Mps, udienza a Profumo e Viola ‘congelata’ fino a Febbraio

Il gup di Milano ha accolto l’istanza presentata dalla difesa di Paolo Salvadori, ritrasmettendo gli atti ai pubblici ministeri

Il gup di Milano Alessandra Del Corvo ha accolto un’eccezione di nullità presentata dalla difesa di Paolo Salvadori, ex presidente del collegio sindacale di Mps imputato in udienza preliminare assieme agli ex vertici della banca senese Alessandro Profumo e Fabrizio Viola. In sostanza, il giudice ha dichiarato la nullità della richiesta di processo per una tardiva iscrizione dell’accusa di aggiotaggio, uno dei due reati che vengono contestati a tutti e tre assieme al falso in bilancio, e dunque ha ritrasmesso gli atti sulla posizione di Salvadori ai pm che dovranno rifare chiusura indagini e richiesta di rinvio a giudizio.

Nel frattempo, l’udienza preliminare, come stabilito dallo stesso gup, resta ‘congelata’ fino al 9 febbraio prossimo (sono state cancellate udienze che erano già fissate per dicembre), proprio per permettere ai pm Stefano Civardi e Mauro Clerici di riformulare gli atti di chiusura indagini e di richiesta di processo e riportare la posizione di Salvadori davanti al gup assieme agli atri due imputati. All’istanza del difensore, l’avvocato Pier Matteo Lucibello, si erano associati, tra l’altro, anche i pm che, però, avevano chiesto che il giudice restituisse, come ha fatto, gli atti alla Procura milanese e non li inviasse per competenza territoriale a Siena, come chiesto dalla difesa.

Nel procedimento per la legge sulla responsabilità degli enti è imputata anche Mps, citata anche come responsabile civile. Profumo, Viola e Salvadori sono accusati, assieme alla banca che risponde per la legge sulla responsabilità amministrativa degli enti, per la presunta falsa rappresentazione nei bilanci Mps dei derivati Alexandria e Santorini, operazioni finanziarie messe in piedi tra il 2012 e il 2015.

Mps: Morelli, aumento 2016 fallito per esito referendum

Proroga bocciata da Bce avrebbe permesso valutazione investitori.

L’esito del referendum costituzionale del 4 dicembre 2016 ha fatto saltare l’aumento di capitale Mps basato su risorse private, oltre al rifiuto della Bce di prolungare l’operazione a gennaio per meglio consentire agli investitori una valutazione sul quadro politico. Lo afferma l’ad di Mps Marco Morelli in audizione alla Commissione d’inchiesta sulle banche che ha ricordato come il tentativo di fine 2016 “la cui struttura, aspetti contrattuali e passaggi regolamentati erano già definiti a luglio 2016 prima della mia nomina, ha costituito la conditio ‘sine qua no’ per la ricapitalizzazione Stato come prevede la direttiva Ue Brrd” che chiede di esperire prima il ricorso a fondi privati.

“Il progressivo deterioramento del quadro ambientale a seguito del referendum – ha spiegato Morelli – ha determinato l’impossibilità dell’operazione. La richiesta della proroga al 20 gennaio – ha aggiunto l’ad – avrebbe consentito agli investitori di valutare l’assenza di mutamenti del quadro politico (a seguito del voto ndr) e un periodo più favorevole rispetto agli ultimi giorni di Natale”. La Bce rigettò la richiesta 13 dicembre 2016 imponendo de facto il ricorso alla ricapitalizzazione precauzionale a carico dello Stato.

In compenso, Mps sta recuperando ‘più velocemente del previsto’ la perdita di raccolta e depositi subita nel 2016, a causa delle incertezze del piano di recupero e delle condizioni economiche e politiche italiane. Secondo Morelli “nel solo mese di dicembre abbiamo perso
oltre 6 mld di raccolta commerciale.Ora, il ripristino è più veloce delle previsioni e va a merito dei lavoratori della rete della banca. Sono stati recuperati 11 mld al 30 settembre, un ripristino legato più al corporale e alle Pmi che non a persone fisiche e famiglie”.

Mps: Casini, domani da vertici la lista dei 100 inadempienti

Venerdì audizione La Via in commissione.

L’elenco dei 100 grandi debitori inadempienti del Monte dei Paschi di Siena verrà consegnato domani dai vertici della banca senese alla commissione di inchiesta sulle banche. “Ho chiesto l’elenco a Morelli e Falciai l’elenco dei 100 debitori e lo portano domattina” ha detto infatti il presidente della commissione Pier Ferdinando Casini.

L’audizione del direttore generale del Tesoro Vincenzo La Via presso la commissione di inchiesta sulle banche per affrontare il tema dei rapporti tra lo Stato e il Monte dei Paschi di Siena è stata anticipata a questo venerdì, 24 novembre. Lo ha detto il presidente della
Commissione di inchiesta sulle banche Pier Ferdinando Casini, facendo riferimento allo spirito di ‘collaborazione istituzionale’. Casini ha ricordato infatti che La Via era stato
convocato per la settimana prossima ma aveva fatto sapere di non poter essere presente per impegni all’estero con il ministro Padoan.

Mps: morte Rossi; pm Siena apre 2 nuovi fascicoli

Accertamenti a seguito testimonianze in tv e su stampa.

