Siena: Le Scotte ‘festeggiano’ il 200esimo trapianto di polmone

Al Policlinico delle Scotte di Siena effettuato il trapianto di polmone numero 200 su un paziente di 30 anni, affetto da fibrosi polmonare idiopatica.

il delicato intervento è stato effettuato dal professor Luca Luzzi, direttore del Trapianto di Polmone delle Scotte  assistito dal professor Piero Paladini, direttore della Chirurgia Toracica, con i colleghi della Anestesia e Rianimazione Cardio-Toraco-Vascolare, diretta dal professor Federico Franchi. Il paziente è già stato trasferito in corsia ordinaria nel reparto di Malattie dell’apparato respiratorio, e respira spontaneamente, senza supporto di ossigeno.

Un traguardo importante e frutto della crescente specializzazione del centro trapiantologico del policlinico Santa Maria alle Scotte, che ha visto il suo primo trapianto di polmone nel 2001. L’intervento è il risultato di un grande lavoro di squadra effettuato da diversi professionisti che afferiscono al centro trapiantologico dell’Aou Senese ed in particolare alla buona sinergia fra chirurghi toracici, pneumologi, rianimatori, infettivologi, anestesisti, radiologi, immunologi, biologi, psicologi, infermieri, perfusionisti, fisioterapisti, logopedisti, tecnici, personale di sala e giovani specializzandi e dottorandi, oltre ai volontari della Misericordia e alle Forze dell’Ordine.
In particolare,
«Il nostro ringraziamento – spiega il professor Luca Luzzi – va a tutti i colleghi coinvolti in questo ambizioso programma, alla dottoressa Antonella Fossi e al dottor David Bennett, pneumologi che lavorano costantemente a servizio di questi malati, al professor Sabino Scolletta, direttore del Dipartimento di Emergenza Urgenza e dei Trapianti delle Scotte,  e alla professoressa Elena Bargagli, responsabile del coordinamento regionale trapianto di polmone . Un grande ringraziamento va anche alla famiglia del donatore che ha compiuto un importante gesto di generosità in un momento di grande dolore. Il numero di trapianti di polmone nel nostro centro – aggiunge Luzzi – sta progressivamente aumentando grazie al supporto di tutti i professionisti delle varie discipline coinvolte e alla guida della nostra direzione aziendale e dell’Organizzazione Toscana Trapianti, che ha permesso la realizzazione della rete regionale del trapianto di polmone di cui Siena è il centro di riferimento”.

“Questa rete coinvolge un crescente numero di professionisti esperti nella gestione dell’insufficienza respiratoria – conclude il direttore del Centro Trapianti Polmone dell’Aou le Scotte – e fornisce ai pazienti l’accesso a terapie ultra specialistiche come quella trapiantologica”.

Morte feto: precisazioni AOU Senese

L’Azienda Ospedaliera Universitaria Senese ha emesso un comunicato stampa in cui precisa la vicenda del feto di 40 settimane morto all’ospedale Le Scotte di Siena.

“Precisazioni dell’AOU Senese su un caso di morte intrauterina di un feto in una donna alla 40esima settimana di gravidanza – dice il comunicato -: il feto era già deceduto quando la signora è arrivata in ospedale per sottoporsi ad esame programmato
Il direttore generale Giovannini: Ho piena fiducia in tutta l’équipe di Ostetricia e Ginecologia che ha seguito la donna con grande professionalità, piena disponibilità e sostegno.”

“In riferimento al caso riportato dagli organi di informazione relativo alla morte intrauterina di un feto in una donna giunta alla 40esima settimana di gravidanza – continua l’azienda senese -, quindi a termine, arrivata al policlinico Santa Maria alla Scotte il 15 gennaio, per effettuare un controllo programmato nell’ambito degli esami previsti per la gravidanza fisiologica, l’Aou Senese precisa che il feto era già deceduto quando la signora è arrivata in ospedale.”

“Ho piena fiducia in tutta l’équipe di Ostetricia e Ginecologia guidata dal professor Filiberto Severi – afferma Valtere Giovannini, direttore generale Aou Senese – che ha seguito la donna con grande professionalità, piena disponibilità e sostegno. La signora è stata immediatamente sottoposta ad un cesareo d’urgenza, per tutelare la sua salute, ed è stata la stessa Aou Senese ad attivare l’Unità di Rischio Clinico e a richiedere subito il riscontro diagnostico sul feto per verificare le cause della morte, avvenuta prima dell’arrivo in ospedale. Le è stato inoltre garantito subito il supporto psicologico. Comprendiamo la necessità di fare chiarezza sulle cause che hanno portato alla morte intrauterina, una situazione clinica non prevedibile e che ha un’incidenza di circa 3 casi su mille nati. I risultati del riscontro diagnostico sul feto – conclude Giovannini – sono importanti anche per fornire corrette informazioni alla coppia per gravidanze successive.”

“Si è trattato quindi di un evento imprevedibile e imprevenibile, che ha portato alla morte del feto senza segni premonitori rilevabili dagli esami precedentemente effettuati, in particolare dall’esame cardiotocografico effettuato l’11 gennaio, risultato nella norma.
La cardiotocografia è un esame non invasivo, che ha valore nel momento in cui viene fatto e non è predittivo, cioè non è in grado di consentire anticipazioni e previsioni.
La morte intrauterina, chiamata MEF – morte endouterina fetale, può avere diverse cause tra cui malattie congenite, infezioni, anomalie del cordone ombelicale che causano asfissia acuta per mancato apporto di ossigenazione al feto, non prevedibili con nessun esame”, conclude il comunicato.

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