Uffizi a Dubai? “ci stiamo lavorando ma nessun capolavoro andrà via da Firenze”

La nota delle Gallerie  dopo che in mattinata il deputati di Forza Italia, Massimo Mallegni, aveva anticipato le trattative per aprire una sede degli Uffizi negli Emirati.

Quella degli uffizi a Dubai è “i qualcosa di più di un’idea- che già in autunno subirà una forte accelerazione con un formale scambio culturale tra Dubai e gli Uffizi, nella prospettiva di esportare il modello degli Uffizi diffusi anche nella penisola emiratina”. Lo ha detto Massimo Mallegni, senatore di Forza Italia e commissario regionale del partito, intervenendo alla cerimonia svoltasi all’aeroporto di Pisa per l’inaugurazione del primo volo atterrato oggi a mezzogiorno e operato da FlyDubai.

“Il collegamento diretto Pisa-Dubai è una straordinaria occasione di sviluppo, anche perché da tempo stiamo lavorando insieme agli Uffizi e a Dubai Culture a un progetto che consenta di realizzare un grande museo proprio a Dubai” ha detto Mallegni.

In una nota diffusa nel pomeriggio le Gallerie degli Uffizi spiegano di avere “attivi contatti e relazioni con varie città in diversi continenti: tra queste, anche Dubai. In ogni caso, in nessuno degli eventuali progetti espositivi che dovessero derivare da queste relazioni, sarà inclusa alcuna delle opere considerate inamovibili verso l’estero e identitarie del museo. Si tratterà sempre di una selezione formata in maggioranza di opere provenienti dai depositi, alle quali si aggiungerà un piccolo nucleo di altre provenienti dalle sale, ma mai uno dei nostri capolavori assoluti”.

Amministrative: i commenti di M5S, SI e FI

Per Noferi (M5s): “in Toscana un disastro annunciato. Per SI la sinistra è ‘più forte’ se non corre con il Pd. Infine  per Forza Italia “Questo primo turno di elezioni amministrative in Toscana conferma il peso e la vitalità del centrodestra”

I risultati del M5s alle amministrative in Toscana “per quanto mi riguarda corrispondono a quello che mi aspettavo, un disastro annunciato: spero che questa sia l’occasione, per chi ne ha la facoltà, di un ripensamento di tutta la politica soprattutto nazionale” del movimento. Lo ha affermato Silvia Noferi, vicepresidente del gruppo M5s in Consiglio regionale, secondo cui “è evidente che un partito non può nascere come un partito antisistema e poi sedersi al tavolo con Draghi”. Secondo Noferi, che ha parlato a margine di una conferenza stampa sul tema del rigassificatore di Piombino (Livorno), “cambiare la base elettorale non è mai riuscito a nessuno: questi sono gli effetti, spero che qualcuno a Roma ne prenda atto e ci sia una riflessione, un’autocritica profonda sugli errori che sono stati fatti”.

“Ancora una volta il dato che emerge complessivamente dalle amministrative Toscane è che la Sinistra si rafforza laddove riesce a costruire progetti concreti e di alternativa, fuori dall’alleanza organica col Pd”. Così Sinistra Italiana Toscana. “Succede a Pistoia, dove il candidato Brachetti raggiunge un ottimo 12,61% anche grazie all’8% di Sinistra Per – aggiunge il partito toscano in una nota -, e pure a Carrara (Massa Carrara), dove il 3.5% di Sinistra Con porta la candidata sindaca Vincenti quasi al 14%. A Lucca, Ambiente e giustizia sociale paga le difficoltà di costruire un’alleanza ampia coi 5 Stelle (il cui capogruppo in consiglio dopo mesi di trattative ha inspiegabilmente deciso di dare pubblicamente indicazione di voto per l’estrema destra), ma sostanzialmente regge a confronto di cinque anni fa”.

