Femminicidio dopo cena insieme, a Monterotondo è lutto cittadino

Grosseto, ha accostato l’auto a bordo di una strada statale in aperta campagna, in una zona isolata della Maremma, e ha ucciso la sua compagna, forse in una lite: questa una prima ricostruzione che emerge sul femminicidio della notte scorsa nel territorio di Monterotondo Marittimo, vicenda dove l’uomo ha telefonato al 112 confessando ai Carabinieri il delitto e chiamando i soccorsi.

La vittima di questo ennesimo femminicidio si chiama Silvia Manetti, 46 anni, vedova, madre di due figli di 10 e 14 anni: lavorava in un locale di Monterotondo, paese dove la coppia aveva deciso di trasferirsi da poco tempo, con il consolidarsi della loro relazione.

Ad ucciderla il nuovo compagno, Nicola Stefanini, 48 anni, operaio in un’azienda del posto. Sempre secondo le ricostruzioni dei Carabinieri, la coppia era stata ieri sera a cena fuori. Poi in auto i due si sono spostati nell’interno, verso località Campetroso, luogo dell’omicidio distante una ventina di chilometri dal capoluogo, Monterotondo. Sempre secondo una ricostruzione, il 48enne guidava l’auto e l’ha accostata sul bordo della statale 398 tra campi coltivati a vigne e oliveti, in un posto appartato.

Silvia Manetti è stata trovata uccisa nel posto del passeggero, mentre il coltello a serramanico usato dall’omicida è stato trovato sul sedile di guida. Nei pressi non ci sono abitazioni, neanche isolate, più distante si raggiunge un santuario. L’auto è stata posta sotto sequestro. Nicola Stefanini è stato condotto, sotto choc, nella caserma di Massa Marittima ed è in attesa di essere trasferito in carcere. Il pm Anna Pensabene interrogherà l’uomo quando sarà nelle condizioni adatte.

Silvia Manetti era originaria di Altopascio (Lucca), mentre Nicola Stefanini era di Volterra (Pisa). Secondo quanto appreso ancora, la coppia aveva festeggiato la sera di mercoledì 11 agosto cenando insieme in un locale di Suvereto (Livorno) il terzo anno della loro relazione sentimentale, periodo che ricorre in questi giorni.

Anche su Fb c’è traccia di questo aspetto della vicenda. Nicola Stefanini in un post di due giorni fa scrive allegando una foto con la compagna: “Tu che sei l’essenza dei giorni miei, auguri amore mio. Oggi son 3 anni che mi sopporti”. La frase è corredata da cuoricini alternati a figure di teschi.

“Le istituzioni, la rete parentale ed amicale, i parenti e gli amici, hanno formato una catena solidale di tutela dei figli della vittima per aiutarli a guardare al futuro – ha affermato il sindaco di Monterotondo Marittimo (Grosseto), Giacomo Termine, inoltre – insieme alla giunta ed al consiglio comunale, anche per sottolineare la condanna e ricordare la donna uccisa, abbiamo deciso di proclamare la giornata di lutto cittadino” a Monterotondo per domani.

“La tragedia di oggi ha sconvolto il nostro paese – ha detto il sindaco Giacomo Termine – Mai avremmo nemmeno potuto pensare che nella nostra piccola comunità potesse accadere un gesto simile, isolato, che getta ancora più sgomento e preoccupazione su una tematica come la violenza di genere. L’omicidio di una donna, una madre di due bambini, è una ferita profonda che ci avvicina alle cronache dei femminicidi, purtroppo sempre più frequenti in Italia”.

Monterotondo Marittimo: sindaco licenziato, “Una vigliaccata, avevo vinto un concorso”

“E’ stato un atto veramente brutto e una vigliaccata ma contestare chi utilizza permessi come me, da destra a sinistra, contestare questo, vuol dire contestare il fatto che un cittadino possa fare politica”. Lo dice in un video su Facebook, a propria difesa, Giacomo Termine, sindaco di Monterotondo Marittimo (Grosseto) licenziato dal Comune di Piombino, dov’era dipendente, perché troppo assente dovendo seguire gli impegni istituzionali nell’altro municipio.

Alla viglia di Natale, con una lettera, il Comune di Piombino gli ha comunicato la fine del suo rapporto di lavoro presso l’ente come dipendente nel settore ambiente. Si trattava di un periodo di prova per Giacomo Termine, che si è concluso bruscamente. La causa: le troppe assenze che però erano tutti “permessi istituzionali”, per l’espletamento della carica di sindaco di Monterotondo e per svolgere altri incarichi pubblici.

Da “sei anni faccio il sindaco di Monterotondo ed è un impegno totale per la comunità”, però “ho vinto un concorso pubblico” per avere un posto di lavoro perché “chi amministra piccoli Comuni non arriva a fine mese” e “chi amministra i piccoli Comuni come il mio sa bene che se hai un lavoro utilizzi permessi retribuiti”: tuttavia dal Comune di Piombino “sono stato licenziato perché faccio il sindaco”.

Un “atto particolarmente odioso e pericoloso – aggiunge nel videomessaggio Giacomo Termine – non tanto perché mi manda a casa, ma c’è qualcosa di più importante. Attacco alla libertà e alla democrazia, ad un cittadino cui viene negata la possibilità di poter svolgere un mandato affidatogli dal popolo. Se si vuol far passare chi ha incarichi pubblici per un parassita, assenteista, persona indegna di stare sul lavoro – dice ancora – c’è una spirale perversa e pericolosa che consegna chi vuol fare attività politica solo a pensionati o a chi ha una condizione reddituale diversa da un ragazzo di 30 anni che lavora da due anni. Questa è una battaglia di tutti e “non mi fermo ai ricatti del Comune di Piombino”.

