Banca Etruria: condannati a un anno gli ex vertici

Condannati in appello a Firenze, a un anno e un mese di reclusione, pena sospesa, l’ex presidente di Banca Etruria Giuseppe Fornasari e l’ex dg Luca Bronchi, nel processo di secondo grado che li vedeva imputati con l’accusa di ostacolo alla vigilanza. Assolto il dirigente dell’istituto di credito Davide Canestri.

Nel processo di primo grado i tre erano stati assolti ad Arezzo. L-ex presidente di Banca Etruria Fornasari e l-ex dg Bronchi, sono stati anche condannati in solido a risarcire Bankitalia, parte civile nel procedimento: stabilita una provvisionale di 327mila euro.

“Ieri sera, da Bankitalia, hanno fatto sapere che il governatore Ignazio Visco il 27 febbraio non potrà essere presente in tribunale ad Arezzo per pregressi impegni istituzionali e pertanto manderà un sostituto. Mi auguro che il giudice convochi Visco in un’altra data e che il governatore si renda disponibile perché il codice di procedura penale parla chiaro: non è possibile inviare un sostituto in tribunale per testimoniare in un’udienza. In qualità di cittadino e di rappresentante delle istituzioni, non si può sottrarre ad una testimonianza così importante. Non recarsi in tribunale vorrebbe dire non riconoscere il potere giudiziario. L’udienza in questione è di fondamentale importanza ed è necessario che a fare luce sulle vicende di Banca Etruria sia Visco in persona. I risparmiatori attendono risposte da troppo tempo”. Lo scrive su Facebook la senatrice toscana M5s e questore di Palazzo Madama Laura Bottici.

La procura generale aveva chiesto per Fornasari la condanna a due anni, a un anno e otto mesi per Bronchi e l’assoluzione per Canestrelli. L’inchiesta, la prima su Etruria finita a processo, era stata aperta alla fine del 2013 dall’allora procuratore di Arezzo, Roberto Rossi, al quale gli ispettori di Banca d’Italia consegnarono una relazione in cui si ipotizzavano possibili criticita’ penali nel bilancio del 2012.
L’accusa di ostacolo alla vigilanza era stata contestata con riferimento alla cessione di immobili, in particolare quelli della societa’ Palazzo della Fonte e sui presunti crediti deteriorati che non sarebbero stati contabilizzati correttamente ma come incagli e, quindi, ancora recuperabili. Operazioni che, con quelle messe in campo dal Cda successivo, per l’accusa avrebbero contribuito a portare al dissesto l’istituto aretino. Il gup di Arezzo, in primo grado, aveva assolto gli imputati perchè ‘il fatto non sussiste’ con riferimento al capo di imputazione relativo alla cessione di immobili, perchè ‘il fatto non costituisce reato’ per quello relativo ai presunti crediti deteriorati.

 

Forteto: Piarulli presidente commissione inchiesta

La senatrice del M5s Angela Bruna Piarulli è stata eletta presidente della commissione d’inchiesta sul Forteto, sui casi di molestie sessuali e pedofilia che sarebbero avvenuti nella comunità del Forteto, nel comune di Vicchio in provincia di Firenze.

“Inizio il mio lavoro alla presidenza della commissione d’inchiesta sul Forteto con la determinazione e la voglia necessarie ad affrontare il gravoso e importante impegno che ci attende. Mi auguro si possa fare un lavoro di squadra con tutti i colleghi di ogni gruppo parlamentare. E’ indispensabile fare piena chiarezza sui fatti drammatici avvenuti nella comunità toscana, su soprusi e violenze inflitti ripetutamente nei confronti dei minori, già colpiti dalle difficoltà incontrate nelle loro famiglie. Ritengo sia nostro dovere affermare ovunque la legalità e, nel caso specifico, rafforzare il senso di responsabilità di tutti gli italiani rispetto alla vicenda Forteto e alla verità da ricercare con il massimo impegno”. Così in una nota la senatrice del M5s Bruna Piarulli, neopresidente della commissione bicamerale d’inchiesta sui fatti avvenuti nella comunità Il Forteto di Vicchio, in provincia di Firenze. “Voglio ringraziare sinceramente la senatrice Laura Bottici – ha aggiunto – che con tutte le sue forze ha voluto l’istituzione di questa commissione d’inchiesta, è il risultato di una lunga e appassionata battaglia di civiltà”.