“Questo primo turno di elezioni amministrative in Toscana conferma il peso e la vitalità del centrodestra e certifica che Forza Italia è il perno trainante della coalizione. Vincono il radicamento, l’attività sul territorio, con una classe dirigente coerente e preparata. Il buon lavoro paga, insieme alla competenza e alla volontà di costruire, sempre e comunque”. Lo affermano il senatore Massimo Mallegni, coordinatore regionale toscano Fi, la deputata di Forza Italia e sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento Deborah Bergamini, e il capogruppo azzurro in Consiglio regionale della Toscana Marco Stella. “Queste elezioni segnano anche la fine del grillismo e della politica come improvvisazione – sottolineano in una nota -. Il centrodestra continua a crescere anche in Toscana, conquista Pistoia e Monte San Savino (Arezzo) al primo turno, va al ballottaggio a Lucca e Carrara (Massa Carrara), e governerà in tanti piccoli Comuni: Forte dei Marmi (Lucca); Campagnatico, Manciano e Pitigliano (Grosseto); Aulla (Massa Carrara); Serravalle Pistoiese (Pistoia); Riparbella (Pisa) e Porto Azzurro (Livorno)”. “Con il voto di queste amministrative ci confermiamo classe dirigente in tutta la regione – osservano Mallegni, Bergamini e Stella – e forza di governo in sei capoluoghi di provincia su dieci. In Toscana, con l’auspicata vittoria a Lucca tra due settimane, il centrodestra può arrivare a quota sette, e porre le basi per il governo della Regione nel 2025, proprio a partire dai territori e dai Comuni in cui siamo forza di buongoverno”.

Lucca, amministrative: presentata coalizione a sostegno Pardini

 “Iniziamo a progettare per risolvere i problemi reali dei cittadini; i tempi sono maturi per proporre un vero cambiamento di paradigma e mentalità della politica”. Questa, in sintesi, la visione di Mario Pardini, esposta nel corso della conferenza stampa odierna, tenutasi alla Casa del Boia, alla presenza dei rappresentanti dei partiti di colazione: Mario Lolini (commissario regionale Lega), Fabrizio Rossi (coordinatore regionale Fratelli d’Italia) e Massimo Mallegni (coordinatore regionale Forza Italia).

Una coalizione, quella di centrodestra, che si presenta compatta nel sostegno all’imprenditore candidato sindaco ed espressione della lista civica Lucca 2032. “Abbiamo iniziato circa un anno fa il nostro percorso partendo dall’ascolto dei cittadini, in un viaggio attraverso tutte le frazioni del territorio – ha detto Pardini – E’ stata una prima fase lunga, a cui è seguita quella progettuale e programmatica, che ha portato alla messa a fuoco dei ‘5 pilastri’ prioritari su cui costruire tutto il nostro progetto di rilancio: innovazione, cultura e turismo, viabilità e infrastrutture, sociale e sanità, formazione”.

Pardini ha evidenziato l’importanza del lavoro preventivo, sottolineando che “i due mesi che
mancano al voto sono più che sufficienti per raccontare ai cittadini quello che abbiamo
intenzione di proporre e soprattutto di fare per Lucca. Tutto sarà collegato, dalla cultura agli
eventi, al turismo, allo sport, ai lavori pubblici perché tutto deve essere messo a sistema per un rilancio della città che si fondi su basi solide e durature”. Secondo il candidato sindaco della lista civica, “quando per esempio si accede a finanziamenti pubblici bisogna avere già chiaro i progetti a cui saranno destinati, in modo da poterli spiegare prima ai cittadini a cui saranno destinati, invece di calarli dall’alto generando una spaccatura con comitati e quartieri come avvenuto in questi anni”.

Ed è proprio attraverso questa chiarezza di fondo che si definisce il cambio di paradigma spiegato da Pardini: “Una cosa che ho imparato, facendo il vino in  Argentina – ha raccontato – è che non bisogna perdere tempo a puntare il dito contro quello
che fanno gli altri, ma spiegare le ragioni perché la nostra proposta è migliore”.
Sarà dunque una campagna elettorale basata sulle idee e sulla loro effettiva fattibilità, più che sull’attacco dell’avversario, una campagna di rinascita perché – come ha ribadito Lolini –
“Lucca ha tutte le caratteristiche per tornare a rivivere dopo tanti anni e Pardini è la persona giusta per riportarla ad essere grande”. “Mario Pardini è Lucca – ha aggiunto Rossi – ne rappresenta la storia e il bisogno della città di rimettersi in marcia in questa Toscana che sta cambiando”.

Un parere condiviso anche da Massimo Mallegni, che ha sottolineato la bontà del
percorso di Pardini, sostenuto con convinzione e forza. Sessanta giorni al voto che saranno quindi caratterizzati, come anticipato, da proposte concrete, iniziative ed incontri sul territorio con l’obiettivo di un cambiamento auspicato e ritenuto necessario per valorizzare le immense potenzialità della città.

