Mundi, inaugurata a Firenze la prima sezione del Museo nazionale dell’italiano

Firenze, il Museo nazionale dell’Italiano ‘Mundi’, il primo grande museo della lingua italiana, ha aperto le porte ai visitatori nell’ex monastero della Santissima Concezione, all’interno del complesso di Santa Maria Novella, con le sue prime due sale che ospiteranno una mostra temporanea introduttiva, che sarà possibile visitare fino al 6 ottobre prossimo.

All’apertura della prima sezione di Mundi, erano presenti tra gli altri il ministro della Cultura Dario Franceschini e il sindaco Dario Nardella.

“Questo museo è un luogo di studio, ricerca, innovazione e si rivolgerà a studenti, studiosi e stranieri. Le prime due sale che aprono oggi al pubblico sono solo l’inizio di un percorso, che vedrà il completamento del museo nel 2023. Non sarà solo un luogo di esposizione, ma anche uno spazio di ricerca: il valore del nostro patrimonio linguistico è straordinario e va tutelato, e questo è uno dei modi per farlo”. Così il Ministro della Cultura, Dario Franceschini.

“Siamo molto contenti perché abbiamo utilizzato nei tempi previsti i 4 milioni di euro che il Ministero ha messo a disposizione della città – ha detto il sindaco Nardella -, facendo lavori anche in un periodo difficile come quello del Covid. Oggi possiamo dare all’Italia e al mondo la prima parte del museo Mundi”. “Ci auguriamo che tanti giovani, studenti, appassionati italiani e stranieri possano cominciare a familiarizzare con questo museo – ha continuato -, che fra l’altro è in un complesso architettonico e storico bellissimo come quello di Santa Maria Novella, a due passi dalla stazione dell’Alta velocità”. “Questo non è un semplice museo – ha spiegato il sindaco -. È un centro che utilizza linguaggi moderni e digitali per parlare al mondo, ed è anche un tributo a Dante e alla storia di Firenze. Per questo siamo grati al governo e al ministro Franceschini perché si è scelto di insediare qui il primo e l’unico museo dell’italiano. Siamo pronti a lavorare al fianco del ministro per creare la fondazione per la sua gestione”.

Museo nazionale dell’Italiano, apre a Firenze la prima sezione

Firenze, sarà inaugurata il 6 luglio, presso l’ex monastero della Santissima Concezione, all’interno del complesso di Santa Maria Novella a Firenze, una prima sezione del Museo nazionale dell’Italiano (Mundi).

Due sale, si spiega in una nota, permetteranno di scoprire l’origine e l’evoluzione della nostra lingua, a partire da alcune iscrizioni provenienti dal Museo nazionale romano, dal Parco archeologico di Pompei e dal Museo delle Civiltà, passando dalle prime testimonianze in volgare come il ‘Placito capuano’, all’opera di Dante che fissa la lingua del ‘sì’ fino al manuale culinario di Pellegrino Artusi. L’allestimento del Museo nazionale dell’Italiano arriverà a coprire oltre 2.000 mq di esposizione.

La ‘mission’ e quella di voler approfondire il rapporto dell’italiano di oggi con i dialetti e le minoranze linguistiche e la diffusione della lingua di Dante in tutto il mondo, veicolata dall’emigrazione e da un immaginario di simpatia che la lingua aggrega.

Il progetto, finanziato dal ministero della Cultura su impulso del ministro Dario Franceschini, è promosso dall’Accademia della Crusca, dall’Accademia dei Lincei, dall’Istituto della enciclopedia italiana Treccani, dall’Associazione per la storia della lingua italiana e dalla società Dante Alighieri.

Il Mundi è stato finanziato con 4,5 milioni di euro dallo Stato: “Lo Stato ha investito 4,5 milioni di euro per la realizzazione del primo Museo della Lingua italiana – aveva detto il ministro Dario Franceschini alla conferenza stampa di presentazione del museo – e la città di Firenze ha partecipato conferendo una parte del bellissimo complesso di Santa Maria Novella, testimonianza questa di una importante prova di collaborazione tra i vari livelli istituzionali. L’idea che abbiamo cercato di realizzare – ha continuato il Ministro Franceschini – da un punto di vista temporale è stata quella di far partire i lavori del Museo nell’anno in cui si celebrano i 700 anni della morte di Dante. E’stato naturale che nel dibattito che va avanti da molti anni nel nostro Paese sulla mancanza di un museo della lingua italiana, nel momento in cui lo Stato ha deciso di dare una risposta positiva, la scelta non poteva che essere Firenze per tantissime ragioni. Sta lavorando già da tempo un comitato scientifico di alto livello per l’impostazione del museo insieme al recupero strutturale dell’immobile, c’è anche l’esigenza di creare un museo proiettato sul futuro che conservi la memoria, ma che anche attraverso le nuove tecnologie consenta di essere accessibile, didattico, adatto ai ragazzi, agli studiosi, quindi davvero un progetto straordinario. La nascita del Museo è anche il modo migliore per entrare in questo anno dantesco che sarà pieno di iniziative e pieno non soltanto di celebrazioni, ma di studi, di ricerca, di innovazione che è il modo migliore di ricordare Dante”.

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