“Alla quinta convocazione, la sua costituzione aveva acquisito contorni thrilling. Finalmente, però, stamattina la Commissione parlamentare d’inchiesta sugli affidi all’interno della comunità-setta del Forteto in Mugello, nella provincia di Firenze si è insediata. Dopo quattro rinvii, stamani il lavoro di anni trova il proprio coronamento”. Lo afferma in una nota l’on. Stefano Mugnai (Fi) sull’avvio della Commissione bicamerale d’inchiesta sui fatti del Forteto. “Non un traguardo – prosegue -, bensì un punto di ripartenza che rende possibile avviare gli approfondimenti sui drammatici abusi a danno di minori affidati a quella comunità degli orrori e sulle responsabilità politico-istituzionali che di quei fatti sono state la cornice”.

Mugnai segue la vicenda fin dal 2012 quando, all’epoca in Consiglio regionale della Toscana, fu presidente della commissione regionale di inchiesta che si occupò del Forteto dove, ricorda “vigeva un sistema di vita dagli schemi ribaltati, in cui la disgregazione della famiglia era un valore così come le pratiche sessuali sui minori e la distorsione delle naturali dinamiche relazionali. I bambini lì collocati subivano manipolazioni e violenze di ogni tipo, morali e materiali. E tutto questo orrore è andato avanti per 30 anni finché i bambini di allora, divenuti giovani adulti, non hanno trovato il coraggio di denunciare ottenendo ragione lungo tre gradi di giudizio culminati nella condanna in via definitiva dei loro aguzzini”.

La senatrice del M5s Laura Bottici, promotrice della commissione parlamentare dell’inchiesta sul Forteto con un disegno di legge presentato al Senato dal 2015, afferma: “Abbiamo il dovere morale, come rappresentanti dei cittadini nelle istituzioni, di fare chiarezza per evitare il ripetersi di queste atrocità in altre parti d’Italia. Lo dobbiamo alle vittime, ai loro familiari, a noi tutti”. “Oggi è stato eletto il presidente della commissione, Angela Bruna Piarulli, a cui faccio i migliori auguri di buon lavoro – aggiunge Bottici – È un giorno speciale, uno di quelli che segnano un traguardo che in realtà è solo un nuovo punto di partenza per arrivare alla meta”. E conclude: “La commissione sarà dotata di specifici poteri ispettivi per accertare i fatti e le ragioni per cui le pubbliche amministrazioni e le autorità giudiziarie interessate, comprese quelle investite di poteri di vigilanza, abbiano proseguito ad accreditare come interlocutore istituzionale la comunità Il Forteto, anche a seguito di provvedimenti giudiziari riguardanti abusi sessuali e maltrattamenti riferiti a condotte al suo interno”.

I componenti di Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia in una nota affermano: “Dopo un anno dalla sua approvazione in Parlamento e cinque rinvii, la Commissione d’inchiesta sul caso Forteto si è finalmente insediata. Dal 13 aprile 2012, data del primo incontro pubblico organizzato insieme alle vittime, il centrodestra chiede pubblicamente l’istituzione di una commissione d’inchiesta parlamentare sul Forteto. Adesso è necessario non perdere altro tempo ed iniziare subito i lavori per dare giustizia alle migliaia di persone coinvolte in questa terribile vicenda fatta di abusi fisici e psicologici, su minori e non solo. Auspichiamo che anche in Parlamento possa esserci lo stesso spirito che ha contraddistinto i lavori delle due commissioni d’inchiesta del Consiglio regionale della Toscana che, grazie alle denunce delle vittime e al lavoro della Magistratura, hanno contribuito in modo decisivo a far emergere i fatti. Da parte nostra lavoreremo, come abbiamo sempre fatto, con il massimo senso di responsabilità come richiede una vicenda del genere, senza strumentalizzazioni, ma non fermandosi di fronte a niente e nessuno nella ricerca della verità”.