In arrivo sui conti correnti dei ristoratori il bonus filiera

Lo annuncia il gruppo ‘Ristoratori Toscani” al al quarto giorno di presidio a oltranza.   Naccari : “Abbiamo vinto la prima battaglia, ma restiamo a Roma ad aspettare i 20 miliardi del decreto ristori Quinquies”

“Un primo importante risultato l’abbiamo raggiunto: stanno finalmente arrivando i primi bonifici del bonus filiera, contributo a fondo perduto che va da un minimo di 2.500 ad un massimo di 10mila euro, che coinvolge circa 47mila attività del mondo Horeca che hanno acquistato prodotti 100% made in Italy. Inoltre, come abbiamo chiesto mesi fa alla presidenza del Consiglio, da qui in avanti il passaggio in altra fascia di colore partirà dal lunedì e non più la domenica. Ma non basta e perciò restiamo a Roma. La nostra protesta va avanti finché non avremo portato a casa il decreto ristori Quinquies, che, ancora fermo al palo, prevederebbe 20 miliardi da destinare a imprese e autonomi”. Così il portavoce di TNI Italia e presidente di Ristoratori Toscana Pasquale Naccari, che insieme ad una delegazione è nella capitale per il quarto giorno di presidio.

Da lunedì la categoria sta parlando con tutte le forze politiche per far comprendere la situazione drammatica in cui versano le imprese del mondo della ristorazione. “Lo capiamo benissimo che nel caso in cui la situazione epidemiologica peggiorasse sarebbero necessarie misure più restrittive – afferma Naccari -. Siamo stati i primi a chiedere di chiudere i locali per tutelare la salute pubblica. Ma se dobbiamo stare chiusi, sono indispensabili ristori adeguati. Finora, invece, abbiamo ottenuto solo briciole che hanno al massimo coperto il 4% del fatturato mensile”.

Ieri la delegazione dei Ristoratori ha incontrato il deputato di Fdi Riccardo Zucconi, i senatori di Forza Italia Massimo Mallegni ed Alessandra Gallone, l’ex ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, quest’ultimo determinante, insieme al capo politico del M5s, Vito Crimi, e Gennaro Migliore di Italia Viva, per sbloccare il pagamento del bonus filiera. Oggi i ristoratori di TNI Italia e Ristoratori Toscana si sono confrontati con la vicepresidente del Pd, Debora Serracchiani. Anche a lei è stato consegnato il documento che contiene le richieste di TNI Italia-Ristoratori Toscana a tutela della categoria.

Toscana, Forza Italia: “Serve commissione d’inchiesta regionale su infiltrazione mafie in tessuto economico”

Mallegni, Stella e Milone: “Complice il Covid, troppe cessioni alberghiere sospette”

 “Occorre istituire una Commissione speciale regionale che svolga un’indagine conoscitiva sull’infiltrazione delle mafie sia italiane che straniere nel tessuto economico toscano”. A chiederlo sono il commissario regionale di Forza Italia, sen. Massimo Mallegni; il capogruppo di Forza Italia al Consiglio regionale della Toscana, Marco Stella, e Aldo Milone, Responsabile regionale del Dipartimento sicurezza e immigrazione di Forza Italia Toscana.


“Sui giornali di questi giorni – sottolineano – è riportata una notizia che dovrebbe far riflettere tutta la politica toscana, soprattutto quella regionale. La notizia riguarda la vendita di diverse strutture alberghiere in Versilia, tra cui il noto Negresco. La messa in vendita potrebbe essere frutto di questo lockdown, che è iniziato circa un anno fa e ha messo in ginocchio la maggior parte di alcuni settori dell’economia toscana. Quello più colpito è proprio quello del turismo e quindi l’alberghiero. Tutto ciò ha creato le condizioni favorevoli per le infiltrazioni delle mafie italiane e quelle straniere, in particolar modo quella cinese, nel tessuto economico toscano”.


“Queste organizzazioni mafiose hanno bisogno di questo settore, e non solo di questo, per poter riciclare denaro sporco. Tra l’altro, approfittando di questo momento particolare – accusano Mallegni, Stella e Milone – l’acquisizione di tali strutture avverrebbe anche a condizioni molto vantaggiose o a condizioni capestro. E crediamo che sia arrivato il momento per la costituzione di una Commissione speciale regionale che svolga un’indagine conoscitiva su questo fenomeno e controlli da vicino le modalità di acquisizione delle citate strutture. Ci sorprende però che questa iniziativa non provenga direttamente da un partito di sinistra come il PD, che solo con dichiarazioni formali si dichiara contrario alle mafie, mentre in pratica non pone in essere alcun atto amministrativo”.

Nelle scorse settimane anche le associazioni che si occupano di legalità  e di lotta alla criminalità organizzata avevano più volte sollevato il rischio che, con la crisi economica determinata dalle politiche anticovid, le mafie potessero approfittare della situazione, contando sulla grande quantità di liquidi che posso immettere sul mercato. 

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