Dante, virtual tour on line nella casa-museo

Il Museo Casa di Dante di Firenze dà la possibilità di visitare le proprie stanze grazie a un’innovativa tecnologia che consente di camminare virtualmente all’interno delle sale espositive e di esplorare il nuovo allestimento multimediale inaugurato nel giugno scorso.

Il virtual tour, sponsorizzato e realizzato dall’industri digitale creativa Ett, è fruibile gratuitamente da desktop, smartphone, tablet e visori per la realtà virtuale.

La tecnologia utilizzata, infatti, oltre a mantenere intatto il senso di prospettiva, consente l’interazione tra il luogo digitale in 3D e l’utente attraverso gli hotspot. Si tratta di veri e propri punti di contatto, caratterizzati da indicazioni grafiche o testuali, che possono essere attivati dall’utente in modo semplice e intuitivo. La visita è fruibile sia in lingua italiana sia in lingua inglese.

“Crediamo nelle nuove tecnologie come strumento per abbattere quei muri invisibili che questa pandemia ci ha messo davanti. Quale occasione migliore della ricorrenza nel 2021 dei 700 anni dalla morte del Poeta, per regalare un nuovo e bellissimo contenuto culturale che parli a tutte le generazioni, grandi e piccini. Siamo grati ad Ett che ha reso possibile tutto questo”, commenta Cristina Manetti, presidente del Museo.

Il virtual tour del Museo Casa di Dante è costituito da un percorso che si snoda attraverso la storia e le vicende che hanno caratterizzato la vita del Poeta e Firenze, la sua città. Grazie agli hotspot, infatti, è possibile approfondire le diverse sfumature della complessa figura dantesca, accompagnando il visitatore alla scoperta dei suoi lati più nascosti.

Nello specifico, il virtual tour rispecchia la suddivisione naturale degli spazi fisici del nuovo percorso multimediale del Museo Casa di Dante, realizzato da Ett e inaugurato nel giugno scorso. Partendo dall’ingresso, i primi hotspot sono dedicati a Dante come uomo del suo tempo. Dopo un’accoglienza e un’introduzione alla visita con la voce del Sommo Poeta, nella prima sala del Museo un modello 3D propone una versione originale delle fattezze del volto di Dante.

Nella seconda sala – dedicata a una suggestiva retroproiezione a parete, creata unendo le più moderne tecniche della computer grafica a interpretazioni attoriali e riprese con volo di drone – un hotspot racconta un’immagine di Dante ancora poco nota: il Sommo Poeta arruolato come giovane feditore a cavallo guelfo nella celebre Battaglia di Campaldino.

Nella terza e nella quarta sala del Museo, rispettivamente dedicate alle Arti e all’Economia di Firenze e all’Esilio, gli hotspot selezionati ampliano il punto di vista sulla vita del Poeta, inserendolo nel contesto politico, sociale ed economico fiorentino. È qui che si può scoprire quanto le Arti e le vicende politiche, soprattutto gli scontri tra Guelfi e Ghibellini, abbiano caratterizzato in modo importante la sua vita e la sua opera.

Spostandosi al piano superiore del Museo, il visitatore digitale può scoprire le sale e gli hotspot dedicati alla lingua italiana e alla letteratura. È lo stesso maestro di Dante, Brunetto Latini, scrittore e poeta, a prendere parola e introdurre il suo celebre allievo. In questi ambienti è possibile provare un’esperienza più raccolta: l’ingresso nella ricostruzione della camera da letto di Dante, luogo non accessibile durante la visita fisica al Museo.

Nella sala successiva si arriva al culmine emozionale dell’esperienza: una proiezione dedicata alla Divina Commedia e realizzata con la tecnica del video mapping. Le immagini ispirate alle celebri illustrazioni della Commedia di Gustave Doré e di William Blake accompagnano la lettura dei versi più suggestivi. Gli hotspot finali, posizionati nelle sale al terzo e ultimo piano del museo, sono dedicati all’esplorazione di Firenze che ha giocato un ruolo fondamentale nella vita del Poeta.

Ai visitatori viene svelato un punto di vista privilegiato sulle stratificazioni storico-artistiche che ne hanno caratterizzato il panorama e sui risvolti e sulla conformazione odierna della città con immagini a 360° della Firenze moderna scattate nei più suggestivi luoghi che Dante ha ammirato in vita.