La senatrice del Pd Caterina Biti dichiara: “Oggi, dopo tanti mesi, finalmente si è insediata la commissione d’inchiesta sul Forteto. Quando mesi fa votammo in aula per la sua costituzione, fui proprio io a fare la dichiarazione di voto per spiegare che il Pd avrebbe votato convintamente con l’obiettivo di fare (ancora, se necessario) chiarezza per rispetto e dovere nei confronti delle vittime e delle loro famiglie, per garantire all’azienda, ai suoi lavoratori e a tutto un territorio di continuare a operare e per non permettere nessuna strumentalizzazione politica di questa vicenda così dolorosa e terribile. Ecco che oggi arriva il momento di iniziare a lavorare con questi obiettivi sempre davanti. Ringrazio i colleghi della commissione che mi hanno votata per il ruolo di segretario di commissione (insieme a una senatrice di FI) e sono sicura che potremmo fare un lavoro serio e importante, come questo servizio e il nostro ruolo ci richiedono”.

“Sono convinto che anche la commissione parlamentare” bicamerale d’inchiesta sulla comunità il Forteto di Vicchio (Firenze) “potrà offrire un contributo su una vicenda che chiede approfondimento, scoperta e delineazione dei fatti che sono avvenuti affinché non avvengano più”. Così invece il presidente del Consiglio regionale Eugenio Giani ha commentato, a margine di una conferenza, la nomina della senatrice del M5s Bruna Piarulli eletta presidente della commissione d’inchiesta sulla comunità finita al centro di processi per maltrattamenti e abusi sui minori.

Toscana, ‘Donne in vetrina per più turismo’, bufera consigliere leghista

?Firenze, “Donne in vetrina per favorire il turismo”. E’ la proposta che il consigliere regionale della Lega in Toscana, Roberto Salvini, ha avanzato parlando di prostituzione nella commissione regionale sviluppo economico.

A riferire la notizia, pubblicata da ‘Repubblica’ e ‘Il Tirreno’, è stato il consigliere del Pd in Regione Monia Monni, che era presente alla riunione. “Se mezza Europa ci investe in quell’indirizzo… – ha detto Salvini – Non ce lo vogliamo togliere il prosciutto dagli occhi? Io sono stato 20 anni fa alle fiere in Germania, in Olanda è uguale, in Austria è uguale, in Francia è uguale: troviamo le donne in vetrina. E’ un turismo anche quello”. Monia Monni ha pubblicato su Facebook il video con le affermazioni di Roberto Salvini, per le quali si è detta indignata e disgustata.

Non si fanno attendere le dichiarazioni del presidente di Regione Toscana, Enrico Rossi: “Io sono molto contrario a questo pensiero aberrante espresso dal consigliere leghista. Tuttavia, per il principio di parità uomo-donna, in vetrina nudo propongo che intanto cominci lui. Leggo che un consigliere della Lega propone una Toscana a luci rosse per favorire il turismo, mettendo le donne in vetrina – ha ripreso il governatore -. Se vuoi ritrovare altri modi per definire ciò che è destra e ciò che è sinistra nel nostro paese, basta verificare il consenso e il dissenso che l’interlocutore esprime verso la legge Merlin, che chiude le case di tolleranza e introduce i reati di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione. La Legge Merlin, inoltre, vieta il sesso in compravendita e definisce corrotti i clienti dei bordelli. Questa legge fu fortemente voluta dalla deputata socialista nel 1958, su suggerimento di Umberto Terracini, e votata dalla Dc, dal Pci, dal Psi e dal Pri”.

“La proposta del consigliere regionale della Lega Roberto Salvini per rilanciare il territorio toscano è agghiacciante. È l’ennesimo sintomo di una cultura profondamente sessista che si propaga attraverso un linguaggio discriminatorio e offensivo, purtroppo sempre più tipico di alcuni partiti”. Lo afferma la senatrice toscana Laura Bottici, capogruppo M5S in Commissione Finanze di palazzo Madama. “Una cultura – continua Bottici – che ci vuole imprigionate in ruoli predeterminati: compiacere l’uomo, curare il nostro aspetto, sorridere e obbedire. La proposta di Roberto Salvini, che intenderebbe mettere le donne in vetrina per rilanciare il turismo termale in Regione, non solo è avvilente nei riguardi di tutte le donne, ma anche nei confronti del nostro meraviglioso territorio. La promozione turistica della Toscana deve passare, infatti, attraverso proposte che valorizzino il nostro patrimonio artistico e culturale, non certo attraverso l’esposizione del corpo delle donne in vetrina. È tempo di fare una riflessione comune e contrastare la cultura sessista con ogni mezzo”.

