Michela Noli, uccisa dall’ex marito: la corsa per ricordarla

Domenica 13 maggio, dal Giardino Michela Noli in via Torcicoda (Firenze), partirà la Corsa per Michela: una corsa podistico non competitiva di 7 km o una passeggiata ludico-motoria di 5 km, a cui potranno partecipare tutti, adulti e bambini.

L’iniziativa, in programma per domenica, in occasione della Festa della Mamma, è stata promossa dall’associazione Artemisia, che devolverà l’intero incasso della manifestazione, derivante dalla quota di iscrizione alla corsa di 5 €, al suo Centro Antiviolenza, per le attività di sostegno delle donne e delle bambine e bambini vittime di violenza.

“E’ una corsa per Michela e per tutte quelle ‘Michela’ che purtroppo hanno avuto una terribile fine, che dovrebbe non esistere mai”, così parla la Signora Paola Alberti, madre di Michela, ricordando l’importanza dell’evento.

Michela era un’hostess di 31 anni che nel 2016 fu uccisa con più di 40 coltellate dall’ex marito, Mattia di Teodoro, che poi si suicidò.

L’iniziativa è stata fortemente voluta dalla madre di Michela, Paola Alberti, il papà Alessandro Noli, con il sostegno di Matteo Conti e Toscana Areoporti.

“I genitori di Michela Noli hanno saputo trasformare il dolore in una grande forza di cambiamento – racconta Artemisia in una nota –  inventando con noi il Progetto per Michela, che mette al centro il bisogno di favorire un cambiamento culturale, quello di facilitare le richieste di aiuto sul luogo di lavoro e il sostegno concreto ai percorsi di uscita dalla violenza delle donne e dei nuclei madre-bambino.”

 

 

Il primo giornale dei richiedenti asilo: “Mai avrei pensato di sopravvivere all’inferno”

Si chiama “La Nostra Voce”  il bimestrale degli ospiti delle strutture di accoglienza gestite dalla cooperativa Il Cenacolo, distribuito in 200 copie a Fiesole e dintorni. Qui le storie dei migranti, le loro sofferenze e i loro sogni

Un giornale che racconta di paesi lontani, sogni e speranze ma anche drammi umani e difficoltà da superare ogni giorno. Dopo un periodo di sperimentazione in Mugello, parte a tutti gli effetti “La Nostra Voce”, il bimestrale scritto dai richiedenti asilo delle strutture di accoglienza gestite dalla cooperativa Il Cenacolo. Il giornale sarà distribuito in 200 copie gratuite a Fiesole e dintorni. “Un’esperienza unica per gli ospiti delle nostre strutture perché con carta e penna hanno la possibilità di raccontare chi sono e farsi conoscere nel territorio che li accoglie – dice Matteo Conti, presidente della cooperativa “Il Cenacolo”, aderente al Consorzio Co&So -. Questa è un’opportunità importante di avvicinamento ai profughi, soltanto attraverso la conoscenza delle loro storie e delle loro difficoltà si possono abbattere tanti muri che oggi ci separano da una reale integrazione”.

Per il momento sono stati coinvolti cinque migranti, che fanno da “giornalisti” andando a raccogliere storie e facendo interviste, ma il loro numero è destinato a crescere. I profughi arrivano da paesi diversi Gambia, Nigeria, Senegal, Costa D’Avorio. Nel giornale sono raccontate tradizioni e culture diverse, e soprattutto esperienze di vita in Italia, dalla diffidenza di alcuni nei loro confronti alla gentilezza di altri che li hanno accolti senza pregiudizi. Ma scrivere è anche un modo per esorcizzare le sofferenze subite: “Mai avrei pensato che sari sopravvissuto alla Libia per gli abusi subiti, sia fisicamente che verbalmente. Ogni giorno era come vivere l’inferno, ho vissuto ogni giorno col pensiero di essere ucciso”, racconta nel suo articolo Cessay Omar.

“L’idea di questo giornale – racconta Matteo Conti, presidente la cooperativa Il Cenacolo – è nata quando abbiamo letto la commozione negli occhi di un giovane ghanese subito dopo avergli dato una matita e un quaderno. Lo scopo è che, questa volta, siano proprio gli immigrati a dare qualcosa agli italiani”. Anche la distribuzione è curata dai richiedenti asilo, che possono usare quest’occasione per parlare con le persone.  

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