Esistiamo: “Vogliamo che Firenze resti gialla”, consegnati indumenti a Giani

“ESISTIAMO”: questa mattina la scatola di indumenti raccolti è stata consegnata al presidente Giani. Monica Coppoli (Commercianti Uniti Firenze): “Un anno bianco e contributi adeguati altrimenti chiuderemo tutti”

Via gli indumenti arancioni e rossi. Sono tanti i fiorentini che hanno voluto sostenere simbolicamente le attività commerciali aderendo a ‘Firenze in giallo’, il flash mob lanciato dai Commercianti Uniti Firenze contro il sistema a semaforo che suddivide tutta Italia in tre livelli di rischio.

I commercianti, balzati alle cronache con la bandiera di ‘Esistiamo’ hanno riservato un ulteriore 10% di sconto a chi ha consegnato accessori o vestiti nel doppio colore. Sette giorni di manifestazione pacifica culminati oggi davanti alla sede della Regione Toscana di piazza Duomo quando una delegazione del gruppo ha consegnato la scatola con gli indumenti raccolti e chiesto al presidente della Regione Giani un incontro in modo da presentargli le proprie richieste.

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Foto Controradio

“Come è andata la prima settimana di giallo? Ci auguriamo che vada meglio la prossima. C’è stata poca affluenza nei negozi e la situazione politica non ha aiutato. Tanti non sanno nemmeno cosa fare, non sanno se possono entrare o meno. Servirebbe continuità, le persone devono prima tornare alla normalità e poi torneranno nei nostri negozi. Questo sistema a semafori non aiuta e in tasca ci sono meno soldi, diversi hanno perso o stanno perdendo il lavoro. Siamo in ginocchio, la maggior parte di noi ha cominciato le svendite per attirare un po’ di clienti ma anche questo non serve a nulla” prosegue Coppoli.

Tra le richieste consegnate al presidente Eugenio Giani, la revisione dei codici Ateco “in quanto molte categorie, col sistema attuale, sono state escluse dalle misure economiche di sostegno”, l’azzeramento di Cosap, Tari e delle altre imposte legate all’esercizio dell’attività commerciale. Contributi per il pagamento di gas, luce e acqua e contributi a fondo perduto adeguati alle perdite di fatturato. “Alcune attività – conclude Coppoli – chiuse nel periodo di calcolo ristori per ristrutturazioni o riconversioni sono state escluse dalle misure di sostegno. Chiediamo che i rimborsi siano erogati in base alle perdite me

Natale: Commercianti Uniti Firenze, apri e chiudi è gioco mortale

Commercianti Uniti Firenze sulle chiusure dei negozi, “Il Natale per noi rappresenta il 50 % degli incassi annui”

“Assurdo chiudere negozi, gioiellerie e centri estetici. Questo apri e chiudi può costare la vita a tante imprese, non è un gioco per noi”. Così Monica Coppoli, portavoce del gruppo Commercianti uniti Firenze, meglio conosciuti come ‘Esistiamo’ per via dei cartelli esposti in oltre 50 strade, in merito alle misure annunciate dal Governo.

“Al Governo diciamo basta – prosegue in una nota commentando le chiusure dei negozi -. O ci permette di lavorare e quindi ci tiene aperti o chiusi e, in quest’ultimo caso, deve darci un indennizzo proporzionale alle perdite di fatturato. La Regione Toscana sta per erogare ai ristoratori un contributo economico e noi appoggiamo questa iniziativa. Ma chiediamo alla Regione di non dimenticarsi di tutte le altre categorie economiche”.

Coppoli sottolinea che “i nostri magazzini sono pieni, i negozi vuoti. Dicembre, che rappresenta il 50% degli incassi annui, è andato in fumo e ora dal Governo l’ennesimo colpo di grazia: il 24, il giorno più redditizio di tutto l’anno, ci chiude”. Le attività commerciali, conclude, “vivono un lockdown mascherato. Ci tengono aperti ma di fatto è come se fossimo chiusi visto che dai comuni limitrofi non possono raggiungerci e in giro non c’è quasi nessuno. Il tutto senza avere un indennizzo”.

‘Esistiamo’: flash mob dei Commercianti Uniti di Firenze

I Commercianti Uniti di Firenze hanno tenuto stamani un flash mob davanti alla Camera di Commercio. La mobilitazione era iniziata cinque giorni fa durante il Black Friday. Dopo il presidio hanno consegnato un documento alla Camera di Commercio con le loro richieste, in primis la revisione dei codici ateco ritenuti discriminatori per le aperture e per i rimborsi dei commerci.

Sentiamo le voci di Sabrina Calamai, commerciante, Monica Coppoli, portavoce Commercianti Uniti Firenze e Sara Furlan, presidente del Centro Commerciale Naturale Le Cure

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