Luigi Pecci di Prato, il museo riapre in piena sicurezza

?Prato, Il Centro per l’Arte contemporanea Luigi Pecci di Prato riapre oggi accogliendo nuovamente i suoi visitatori, in piena sicurezza e con una ricca programmazione: dalla proroga di The Missing Planet alla nuova video installazione Interregnum di Adrian Paci; dalle dieci bandiere d’artista realizzate per Centro Pecci Extra al progetto KENE/Spazio, alla mostra dedicata a Ren Hang, che inaugurerà il 4 giugno.

Per essere ancora più aperti alla città e ai visitatori, l’ingresso del Museo Luigi Pecci, fino al 3 giugno, sarà gratuito per tutto il museo. Dal 4 giugno e per tutta l’estate sarà a pagamento solo la mostra di Ren Hang, con biglietto ridotto. L’orario di apertura sarà dalle 12.00 alle 20.00, dal giovedì alla domenica.

“Ripartiamo dalla Cultura” come direbbe Jean Monnet, padre fondatore dell’Europa. Dopo l’emergenza di questi mesi, il Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato è pronto ad accogliere il suo pubblico, un segnale importante non solo per la città ma anche per la Toscana, una regione ricca non solo di storia ma di progetti e istituzioni contemporanee innovative. Mai come adesso è fondamentale guardare al futuro come nuova opportunità di crescita culturale e sociale – dichiara il Presidente del Centro, Lorenzo Bini Smaghi.

Dopo 10 settimane di chiusura, gli spazi sono stati sanificati e riorganizzati secondo le indicazioni delle autorità, con tutti i presidi di protezione personale necessari, mentre le caratteristiche dell’edificio, con più di 8000 mq di spazi e grandi sale, renderanno semplice il distanziamento fisico e la gestione contingentata del flusso di visitatori che comunque non potranno essere più di 60 contemporaneamente.

“Oltre che un luogo sicuro – afferma la direttrice del Luigi Pecci, Cristiana Perrella – ci piacerebbe che il museo fosse percepito, ora più che mai, come uno spazio aperto e accogliente anche per chi non ci è mai venuto prima. Per questo abbiamo deciso l’ingresso gratuito e abbiamo lavorato per ripartire con un programma ricco e nuove proposte, curando molto tutte le forme di mediazione e partecipazione, sperimentandone di nuove e dedicando più spazio ai servizi educativi e alle sale lettura”.

Il museo riapre con la mostra – prorogata fino al 23 agosto – THE MISSING PLANET, visioni e revisioni dei “tempi sovietici” dalla collezione del Centro Pecci e da altre raccolte, a cura di Marco Scotini e Stefano Pezzato e con progetto di allestimento di Can Altay. Dalla Russia alle province baltiche, caucasiche e centro-asiatiche, un’immersione nelle ricerche artistiche sviluppate dagli anni Settanta a oggi nelle ex repubbliche sovietiche che parte dalla rilettura del ricco nucleo di opere dedicate a quest’area geografica nella collezione del Centro Pecci.

In occasione della riapertura, in dialogo con la mostra viene presentata la video installazione di Adrian Paci (Scutari 1969) Interregnum, un montaggio di sequenze di funerali di dittatori comunisti di diverse nazionalità ed epoche, recuperate dagli archivi di stato o dalle trasmissioni televisive nazionali albanesi.

Interregnum mostra uomini, donne, bambini ripresi in primo piano, in lacrime, oppure da lontano, in code chilometriche: la morte di un leader libera il dolore dei singoli che, dice l’artista albanese, “non era contemplato nella società comunista”.

La riapertura è anche l’occasione per presentare nelle sale del museo Extra Flags, le dieci bandiere d’artista realizzate per Centro Pecci Extra, il progetto che, con contenuti digitali e nuove produzioni, ha tenuto viva la programmazione del museo durante i mesi di lockdown. Realizzate da Marinella Senatore, Nico Vascellari, Marzia Migliora, Eva Marisaldi, Flavio Favelli, Marcello Maloberti, Elisabetta Benassi, Massimo Bartolini, Elena Mazzi e Andreco, queste bandiere si sono avvicendate con cadenza settimanale sul pennone davanti al museo, segno di resistenza e di speranza inviato nel mondo reale, nei giorni in cui sembrava che l’orizzonte digitale fosse l’unico praticabile.

