Omicidio al concerto dei Subsonica: accusato resta in carcere, ‘pericolo di fuga’

Lo ha deciso il GIP nell’udienza di questa mattina. L’indagato, difeso dall’avvocato Luca Maggiora, ha una serie di precedenti per reati contro il patrimonio e si occupa, per una ditta, di allestimento e smontaggio del palcoscenico dei Subsonica.

Pericolo di fuga e il rischio di reiterazione del reato: per questi  motivi il gip Piergiorgio Ponticelli ha convalidato il fermo e disposto la misura dell’arresto in carcere per Ibrahimi Senad, 48enne veronese di origine kosovara accusato di concorso in omicidio preterintenzionale per aver colpito alla testa lo spettatore del concerto dei Subsonica, Antonio Morra, 47 anni, facendolo cadere a terra e causandone la morte. L’aggressione avvenne l’11 aprile al Mandela Forum dopo lo spettacolo. L’udienza c’è stata stamani in carcere a Sollicciano.

L’indagato, difeso dall’avvocato Luca Maggiora, ha una serie di precedenti per reati contro il patrimonio e si occupa, per una ditta, di allestimento e smontaggio del palcoscenico in occasione di concerti. L’altra sera avrebbe dovuto insieme ad altri operai intervenire per la solita operazione di smontaggio al termine del concerto dei Subsonica. Grazie alle telecamere di sorveglianza interna e alle testimonianze, gli investigatori della squadra mobile sono riusciti a ricostruire l’aggressione dove Ibrahimi Senad è stato individuato come colui che avrebbe sferrato il pugno mortale che ha ucciso Antonio Morra. Intorno gli altri facchini e allestitori. Diversi di loro sono stati sentiti dalla squadra mobile nelle ore successive all’episodio.

Sollicciano: delegazione valuta condizioni detenzione femminile

Oggi, 8 marzo, una delegazione di Progetto Firenze, insieme al gruppo consiliare Firenze riparte a sinistra si recherà in visita ispettiva nel carcere fiorentino di Sollicciano. Un’iniziativa, organizzata in stretta collaborazione con il Partito Radicale, dedicata in particolare alla delicata condizione detentiva femminile.

Pur a fronte di ripetute segnalazioni, per esempio, la condizione delle madri detenute nel carcere fiorentino è sempre la stessa, costrette, come sono, a crescere i propri figli in carcere nonostante la legge preveda per esse e i loro piccoli l’istituzione di appositi istituti a custodia attenuata (ICAM).

Nel corso della visita la delegazione valuterà con attenzione anche la situazione generale del carcere di Sollicciano, all’interno del quale le condizioni di sovraffollamento continuano a peggiorare. Al 28 febbraio i detenuti ristretti erano 758 di cui 103 donne e 495 stranieri, a fronte di una capienza regolamentare di 500 persone.

La delegazione è composta dagli attivisti di Progetto Firenze, Grazia Galli, Sandra Gesualdi, Emanuele Baciocchi, Massimo Lensi e Luca Maggiora (Segretario della Camera Penale di Firenze), e dai consiglieri comunali Donella Verdi e Tommaso Grassi del gruppo Firenze riparte a Sinistra.

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