Firenze: al via mostra itinerante “Riflessioni su Dante” di Lahiji

Al via domani, 20 marzo, la mostra “Riflessioni su Dante”, l’installazione d’arte a più tappe di Tannaz Lahiji. L’artista persiana, da oltre dieci anni a Firenze, nonché docente della LABA – Libera Accademia di Belle Arti – e collaboratrice della New York University nota per le sue performance di body painting e installazioni di arte contemporanea – a Maggio anche presente alla Biennale di Venezia con la galleria MA-EC di Milano -, ha realizzato un progetto itinerante che prevede la collocazione di alcune opere – pittoriche e non – all’interno di un percorso articolato nelle sedi storiche di Palazzo Vecchio, Museo Casa di Dante, Palazzo Bastogi e il Mercato Centrale.

La mostra è stata presentata oggi alla presenza dell’artista, del sindaco Dario Nardella, del presidente del Consiglio regionale Eugenio Giani e della curatrice Manuela Antonucci.

“Una mostra dai molti spunti culturali e autobiografici – ha commentato il sindaco Nardella – dato che l’artista rende omaggio al legame profondo tra Firenze e Persia e in particolare a una grande figura della cultura universale, Dante Alighieri. Questa mostra guarda già alle celebrazioni dantesche del 2021 e ne rappresenta quasi una ouverture. Con un approccio coraggioso, ma anche con rispetto, sensibilità ed originalità Tannaz si affaccia all’universo dantesco e anche alla città di Firenze, introducendo elementi artistici in diversi luoghi e affascinando e creando una vera e propria esperienza multisensoriale”.

Partendo dalla Sala d’Arme di Palazzo Vecchio con un’installazione che si estende per oltre 300 metri quadrati (Pardis), continuando nella Sala dei Priori con una preziosa composizione dantesca (Maschera di Dante); passando per il vicino Palazzo Bastogi con una re-interpretazione cromatica di alcune tele rinnovate da ispirazione infernale (Inferno), fino al Museo Casa di Dante con un’opera di ghiaccio realizzata in suo onore (Busto di Dante), l’artista conclude il percorso d’arte in un luogo popolato da Golosi – il Mercato Centrale- con una maestosa installazione ispirata a Ulisse al suo amore per la “virtute e canoscenza”, solennemente punito da Dante.

“Così Tannaz Lahiji indaga il genio fiorentino ed evoca, a tratti, le origini persiane che l’artista custodisce dentro di sé. Mescolando le origini, culture ed esperienze, le trasporta – contemporaneamente – dentro la storia di Firenze – spiega la curatrice e scrittrice Manuela Antonucci -. Si assiste a un’osmosi culturale e storica che unisce due civiltà, due paesi distanti eppure allo stesso tempo vicini, in quanto fondati su principi e valori appartenenti all’uomo e non alle razze, per questo universali”.

Partecipano al progetto il Consiglio Regionale della Toscana, il Comune di Firenze, l’Associazione Muse e Lorenzo Villoresi Profumi.

Lahiji

– “Pardis” (Palazzo Vecchio, Sala d’Arme) – Inaugurazione 20 Marzo 17:30 – 9 Aprile 2019

Nella tradizione persiana, il Pardis è il giardino antistante la casa, spesso realizzato in una oasi in mezzo al deserto, in cui il viandante riceve ospitalità e sollievo. Il Pardis di Tannaz è la proiezione del suo vissuto in un luogo e un tempo lontani che sono ancora dentro l’autrice e che tornano alla sua memoria come parte di sé che non ha mai dimenticato, ancora impressa nella sua mente e nei suoi sensi. Così Tannaz Lahiji tira fuori il suo io “più antico” e, da performer quale è, riproduce l’esperienza di quei momenti.

La Sala d’Arme sarà, quindi, completamente rivestita di una pavimentazione pittorica realizzata dall’artista, con al centro la costruzione della fontana tipica del Pardis persiano, all’interno di un sistema di videoproiezioni che immergeranno completamente lo spettatore nell’atmosfera evocata dai ricordi dell’artista di quei luoghi.

L’installazione riproduce la stessa dimensione che l’artista viveva in quei giardini, con i suoni della natura, il canto degli uccelli, l’atmosfera, il senso di pace e l’aria che lei stessa respirava in quel luogo di felicità: il suo paradiso. E propone a Firenze lo stesso contesto ovvero, la stessa dimensione, in modo da offrire anche a noi quell’esperienza, o un’idea ad essa assai vicina. Un posto colmo di bellezza e di amore che Tannaz ha vissuto e che accosta alla profusione di amore e luce descritta nel Paradiso dantesco.