Le bandiere saranno il punto di partenza di un laboratorio dedicato ai più giovani, che avrà luogo nelle due sale espositive che sono state trasformate in aule didattiche, per accogliere da subito e in sicurezza i bambini e le loro famiglie. Sempre ai bambini e ai ragazzi è dedicato anche KENE/Spazio, il progetto promosso da Fondazione Pianoterra Onlus, a cura di Sara Alberani, dell’artista ivoriano Mohamed Keita, in mostra fino al 31 maggio.

Kené è un luogo di didattica, di cooperazione e conoscenza, che forma i giovani del Mali attraverso la fotografia. La mostra presenta le opere realizzate dagli allievi del laboratorio di Mohamed Keita a Bamako.

Luigi PecciA partire dal 4 giugno, inoltre, fino al 23 agosto 2020 l’offerta espositiva sarà arricchita dalla prima mostra italiana dedicata all’acclamato fotografo e poeta cinese Ren Hang, tragicamente scomparso a neppure trent’anni. L’artista, che non ha mai voluto essere considerato un artista politico – nonostante le sue fotografie fossero ritenute in Cina pornografiche e sovversive – è noto soprattutto per la sua ricerca su corpo, identità, sessualità e rapporto uomo-natura, che ha per protagonista una gioventù cinese nuova, libera e ribelle.Nella mostra al Centro Pecci verrà esposta una selezione di scatti provenienti da collezioni internazionali, capace di restituire tutta l’intensità della sua poetica.

Al coinvolgimento attivo della comunità locale nell’interpretazione del patrimonio del Centro Pecci sarà dedicata una call pubblica, lanciata in occasione della riapertura, per co-progettare uno strumento digitale per la visita autonoma del museo dedicata alle famiglie con bambini dai 6 ai 12 anni. Adulti e bambini che vorranno partecipare saranno coinvolti attivamente da esperti e facilitatori nell’ideazione di un prototipo per una guida multimediale per le famiglie, uno strumento innovativo che potrà essere scaricato per visitare in autonomia e in sicurezza il Centro, alla scoperta dell’architettura del museo, del suo giardino delle sculture e delle sue collezioni. L’attività di progettazione partecipata, in linea con i protocolli di sicurezza, si svolgerà all’aperto, nel giardino antistante il museo.

La riapertura del 21 maggio segna anche la conclusione di Centro Pecci Extra, il programma quotidiano di contenuti culturali della Web Tv del museo realizzato durante il lockdown. L’attenzione alla produzione di contenuti digitali e l’attività online, manterranno comunque un ruolo centrale anche in futuro e non solo attraverso la Web Tv.

“Nei prossimi mesi – ricorda la direttrice – il rapporto fisico con i nostri spazi sarà riservato principalmente a un pubblico di prossimità e questa sarà un’occasione importante per aumentare la familiarità dei cittadini con il museo e rafforzare una dimensione territoriale. Altrettanto importante sarà rimanere connessi al mondo. Da questo punto di vista l’uso dello spazio digitale sarà uno dei contesti in cui alimentare il pensiero critico e il confronto con la scena culturale globale, oggi che la condivisione di pensieri, contenuti, esperienze è più essenziale che mai e può generare nuovi scenari per l’arte nazionale e internazionale”.

Alla conferenza stampa di riapertura la Vicepresidente e Assessore alla Cultura della Regione Toscana, Monica Barni, il Sindaco del Comune di Prato Matteo Biffoni, il Presidente della Fondazione per le Arti Contemporanee in Toscana Lorenzo Bini Smaghi, e la Direttrice del Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci, Cristiana Perrella.

