Carceri Livorno, rissa tra detenuti: protesta dell’Osapp

Una rissa tra detenuti è scoppiata ieri nel carcere di Livorno. Lo rende noto il segretario generale dell’Osapp (Organizzazione sindacale autonoma polizia penitenziaria) Leo Beneduci.

La rissa, spiega una nota, scoppiata per futili motivi, ha visto fronteggiarsi detenuti nel reparto transito dell’istituto ed è terminata grazie all’intervento degli agenti che hanno portato fuori dalla sezione un detenuto oggetto dell’aggressione.

“Oltre che per motivi di ordine e sicurezza le condizioni di lavoro del personale di polizia penitenziaria in servizio nel carcere di Livorno sono più che critiche – sottolinea Beneduci – e oltre agli evidenti rischi per l’incolumità fisica degli addetti del Corpo la situazione è resa ancora più precaria da una grave carenza di organico che rende pressoché impossibile fare fronte ai molteplici eventi critici, più o meno gravi, che quotidianamente accadono”.

Per Beneduci, “per il carcere di Livorno dovrebbero essere assunti nei confronti dei reclusi più facinorosi, da parte degli organi dell’Amministrazione regionale e centrale, una serie di provvedimenti sia di ordine disciplinare e sia per il ricollocamento degli stessi in altre strutture come invece non sembra essere nelle corde di tali organi e a farne le spese di tale assenza sono proprio gli appartenenti alla polizia penitenziaria”.

Sollicciano: Osapp, detenuto tenta evasione da carcere Firenze

Tentativo di evasione oggi nel carcere fiorentino di Sollicciano. Lo rende noto il sindacato Osapp attraverso il segretario Leo Beneduci, spiegando che intorno alle 13:15 un uomo di origine marocchina, recluso nel penitenziario in attesa della convalida dell’arresto, ha cercato di scappare “scavalcando la rete di recinzione del passeggio portandosi direttamente al muro di cinta. Grazie alla professionalità combinata del personale di polizia penitenziaria della sala regia e dell’automontata di servizio, è stato preso prima che portasse a termine l’evasione”.

“Siamo alle solite – commenta Beneduci -, i carceri italiani aperti e dove ormai vige il potere dei detenuti, sono autentici colabrodi e solo grazie al baluardo della legalità rappresentato
dalla polizia penitenziaria, non avvengono fatti che potrebbero creare problemi anche alla sicurezza collettiva”, prosegue il segretario dell’Osapp che critica poi il provveditore regionale della Toscana.

Lucca: Osapp, “nuove violenze in carcere, ferito agente”

Ancora “violenze e aggressioni” al carcere di Lucca: ieri c’è stata una “seria colluttazione” tra un detenuto marocchino e uno romeno, già sottoposti a divieto d’incontro, e un agente intervenuto per separarli è stato colpito con “un pugno in pieno viso e successivamente circondato” dagli altri reclusi. “Solo il pronto intervento di altri agenti poneva fine alla rissa” mettendo “in sicurezza l’agente aggredito”.

Lo rende noto il segretario del sindacato Osapp Leo Beneduci. L’agente aggredito ha avuto 23 giorni di prognosi. I due reclusi che hanno avuto la colluttazione sono venuti a contatto, si spiega ancora, perchè altri detenuti romeni sono riusciti “a forzare il cancello che, di fatto, separa due sezioni”.
“Nell’indicare alle autorità politiche e del Dap – afferma Beneduci – come drammaticamente vicino il punto di non ritorno verso l’assoluto disastro del sistema penitenziario italiano rinnoviamo l’invito al governo nella sua interezza e ai ministri Bonafede e Salvini per l’apertura di ogni spazio di analisi e confronto con le rappresentanze del personale di Polizia penitenziaria necessario per affrontare con la massima urgenza l’insostenibile condizione del lavoro nelle carceri italiane da parte degli appartenenti alla Polizia penitenziaria”.

Detenuto muore per malore: tensioni nel carcere di Lucca

Protesta e tensioni ieri fino a notte nel carcere di Lucca per il decesso, a causa di un malore, di un detenuto italiano cinquantenne.

Secondo quanto spiegato dal sindacato Osapp in una nota, in seguito alla morte del cinquantenne, i detenuti del carcere di Lucca “della terza sezione hanno iniziato ad inveire e a sbattere pentolame sulle inferriate mentre all’interno della stessa sezione avevano luogo alcune colluttazioni tra gli stessi ristretti e per le quali alcuni sono dovuti ricorrere a cure mediche”.

“Nell’indicare alle autorità politiche e del Dap – commenta il segretario generale di Osapp Leo Beneduci – come drammaticamente vicino il punto di non ritorno verso l’assoluto disastro del sistema penitenziario italiano, rinnoviamo l’invito al governo e ai ministri Bonafede e Salvini per l’apertura di ogni spazio di analisi e confronto con le rappresentanze del personale di polizia penitenziaria necessario per affrontare con la massima urgenza l’insostenibile condizione del lavoro nelle carceri italiane da parte degli appartenenti alla polizia penitenziaria”.

Detenuto aggredisce 4 agenti a colpi di lametta

Prato, un detenuto ha aggredito violentemente, ed a più riprese, quattro poliziotti penitenziari, uno di loro è stato gravemente ferito alla gola con dei colpi di lametta.

La denuncia arriva dal segretario generale dell’Osapp (Organizzazione sindacale autonoma polizia penitenziaria) Leo Beneduci, l’aggressione da parte del detenuto è avvenuta domenica mattina nel carcere di Prato.

L’agente, si legge in una nota, nonostante la gravità delle lesioni non sarebbe in pericolo di vita ed è attualmente ricoverato all’ospedale di Prato. Fortunatamente solo contusioni invece per gli altri tre.

“Si tratta di ”Un’ennesimo episodio in cui i poliziotti penitenziari devono affrontare del tutto a mani nude i soggetti più violenti che spesso la società esclude dalla civile convivenza proprio in ragione della particolare efferatezza delle loro azioni – afferma il segretario generale dell’Osapp, Leo Beneduci – Purtroppo, mentre i Poliziotti Penitenziari non possono utilizzare nessun strumento a propria difesa i detenuti hanno spesso a disposizione un vero e proprio arsenale costituito da strumenti quali spranghe, lamette, fornellini, coperchi di scatolette e carrelli ed è assurdo immaginare che mentre altre forze di polizia sperimentano del tutto legittimamente Taser elettrici e spray al peperoncino gli appartenenti al Corpo di Polizia Penitenziaria sono lasciati completamente inermi al’interno delle sezioni detentive”.

“Nel carcere di Prato peraltro – aggiunge Beneduci – il Capo del Dap Francesco Basentini si era recato molto di recente per cui gli chiediamo interventi diretti intesi a verificare la scarsa operatività di Provveditori e Direttori Penitenziari impegnati più a promuovere la propria immagine verso soggetti esterni quali anche garanti dei detenuti che ad adottare iniziative concrete a tutela del lavoro dei Poliziotti Penitenziari. Analogamente – conclude – al Guardasigilli Bonafede e ai Sottosegretari Morrone e Ferraresi richiediamo iniziative concrete in favore del Corpo di Polizia Penitenziaria più che una politica fatta di mere dichiarazioni e annunci”

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