Giani su obbligo Green Pass: “Se calano contagi potremo toglierlo dal 31 marzo”

Il presidente della regione Toscana, Eugenio Giani, ha commentato la proposta del presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, di abbandonare il Green Pass dal 31 marzo.

Per il Presidente Giani l’eliminazione del Green Pass potrebbe cooincidere con la fine dello stato di emergenza nazionale. “A mio giudizio, se i contagi continueranno a calare” allora il Green pass “sarà uno strumento di cui si potrà fare a meno”, ma “vorrei mettere in guardia sulle fughe in avanti, sembra che di Covid non si debba più parlare perché è scomparso”. Così ha esordito il Governatore Giani.

“Stamattina in Toscana sono 3.300 i contagiati da Covid – ha aggiunto, a margine di un incontro coi sindaci sul Pnrr -, quindi io sono il primo ad essere ottimista: sono consapevole che la Toscana è la regione più immunizzata di Italia perché con i vaccini abbiamo più dell’88% della popolazione vaccinata comprendendo anche i bambini, e con le persone che hanno preso il Covid c’è un livello di immunizzazione che io sono convinto che arriva al 95% della popolazione, però con cautela perché se noi rompiamo le fila troppo presto il risultato diventa quello magari di trovarci davanti ad un’altra ondata”.

Quindi, ha concluso Giani, “cerchiamo di essere cauti: e sotto questo aspetto il Green pass ha svolto una funzione positiva perché ha indotto anche i più riottosi, anche quelli che mi mandavano con lettera anonima una pallottola, a vaccinarsi”.

Da ieri, 15 febbraio, il Green Pass è diventato strumento obbligatorio per tutti gli over 50.

VII posto per Enrico Rossi in Governance Poll 2019

Il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, è al settimo posto del Governance Poll 2019, la classifica sul gradimento degli amministratori stilata dall’Istituto demoscopico Noto Sondaggi per Il Sole 24 Ore e pubblicata oggi dal quotidiano economico.

Il primo in classifica è invece Luca Zaia, presidente del Veneto. Zaia realizza infatti il 62%, con un incremento dell’11,9% rispetto al giorno delle elezioni e raggiunge livelli inaccessibili per gli altri presidenti di regione.

Al secondo e terzo posto altri due governatori della Lega: il presidente del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga medaglia d’argento con il 51,1%, e medaglia di bronzo al lombardo Attilio Fontana (49,2%).

Per Zaia non è la prima volta che è incoronato dal Governance Poll come il Presidente con il maggiore consenso.

Fuori dal podio ancora altri due esponenti del centrodestra neo eletti nel corso dell’ultimo mese. Si tratta di Marsilio (48%) presidente della regione Abruzzo e Solinas, (47,8%) della Sardegna.

Il primo presidente di centrosinistra è Stefano Bonaccini, della Emilia-Romagna, con il 44,2%, anche se cala del 4,8% rispetto alla sua elezione; segue Enrico Rossi della Toscana che si stabilizza al 42,6% (-5,4%).

Il presidente della Liguria Toti si piazza ottavo, subito dopo con il 39,2% (+4,8%), seguito immediatamente dal governatore del Lazio Zingaretti che conquista il 38,8% ma con un incremento del 5,9%. Sono solo tre i Presidenti che aumentano consenso: Zaia, Toti e Zingaretti.

Il sondaggio è stato effettuato su 16 Regioni durante il mese di marzo 2019, quindi ad esclusione del Trentino e Valle d’Aosta in quanto non c’è l’elezione diretta, della Basilicata che ha votato solo 15 giorni addietro e del Piemonte che è chiamato alle urne il prossimo 26 Maggio.

“Il Governance Poll del 2019 – commenta il direttore Antonio Noto, autore della ricerca – rispecchia anche quelle che sono le tendenze a livello nazionale in vista delle elezioni europee. Infatti il dato politico è che per la prima volta i 5 presidenti in cima alla classifica sono tutti appartenenti ad una unica coalizione il centrodestra. E’ da notare – conclude Noto – che al momento nessuno dei presidenti in carica appartiene al M5S”.

Vaccini: Rossi, se rinvio obbligo faremo legge ad hoc

‘Avevamo gia’ predisposto una legge per la copertura vaccinale, mandata in Consiglio, poi e’ venuta legge nazionale e l’abbiamo tenuta ferma’. Lo ha affermato Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana, intervenendo a ‘Radio anch’io’ su Radio1

Il presidente della regione Toscana Enrico Rossi ha annunicato che ” se ci sara’ un rinvio a livello nazionale delle disposizioni sull’obbligo, la Toscana procedera’ all’approvazione della sua legge regionale”.    ‘Penso che un paese-Arlecchino dovremmo evitarlo su questo tema, perche’ poi come sempre a rimetterci sono le regioni piu’ in difficolta’, generalmente le regioni del Sud’, ha detto Rossi, secondo cui pero’ ‘noi valuteremo bene quello che uscira’ fuori o meno’ dal Parlamento sull’eventuale rinvio, ‘e se ci sono le condizioni faremo ricorso alla Consulta, approvando la nostra legge che avevamo mandato al Consiglio regionale, che riconfermal’obbligatorieta”.

 “Sento parlare di ‘obbligatorietà flessibile’, ma con gli ossimori non si governa”, ha aggiunto Rossi, secondo cui a livello politico “c’è un ripiego che viene fatto dal M5s, aveva già iniziato la ministra Grillo a depotenziare” l’obbligo “con l’autocertificazione, ora si rimanda di un anno l’obbligatorietà”. Per il governatore toscano, ospite della trasmissione coi colleghi di Liguria (Giovanni Toti) e Friuli-Venezia Giulia (Massimiliano Fedriga), favorevoli al rinvio, “è singolare che i miei colleghi dicano ‘siamo favorevoli, però’: il però, in italiano, cancella la frase precedente. Ci si appella a una minoranza, che fu alimentata dagli spettacoli di Beppe Grillo contro i vaccini: non è il modo giusto per governare, a mio parere”.
Secondo Rossi, “i pareri scientifici sono tutti d’accordo su questo, le vaccinazioni devono essere fatte. In Toscana con convenzione possono farlo anche i pediatri, non c’è nessuna fila, non c’è nessun problema particolare a gestire queste situazioni: abbiamo anche l’anagrafe vaccinale regionale che ha consentito alle autorità scolastiche di venire sul sito e vedere la posizione dei loro istituti”.
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