consentire, a differenza di quanto richiesto da Bekaert, l’eventuale cessione della fabbrica anche a competitor al fine di salvaguardare” gli operai.

Bekaert, sindacati scrivono a Pirelli: ”aiuti per soluzioni”

I segretari generali fiorentini di Fim-Cisl (Alessandro Beccastrini), Fiom-Cgil (Daniele Calosi), Uilm-Uil (Davide Materazzi) hanno chiesto un incontro urgente a Pirelli con una lettera spedita oggi, a proposito della vicenda della Bekaert di Figline Valdarno, stabilimento di cui Pirelli è stata proprietaria fino al 2014.

L’azienda italiana peraltro, in virtù di un accordo contestuale alla vendita dello stabilimento, ha continuato ad acquistare steel cord prodotto a Figline. “Bekaert sostiene – si legge – che la chiusura del sito di Figline, oltre ad una presunta e non dimostrata grave situazione economica dello stabilimento, sia dovuta anche al fatto che, come da loro riportato nella procedura di licenziamento collettivo del 22 giugno scorso ‘…i clienti sono sempre meno disposti rispetto al passato a pagare maggiorazioni di prezzo per i prodotti speciali’. Da ciò si evince che uno dei motivi della chiusura è imputabile all’atteggiamento dei clienti e che pertanto Pirelli è uno dei soggetti principalmente responsabili della chiusura”. I sindacati invitano dunque Pirelli a fare proposte al Mise “utili a trovare soluzioni che possano evitare i 318 licenziamenti annunciati”.

Rossi all’indomani del Mise dichiarazioni su Bekaert, Kme, Rebrab

All’indomani dell’incontro al Mise, Enrico Rossi si esprime si più fronti: con Pirelli “vedremo nei prossimi giorni di sviluppare i rapporti”, su Kme rilascio autorizzazioni “a condizione che migliori la qualità dell’aria”, ringraziamenti per Rebrab: “ha riassunto 2.200 lavoratori”.

“E’ giusto che Pirelli non sia stata presente a quel tavolo” al Mise per la vertenza Bekaert, ma “vedremo nei prossimi giorni di sviluppare i rapporti”. Lo ha detto Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana, all’indomani dell’incontro al Ministero nel quale l’azienda ha comunicato di non voler sospendere la procedura di chiusura dello stabilimento di Figline Valdarno, col licenziamento di 318 lavoratori.

“A quanto mi risulta”, ha affermato, a margine della presentazione delle nuove linee di indirizzo per le liste d’attesa in sanità “e se sbaglio verrò smentito, al momento i volumi di attività che Pirelli aveva conferito a Bekaert sono più che raddoppiati, e il periodo di tempo degli accordi commerciali è stato prolungato dal 2020 al 2024. E a quanto mi risulta, se non sarò smentito, anche i prezzi sono stati mantenuti”.

Per il governatore Rossi “non possiamo trovarci davanti un signore che come un pappagallo ripete che questo stabilimento non è in equilibrio finanziario, perché se non lo è oggi non lo era nemmeno tre anni fa: e allora vuol dire che intenzionalmente si è comprato questo stabilimento per succhiarne il know-how”.

Il presidente della regione Toscana si esprime anche su Kme e Rebrab, anziende che rispettivamente producono Rame a Barga e Acciaio a Piombino, che sembrano intenzionate a imperniare la loro produzione europea in Toscana.

“Noi autorizzeremo nei tempi più rapidi possibili quello che deve essere autorizzato, a condizione che migliori la qualità dell’aria, che il bilancio ambientale sia migliore dell’attuale”. Dice rossi Rossi per il rilancio della Kme di Fornaci di Barga.

Rossi ha ricordato che “abbiamo detto che anche con una delibera siamo disponibili a supportare investimenti come abbiamo fatto con altre imprese; perché anche questo è un atto di politica industriale, perché l’idea di produrre rame a Barga per tutta l’Europa è un atto di politica industriale”.

Ma il presidente della regione Toscana non si ferma: “io voglio anche ringraziare francamente Rebrab: non ci dobbiamo mai dimenticare che ha riassunto 2.200 lavoratori come da impegno preso”. Dice commentando le vicende delle acciaierie Aferpi di Piombino, e l’imminente closing del passaggio di proprietà da Cevital, il gruppo del magnate algerino Issad Rebrab, a Jsw.

“Poi Rebrab non è stato capace di riaprire la partita”, ha affermato Rossi “ma si è anche ritirato ed ha consentito il passaggio ad un imprenditore che mi sembra si presenta con piene e positive caratteristiche: siamo di fronte un’azienda che a livello mondiale produce acciaio, sanno come si fa e nei colloqui che io ho avuto, nelle trattative e negli impegni che abbiamo preso, mi è parsa fortemente intenzionata a fare di Piombino il loro polo per il mercato europeo tutto e quindi a fare investimenti. Adesso vedremo”.

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