 Lahiji

– “Inferno” (Palazzo Bastogi) – Inaugurazione 25 Marzo 17.00 – 10 Aprile 2019

Il progetto propone la re-interpretazione cromatica di alcune opere di Tannaz Lahiji alla luce di determinati versi dell’Inferno. In questa installazione, partendo dall’amore descritto da Dante nel Canto V, quello di Paolo e Francesca, (siamo nel II cerchio), Tannaz riflette sulla presenza simultanea, nella cantica, del Male – peccato dei dannati e di Lucifero – e del Bene, la cui espressione suprema è per Tannaz l’amore, quello passionale di Paolo e Francesca, ma anche quello intellettuale per la “virtute e canoscenza” di Ulisse.

Allo stesso modo, le tele interessate nell’installazione, se illuminate dal blu – luce fredda, priva di compassione – assumono le sembianze di una bolgia infernale, quella del canto V, nel quale la tempesta di vento agita le anime dei dannati e le scaraventa in un movimento tumultuoso e senza fine. Le stesse tele, illuminate di luce rossa – calda, piena di amore – perdono qualsiasi forma infernale e appaiono colme di purezza e candore, annientando ogni tenebra. Solo se esposte alla luce naturale, le tele ritornano alle loro sembianze originarie. Così Tannaz Lahiji ripercorre l’animo umano e il suo modo di vivere: quando irato e ostile, la vita risulterà peggiore di quella che essa è; quando amorevole, contribuirà a viverla in serenità e letizia.

– “Riflessioni su Dante” (Palazzo Vecchio, Sala dei Priori) – Inaugurazione 20 Marzo 17:30 – 9 Aprile 2019

Alcuni indizi d’acqua conducono al piano superiore, nella Sala dei Priori, dove è esposta una preziosa composizione dantesca: la Maschera di Dante accostata a un volume de La Divina Commedia originale del 1400 e a un’opera dell’artista costantemente illuminata da colori e tonalità differenti – correlati ai cromatismi delle tele esposte a Palazzo Bastogi – riproducono una visione originale dell’opera dantesca.

– “Busto di Dante” (Museo casa di  Dante) – Inaugurazione 27 Marzo ore 11.00 – 15 Aprile 19

In onore a Dante, l’artista colloca all’esterno della struttura un suo busto realizzato in ghiaccio, che non ha solo una forma, ma nasce, vive e muore dentro un arco temporale definito – un giorno – perché una volta esposto, inizierà il processo di liquefazione e scomparirà completamente al termine del tramonto.

Dunque, ogni giorno, per un mese, Tannaz Lahiji esporrà un calco del poeta. Come Dante pone Lucifero nel profondo dell’Inferno – infilato nel ghiaccio – per costringerlo all’eterna dannazione, così Tannaz Lahiji incastona Dante nello stesso elemento, ma al fine di condurre il poeta all’eterna lode.

– “Golosi” e “Vortice di Ulisse” (Mercato Centrale) – Inaugurazione 30 Marzo

In un luogo naturalmente popolato da Golosi – il Mercato Centrale – l’artista presenta una maestosa e imponente struttura a rappresentare un vortice d’acqua: è l’interpretazione della grandezza e solennità del mare che sovrasta Ulisse nel Canto XXVI dell’Inferno, punito per aver seguito la sua ambizione di conoscenza senza preoccuparsi dei principi divini – che valica insieme ai suoi uomini, superando le colonne d’Ercole, limite che non doveva essere oltrepassato. Il seguire solo la ragione ovvero “virtute e canoscenza” – oltre a indurre i suoi compagni a fare altrettanto – è ciò che conduce Ulisse alla morte, inabissandolo e ricoprendolo d’acqua.

Figlia d’arte, Tannaz Lahiji nasce l’8 Marzo nel 1978 a Tehran, in Iran, da padre insegnante d’arte e madre pittrice. Circondata sin da piccola da colori e pennelli, intraprende da subito la strada artistica, che la porterà a laurearsi in Pittura presso la Libera Università d’Arte e Architettura di Tehran.

Nel 2004 si trasferisce in Italia, a Firenze, dove vive da oltre dieci anni. Attualmente è docente presso la Libera Accademia di Belle Arti ed accompagna la passione per l’insegnamento ad una promettente carriera artistica. La sua costante ricerca la porta a sperimentare sempre nuove forme di rielaborazione artistica, nella pittura come nella performance, fino alla complessità polimaterica dell’installazione. Ha realizzato mostre in tutta Italia e all’estero, come Londra, Mosca, Los Angeles, Shanghai e a Darmeshtad in Germania.

Vanta collaborazioni importanti come quella con la New York University su un progetto internazionale che correla l’arte alle neuroscienze. A Maggio sarà presente alla Biennale di Venezia in collaborazione con la Galleria Ma-Ec di Milano.

Exit mobile version