Troppi nudisti in spiaggia, la protesta dell’ex sindaco di Capalbio

A Calpalbio “i nudisti sono diventati tanti, troppi, sulle spiagge tra Macchiatonda e l’Ultima Spiaggia. Alcuni sono troppo sfacciati. Ho chiesto alle autorità competenti di intervenire per ridimensionare il fenomeno”. A parlare così è l’ex sindaco di Capalbio Gastone Franci, che nel fine settimana più volte, riferisce oggi Il Tirreno, si è trovato a contatto, insieme ai nipotini, con coppie e comitive naturiste. Per questo ha denunciato la situazione alla capitaneria di porto di Santo Stefano.

“Non si tratta – ha detto ancora Franci – di essere bacchettoni. La mia storia personale racconta ben altro, credo però che qualcosa sia sfuggito di mano a chi deve controllare. Ignoro le ragioni, ma il numero dei nudisti si è moltiplicato in questa zona e auspicare un giro di vite, una repressione, o in alternativa una regolamentazione, lo trovo normale”.

“Lungo il litorale di Capalbio – la risposta dell’attuale sindaco di Capalbio Luigi Bellumori – esiste effettivamente un tratto di spiaggia molto gradito ai turisti naturisti: ci sono infatti tre soli accessi aperti al pubblico che collegano il mare e l’entroterra. A più riprese – aggiunge – ho ricevuto richieste ufficiali dall’Unione naturisti del Lazio per ufficializzare un tratto di spiaggia al confine con l’Oasi di Burano: è una proposta che non ho respinto a priori, che valuteremo. Anche perché gli amanti del nudo integrale, se lo fanno con buon senso e riservatezza, possono convivere tranquillamente, in un tratto mappato, con chi passeggia lungomare”.

Bellumori oggi annuncia poi che “proprio in queste ore sono intercorsi contatti con le capitanerie di porto per promuovere dei controlli congiunti e con le associazioni nazionali naturisti per verificare la fattibilità dell”istituzione su un tratto di arenile a spiaggia dedicata solo ai nudisti”.

Sindaco Capalbio, i dischetti di plastica hanno invaso le nostre spiagge

Il sindaco Luigi Bellumori in una nota parla di “situazione incredibile”, il fatto che “centinaia di migliaia” di dischetti di plastica abbiano invaso le spiagge di Capalbio (Grosseto), in particolare tra Graticciaia e Macchiatonda, probabilmente trasportati nel corso delle mareggiate tra il 12 ed il 14 marzo”.

Il fenomeno dei dischetti sulla spiagge di Capalbio, aggiunge, oltre a “essere molto esteso è anche visibile e percettibile a distanza: oltre ai riscontri personali fatti attraverso sopralluoghi ci sono arrivate decine e decine di segnalazioni dai frequentatori del litorale”. In Toscana, spiega sempre Bellumori, avrebbe interessato la costa “almeno fino a Castiglione”. Per il sindaco di Capalbio “l’ennesimo inquinamento del mare e delle spiagge ripropone drammaticamente le condizioni in cui versano gli arenili, continuamente aggrediti non solo dall’erosione marina ma anche dai rifiuti. Aspettiamo di saperne di più anche dal ministero che sta approfondendo le due ipotesi del container disperso in mare o dei filtri di particolari depuratori. I responsabili di questo ultimo scempio, con centinaia di migliaia di filtri riversati sugli arenili tirrenici, dovranno essere individuati e duramente sanzionati.
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