Stefania Saccardi dona il sangue: “Invito i toscani a fare altrettanto”

“In questo periodo di difficoltà abbiamo fatto tanti appelli, che hanno dato buoni risultati. Le donazioni sono cresciute, ma di sangue c’è bisogno sempre. Quindi invito i toscani a fare come me e ad andare nei centri di raccolta a donare il sangue”. A comunicarlo è l’assessore al diritto alla salute Stefania Saccardi, andata stamani al Centro di raccolta Avis nel presidio Piero Palagi a donare il sangue.

“Sono donatrice da tanti anni, da quando ero una ragazzina – ha detto – E ho sempre continuato a darlo. A maggior ragione ora che sono assessore. Credo che le istituzioni debbano fare la loro parte. Il sangue continua ad essere una di quelle cose che non si fabbricano. Per averlo – e ne serve tanto, sempre di più – è necessario poter contare sulla generosità dei cittadini. Dare il sangue è un gesto semplice e indolore. Ed è tra l’altro l’occasione per fare un check up della propria salute. Rinnovo quindi il mio appello ai toscani: andate a donare, non solo quando c’è una situazione di emergenza, ma abitualmente”.

“Dopo gli appelli della settimana scorsa, sono stati tanti i cittadini che sono andati a donare il sangue: donatori abituali, ma anche molti nuovi donatori. La situazione di emergenza che si era verificata dall’inizio di settembre sta migliorando, ma non si può ancora abbassare la guardia. Rinnovo quindi il mio invito ad andare a donare, e spero che ancora molti toscani vogliano raccoglierlo” ha concluso l’assessore al diritto alla salute.

Questi i dati delle prenotazioni: settimana 2-8 settembre: 3.634 prenotazioni; settimana 9-15 : 4.335; settimana 16-22: 4.472; domenica 15: oltre 300 prenotazioni. Il Meteo del sangue è passato da 4 gruppi in emergenza a uno solo in emergenza.

Ru486 torna ad essere somministrata ad Empoli

Torna all’ospedale di Empoli la somministrazione della RU486. Il percorso ambulatoriale applica il protocollo nazionale e regionale

Torna all’Ospedale di Empoli la somministrazione della RU486 per le donne che ne faranno richiesta. Da ieri (martedì 23 ottobre) è nuovamente applicato il protocollo che prevede l’aborto farmacologico, come previsto dalle normative nazionali e regionali.

La somministrazione avverrà settimanalmente, nel poliambulatorio, in ambienti dedicati e riservati, e non contigui con le altre attività svolte nell’area materno- infantile.

 

Il percorso di somministrazione del farmaco è stato reso possibile attraverso l’integrazione tra strutture territoriali ed ospedaliere, in particolare è nato dalla stretta collaborazione tra il dipartimento materno-infantile, l’unità funzionale consultoriale, l’ostetricia professionale e la direzione sanitaria del San Giuseppe. E’ stato messo a disposizione personale appositamente formato e preparato: ginecologi, ostetriche e infermieri.

 

Il sindaco di Empoli, Brenda Barnini, ha così commentato l’avvio del servizio: “Bene che siano state ripristinate le condizioni per garantire un diritto delle donne, sancito e riconosciuto dalla legge dello Stato. Nessuna donna – ha sottolineato il Sindaco -affronta con leggerezza o superficialità questo percorso, ma è compito delle strutture pubbliche garantire il diritto di scelta sulla gravidanza alle donne. E nessun problema logistico o strutturale può dare adito a pensare che ci sia invece un arretramento dalla tutela della libertà femminile”.

 

La sospensione della RU486 nell’ospedale di Empoli, uno dei primi ospedali a farne uso, era stata dettata dalla riduzione degli spazi e non per volontà degli operatori. Le difficoltà logistiche, prima fra tutte la necessità del ricovero delle donne, avevano impedito la somministrazione: ora la procedura viene ripresa regolarmente con l’impostazione ambulatoriale in regime di day hospital.

L’oggettiva difficoltà è stata, quindi, definitivamente superata con una nuova organizzazione.

 

Nel periodo in cui al San Giuseppe la somministrazione della RU486 non è stata possibile alle donne residenti nel territorio empolese il farmaco veniva comunque garantito a Firenze, al presidio ospedaliero Piero Palagi, il cui protocollo operativo, con i necessari adeguamenti territoriali, è stato praticamente adottato anche all’ospedale di Empoli.

 

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