Gimmy Tranquillo ha intervistato la direttrice Perrella e la vicepresidente Barni:

https://www.controradio.it/wp-content/uploads/2020/05/200521_00_RIAPERTURA-PECCI_PERRELLA-PECCI.mp3?_=1

Bekaert: Consiglio regionale presenterà mozione unitaria

Una mozione unitaria sulla crisi della Bekaert di Figline Valdarno sarà discussa al termine della seduta odierna del Consiglio regionale. E’ quanto è stato disposto dal presidente dell’Assemblea, Eugenio Giani, in accordo con i gruppi consiliari, al termine dell’intervento di rappresentanti sindacali dell’azienda.

In aula sono intervenuti il segretario generale della Fiom Cgil di Firenze, Daniele Calosi, Yuri Campofiloni, della Fiom Cgil, e Filippo Pecci della Rsu. “Una presenza a palazzo del Pegaso”, ha spiegato Giani, che rappresenta “nel nostro spirito tutta la realtà a cui vogliamo tributare la massima solidarietà”. “L’intento”, ha aggiunto Giani “era quello di dare voce a questi lavoratori, in un caso su cui ho riscontrato una solidarietà senza precedenti da parte di tutte le forze politiche del Consiglio”.

Per Calosi da parte di Bekaert “c’è stato disprezzo per le istituzioni: se l’azienda non si presenta al tavolo della trattativa dimostra cattiveria, quella stessa cattiveria che ha dimostrato davanti ai lavoratori”. Sulla stessa linea Pecci, della Rsu, che ha sottolineato come “le lettere di licenziamento sono arrivate a casa mentre la gente era a lavorare. Un comportamento inaccettabile e inammissibile”.

Campofiloni ha invece spiegato che dopo l’incontro di ieri al ministero a Roma, si è tenuta un’assemblea “ed è stato deciso di sospendere lo sciopero per tornare a lavorare. Ora lo stabilimento sta producendo: andremo avanti, non saremo noi a fermarlo. Con responsabilità i lavoratori stanno producendo al massimo per portare avanti la fabbrica”.

Pecci: Cristiana Perrella nuova direttrice del Centro per le arti contemporanee di Prato

Il Consiglio d’Amministrazione della Fondazione per le Arti Contemporanee in Toscana ha nominato Cristiana Perrella nuova direttrice del Centro Pecci di Prato. Perrella, 53 anni, succede a Fabio Cavallucci, a cui la Fondazione non aveva rinnovato il contratto. Giunge all’incarico dopo una selezione internazionale.

Curatrice e critica d’arte, per dieci anni Perrella è stata responsabile del Contemporary Arts Programme presso la British School di Roma. Ha collaborato con Riso, il Museo d’Arte Contemporanea della Sicilia ed attualmente è curatrice alla Fondazione Golinelli di Bologna, oltre a organizzare mostre in musei e gallerie quali la Fondazione Prada di Milano o il Maxxi di Roma. Il suo, in qualche modo, è un ritorno avendo frequentato nel 1991-1992 il corso per giovani curatori che si tenne in quegli anni proprio al Centro Pecci. La nuova direttrice del Centro Pecci sarà in carica per un triennio ed entrerà a breve in funzione.

Intanto quattro nuove opere d’arte per la collezione del museo Pecci sono state acquistate dal Comune di Prato per la cifra di 71.000 euro. Le opere sono un’installazione (luce, vetro, metallo) di Carlos Garaicoa; un film in 35 mm di Jzef Robakowski; un disegno grafico dedicato ai rapporti tra comunità italiana e cinese di Rainer Ganahl; ”Waterbones”, struttura modulare in acciaio inox, di Loris Cecchini. Le prime due opere vanno provvisoriamente al Centro Pecci, poi entrano in collezione, le altre due saranno da collocare in spazi pubblici.

“La collezione del Centro Pecci è pubblica, è di tutti. Incrementare la collezione è il miglior modo per valorizzare il ruolo e la presenza del Pecci nel panorama nazionale e internazionale”, spiega l’assessore alla Cultura, Simone Mangani. Tutti gli acquisti sono stati concordati con lo staff del ”Centro per l”arte contemporanea Luigi Pecci”.

“Se il bilancio 2018 lo consentirà, il Comune – scrive in una nota l”amministrazione – procederà a un altro acquisto: la ”Magnetism Installation” di Ahmed Mater”.

Exit mobile version