La procura di Siena ha aperto due fascicoli modello 45, ovvero quello relativo a fatti non
costituenti notizia di reato, a seguito di nuovi elementi e testimonianze riportati da stampa e tv in relazione alla morte di David Rossi, l’ex capo comunicazione di banca Mps, morto il 6 marzo 2013 dopo essere precipitato dalla finestra del suo ufficio a Siena. I due fascicoli sono finalizzati ad accertare se esistono elementi concreti che possano portare alla riapertura dell’inchiesta sulla morte di Rossi, archiviata per due volte come suicidio.

Ai fini dei nuovi accertamenti nei giorni scorsi sono stati ascoltati a Siena l’avvocato della
famiglia di Rossi Luca Goracci, l’ex segretaria dell’allora ad di Mps Fabrizio Viola, Lorenza Pieraccini, e l’ex segretario dell’ex presidente di Mps Giuseppe Mussari, Valentino Fanti.

I due nuovi fascicoli sono stati aperti in seguito all’intervista a ‘la Repubblica’ dell’avvocato Goracci, che aveva raccontato che un testimone gli aveva accennato della presenza di 4 persone in prossimità del vicolo di Monte Pio, dove è stato trovato il corpo di Rossi.

Pieraccini è stata ascoltata a seguito della trasmissione ‘Le Iene’, dove aveva raccontato che le mail inviate da Rossi a Viola nei giorni precedenti il decesso, erano state aperte e lette da altre persone tra cui Fanti. Per questo motivo anche l’ex segretario di Mussari è stato ascoltato dalla pg.

Sarà la Prima Commissione del Csm a valutare se avviare accertamenti per verificare l’eventuale incompatibilità ambientale o funzionale del procuratore di Siena Salvatore Vitello e del presidente del locale tribunale Roberto Carrelli Palombi. Il Comitato di presidenza del Csm ha trasmesso alla Commissione la richiesta del laico di Forza Italia
Pierantonio Zanettin di aprire una pratica sui due magistrati in relazione all’inchiesta sulla morte di David Rossi, il capo della comunicazione di Banca Mps precipitato dalla finestra del suo ufficio il 6 marzo del 2013.

Nel trasmettere la richiesta il vertice del Csm ricorda che sul caso in senso lato un’istruttoria è già in corso (c’è una pratica a tutela dei magistrati di Siena) e in quest’ambito la Prima Commissione del Csm potrà valutare “ogni tipo di richiesta di approfondimento”, fermo restando che ‘allo stato’ è esclusa l’apertura di una procedura di trasferimento d’ufficio. Il Comitato ricorda anche che sul caso segnalato da Zanettin “sono in corso attività di indagini” dei pm di Genova e Siena.

Lo spunto che aveva mosso Zanettin a chiedere l’apertura di una pratica sui capi degli uffici giudiziari di Siena era stata l’intervista delle Iene a Lorenza Pieraccini, ex segretaria dell’amministratore delegato di Mps Fabrizio Viola, che sarebbe stata presente in banca il
pomeriggio in cui Rossi morì e quindi sarebbe stata una tra le ultime persone a parlare con lui. La donna aveva confermato di non essere stata mai ascoltata dalla procura di Siena,nonostante sia stata invece indicata nel decreto di archiviazione del gip Malavasi tra i testimoni sentiti ‘a verbale dalla procura’.

Quella testimonianza ‘non avrebbe aggiunto alcunchè’ al quadro probatorio già cristallizzato, avevano sostenuto in un comunicato diffuso il 25 ottobre scorso il presidente del tribunale e il procuratore di Siena. Ma ‘il servizio delle Iene dimostra esattamente il contrario’, secondo Zanettin, che chiedendo l’intervento del Csm aveva  espresso le sue perplessità sulla stessa scelta dei due magistrati di ripercorrere con quel comunicato ‘indagini, ancora molto controverse e passibili di una riapertura’.

Mps: morte David Rossi, procura sentirà ex vertici banca

Gli ex vertici di Monte dei Paschi di Siena ma anche le segretarie e alcuni imprenditori. La lista non è ancora completa, ma i primi nomi messi nero su bianco dalla procura di Genova imprimono una accelerata all’inchiesta aperta all’indomani delle dichiarazioni dell’ex sindaco di Siena, Pierluigi Piccini.

Dichiarazioni rilasciate durante la puntata delle Iene dedicata alla morte di David Rossi, avvenuta quando era capo comunicazione Mps. Piccini, nell’intervista, aveva detto di aver saputo di ”festini” ai quali avrebbero partecipato importanti personaggi della magistratura e della politica.

I pm genovesi, come racconta il Secolo XIX, ascolteranno l’ex presidente di Mps Giuseppe Mussari, l’ex ad Fabrizio Viola, la segretaria Lorenza Pieraccini (che non sarebbe mai stata ascoltata dai pm senesi). E ancora Valentino Fanti, ex segretario di Mussari e del cda e Bernardo Mingrone, numero uno dell’area finanza, la vice di Rossi Lorenza Bondi, il capo della segreteria Gian Carlo Filippone, il portiere Massimo Riccucci, l’imprenditore Antonio Degortes, figlio del famoso fantino del Palio ”Aceto” e forse la vedova Antonella Tognazzi.

Il fascicolo è ancora per atti relativi, ma dopo la tornata di interrogatori i magistrati decideranno se contestare l’abuso d’ufficio o archiviare. Intanto nelle prossime ore arriverà da Firenze l’inchiesta sul proiettile e lettera minatoria intercettata a Sesto Fiorentino e indirizzata al pm Aldo Natalini che ha indagato sia sullo scandalo Mps che sulla morte di Rossi, chiedendone per quest’ultima l”archiviazione.

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