Mps: 3mila piccoli azionisti contro Profumo, Viola e Salvadori

Oggi a Milano circa 3 mila piccoli azionisti hanno chiesto di essere parte civile contro gli ex amministratori delegati di Monte dei Paschi di Siena Viola e Profumo e la stessa banca, imputata per la legge sulla responsabilità degli enti e citata come responsabile civile. Assenti invece Banca d’Italia e Consob.

Il processo si è aperto oggi a Milano ed ha al centro una tranche dell’indagine sulla contabilizzazione dei derivati Santorini e Alexandria a carico dell’ex amministratore delegato di Mps Alessandro Profumo, l’ex amministratore delegato Fabrizio Viola, l’ex presidente del collegio sindacale Paolo Salvadori.

Profumo e Viola (archiviati in un altro procedimento in cui erano accusati di ostacolo agli organi di vigilanza di Consob e Banca d’Italia) rispondono di manipolazione del mercato e false comunicazioni sociali e Salvadori solo per false comunicazioni sociali.

Nel processo anche Mps, come deliberato dal cda la scorsa settimana, non ha chiesto di essere parte civile in quanto, è stato spiegato in una nota, la vicenda “riguarda il passato della Banca” e “non ha riflessi attuali sui bilanci” dell’istituto, invece imputato nel processo per responsabilità civile e amministrativa.

Oggi in aula, davanti al collegio della seconda sezione penale del Tribunale, presieduta da Flores Giulia Tanga affiancata dai giudici Sandro Saba e Roberto Crepaldi, oltre ai moltissimi risparmiatori, ha chiesto di essere parte civile anche l’Adusbef che si è aggiunta all’Unione Consumatori sezione Piemonte, al Codacons e alla Confconsumatori già costituite in udienza preliminare assieme ad altri circa 300 piccoli azionisti.

Il processo è stato rinviato al prossimo 16 ottobre mentre il difensore di Salvadori ha annunciato un’eccezione di competenza territoriale in favore di Siena.

La Procura per i tre aveva originariamente chiesto l’archiviazione della loro posizione per tutti i reati contestati e poi in udienza preliminare ribadito il loro proscioglimento. Il gip Livio Cristofano ha invece prima ordinato l’imputazione coatta e poi il gup Alessandra Del Corvo ha disposto il rinvio solo per il filone al centro del dibattimento di oggi. Oltre a quella del 16 ottobre, è già stata fissata udienza per il 6, 13 e 19 novembre.

Per i pm, infatti, i tre, che avevano ereditato la gestione di Montepaschi dopo quella di Giuseppe Mussari e degli altri vertici (che sono a processo sempre a Milano), è vero sì che avrebbero dovuto contabilizzare i derivati ‘a saldi chiusi’ e non ‘a saldi aperti’, come è avvenuto, ma avevano fornito tutte le indicazioni su quali sarebbero stati gli effetti della contabilizzazione ‘a saldi chiusi’, senza intenzione di ingannare il mercato.

Inoltre non solo avevano reso consapevole il mercato dei problemi sui bilanci ma si erano anche attenuti alle disposizioni di Consob e Banca d’Italia.

Infine per Viola e Profumo è stata chiesta, sempre dai pm milanesi, l’archiviazione pure per il filone di inchiesta nel quale sono indagati per falso in bilancio in relazione ai crediti deteriorati.

Mps, udienza a Profumo e Viola ‘congelata’ fino a Febbraio

Il gup di Milano ha accolto l’istanza presentata dalla difesa di Paolo Salvadori, ritrasmettendo gli atti ai pubblici ministeri

Il gup di Milano Alessandra Del Corvo ha accolto un’eccezione di nullità presentata dalla difesa di Paolo Salvadori, ex presidente del collegio sindacale di Mps imputato in udienza preliminare assieme agli ex vertici della banca senese Alessandro Profumo e Fabrizio Viola. In sostanza, il giudice ha dichiarato la nullità della richiesta di processo per una tardiva iscrizione dell’accusa di aggiotaggio, uno dei due reati che vengono contestati a tutti e tre assieme al falso in bilancio, e dunque ha ritrasmesso gli atti sulla posizione di Salvadori ai pm che dovranno rifare chiusura indagini e richiesta di rinvio a giudizio.

Nel frattempo, l’udienza preliminare, come stabilito dallo stesso gup, resta ‘congelata’ fino al 9 febbraio prossimo (sono state cancellate udienze che erano già fissate per dicembre), proprio per permettere ai pm Stefano Civardi e Mauro Clerici di riformulare gli atti di chiusura indagini e di richiesta di processo e riportare la posizione di Salvadori davanti al gup assieme agli atri due imputati. All’istanza del difensore, l’avvocato Pier Matteo Lucibello, si erano associati, tra l’altro, anche i pm che, però, avevano chiesto che il giudice restituisse, come ha fatto, gli atti alla Procura milanese e non li inviasse per competenza territoriale a Siena, come chiesto dalla difesa.

Nel procedimento per la legge sulla responsabilità degli enti è imputata anche Mps, citata anche come responsabile civile. Profumo, Viola e Salvadori sono accusati, assieme alla banca che risponde per la legge sulla responsabilità amministrativa degli enti, per la presunta falsa rappresentazione nei bilanci Mps dei derivati Alexandria e Santorini, operazioni finanziarie messe in piedi tra il 2012 e il 2015.

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