“Come tanti giovani – ricostruisce Giacomo Termine – ho avuto problemi a trovare un lavoro e due anni fa grazie a un concorso pubblico che ho vinto sono diventato impiegato al Comune di Gavorrano. Poi ho ricevuto una chiamata dal Comune di Piombino (governato dall’esponente di Fratelli d’Italia Francesco Ferrari) e ho deciso di andare là”. “In tutto questo periodo – prosegue – non ho mai avuto problemi, né contestazioni, né ordini di servizio. Mai nulla che potesse macchiare la mia condotta di lavoratore”.

“Ma – ricostruisce ancora Giacomo Termine – dopo la mia nomina a segretario provinciale del Pd ho iniziato a ricevere pressioni facendo capire che non ero ben accetto, che per svolgere la mia carica di sindaco di Monterotondo Marittimo utilizzavo troppo i permessi. Tutto lecito, ma ‘la presenza era troppo esigua ed era opportuno che io me ne andassi”. Quindi afferma ancora il sindaco “sotto Natale come regalo ho trovato la lettera di licenziamento” dal Comune di Piombino “per mancato superamento del periodo di prova”, “nella motivazione c’è scritto ‘che le mansioni assegnate non sono state regolarmente svolte in quanto il dipendente fruisce di permessi per mandato elettivo’. In sintesi sono stato licenziato perché faccio il sindaco”.

“Ma – osserva e conclude – chi amministra i piccoli Comuni non arriva a fine mese, e chi amministra i piccoli Comuni come il mio lo sa bene che se hai un lavoro utilizzi permessi retribuiti. L’unico modo se hai preso impegno con comunità è quello di utilizzare permessi retribuiti: non lo fa solo chi amministra Comuni più grandi che hanno indennità diverse e di ben altro livello”.

Lo stesso sindaco di Piombino, Ferrari ha ammesso che le assenze erano “legittime”; e quindi alle proteste si sono uniti Cgil, Pd e Italia Viva, convinti che si tratti di una faida politica, di “un’illegittima cattiveria contro un esponente dem da parte di un sindaco di destra”. Il senatore del Partito Democratico, Dario Parrini, ha pronta un’interrogazione urgente al Ministro dell’Interno.

La colpa di Giacomo Termine è “di aver usufruito di permessi previsti dalla legge per esercitare le funzioni e i doveri di primo cittadino. Siamo davanti a un sindaco che accusa un altro sindaco di un piccolo comune di avere fatto il proprio dovere. O per Fdi solo i cittadini economicamente facoltosi possono diventare sindaci, o sorge il sospetto che si tratti di un’azione punitiva per le idee e le iniziative politiche del primo cittadino del Pd”. Così la segreteria del Pd toscano Simona Bonafè su facebook in merito alla vicenda.

“In entrambe i casi – conclude Bonafè – solidarietà al sindaco di Monterotondo e a tutti i sindaci di tutti i colori politici dei piccoli comuni che tra mille difficoltà portano avanti un lavoro importante per le loro comunità”

La destra Toscana dal canto suo, difende Ferrari: da Susanna Ceccardi a Vivarelli Colonna e il deputato di Fratelli d’Italia Donzelli che sta preparando un “dossier sui furbetti del permessino del Pd”.

Il sindaco Termine non resterà comunque disoccupato in quanto, per legge, può tornare a lavoro nel Comune di Gavorrano, dove era stato assunto e da cui si era licenziato per effettuare la prova a Piombino.

“Abbiamo provato a spiegare a Termine che avrebbe potuto mettersi in aspettativa non retribuita o almeno accettare un part time”, spiega Ferrari, ma il primo cittadino di Monterotondo non è dello stesso avviso. “Mi hanno ricattato – rilancia -: se accetti l’aspettativa ritiriamo il licenziamento. Ed io ho rifiutato”.

 

Toscana, amministrative: 7 sindaci eletti senza avversari

Corsa in solitaria in sette Comuni della Toscana, dove i candidati sindaco non hanno avuto rivali in quanto nessun altro contendente si è presentato, eletti con il 100% delle preferenze.

E’ successo a Badia Tedalda, Chiusi della Verna, e Sestino in provincia di Arezzo, a Chiusdino in provincia di Siena, a Chianni nel Pisano, a Monterotondo Marittimo in provincia di Grosseto, e a San Romano in Garfagnana in provincia di Lucca.

Nel frattempo a Careggine, il più piccolo comune della Toscana (539 abitanti), Lucia Rossi della lista ‘Uniti per Careggine’ è stata eletta a sindaca. La candidata Rossi ha ottenuto l’81,3% dei consensi. L’altro candidato Graziano Vecchi de ‘L’altra lista per Careggine’ ha ottenuto il 18,7% delle preferenze.

Fratelli d’Italia, alle elezioni europee in Toscana, ha ottenuto il miglior risultato elettorale ad Abetone Cutigliano (Pistoia). Fi si attesta al 26,3% dei voti, secondo partito dopo la Lega che ha vinto con il 29% dei consensi. Qui il capolista e già sindaco Fdi Diego Petrucci, ha incassato 252 preferenze e Giorgia Meloni 120.

Nel complesso in provincia di Pistoia il partito ha ottenuto il 5,9% dei consensi, arrivando secondo soltanto a Grosseto dove Fdi ha registrato il 6% dei consensi. Il miglior comune grossetano è Semproniano dove Fratelli d’Italia ha registrato il 9% delle preferenze. Buon risultato di Fdi anche a Montecarlo (Lucca) dove il partito ha ottenuto l’11,9% dei consensi e in provincia di Livorno a Capoliveri con l’8,5% delle preferenze.

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