“Le frasi del consigliere regionale toscano della Lega Roberto Salvini qualificano da sole chi le pronuncia. Stupisce che la Lega non abbia detto apertamente e con nettezza che posizioni come quelle sono inaccettabili per chi rappresenta le istituzioni: tutto quello che ha detto Roberto Salvini (in commissione e nella sua intervista oggi) impone un’automatica presa di distanza e una condanna dura e netta”. Lo dichiara la senatrice del Pd Caterina Biti in una nota dedicata alla proposta avanzata in una commissione della Regione Toscana da un esponente della Lega. “Lo sfruttamento della prostituzione è una forma di schiavitù del nostro tempo e non è ammissibile sentirne parlare diversamente – aggiunge -. Ci aspettiamo che tutta la Lega prenda posizione e condanni quelle dichiarazioni”.

“Non solo è una cosa inaudibile in sede istituzionale ma il consigliere Salvini prosegue, col suo fine pensare, dicendo che non si scuserà mai perché tanto le donne ‘usano lo strumento che hanno’, dimostrando ancora una volta il suo maschilismo, il poco rispetto per il genere femminile”, scrive su Fb, il sindaco di Firenze Dario Nardella. “Scusate bambine, ragazze, donne, se – conclude – ancora una volta personaggi del genere vi hanno offese, faremo del nostro meglio perché, pur continuando a esprimere in libertà le loro idee, restino sempre una minoranza”.

Gimmy Tranquillo ha intervistato a riguardo l’assessora al diritto alla salute, al welfare e all’integrazione sociosanitaria Stefania Saccardi:

https://www.controradio.it/wp-content/uploads/2019/09/190920_00_DONNE-IN-VETRINA_SACCARDI.mp3?_=1

Aeroporti, M5S: “Valore indubbio, ma regole vanno rispettate”

“Firenze non tollera, non ha mai tollerato e non tollererà mai, di farsi mettere i piedi in testa, perché la nostra città è una città forte, unita, e quando in gioco c’è il futuro della nostra comunità e della nostra terra, è bene che certi partiti politici facciano un serio esame di coscienza”. Lo ha detto il sindaco di Firenze, Dario Nardella – in riferimento alla nuova pista di Peretola – a margine del pranzo di Natale a Palazzo Vecchio, offerto dall’enoteca Pinchiorri agli anziani di Montedomini.

“Leggiamo di ulteriori attacchi al ministro Toninelli per aver esercitato una sua piena facoltà: proporre una revisione del ‘vecchio e localistico’ piano nazionale degli aeroporti in chiave di sistema paese, integrazione e con particolare attenzione all’intermodalità. Già, perché il governo del cambiamento vuole riformare il trasporto aereo, e con esso il sistema degli aeroporti italiani.” E’ quanto affermano, in merito alla vicenda Peretola, i senatori del Movimento 5 Stelle dell’VIII commissione Lavori pubblici e trasporti del Senato e la senatrice toscana Laura Bottici.

“Il Movimento non mette in discussione il valore strategico delle singole realtà aeroportuali ma le modalità di ripartizione dei fondi pubblici a loro destinati, sì; specie quando questi sono slegati da logiche di sistema. L’aeroporto di Firenze ha la sua importanza, nessuno la mette in dubbio, ma è altrettanto evidente che ci siano delle problematiche – non di secondo piano – su come sia stato portato avanti il progetto. L’assenza della valutazione d’impatto ambientale, prevista dalla normativa, e da presentarsi prima del master plan, sono un esempio”, aggiungono.

“Sui lavori dello scalo fiorentino – sottolineano – anche sul piano di utilizzo del materiale di scavo si è seguito l’iter in modo non corretto. Nessuno vuole fare dispetti al sindaco di Firenze, ma le leggi non sono testi da interpretare come più fa comodo. Questo governo ha a cuore gli aeroporti italiani e sta lavorando su un servizio intermodale in cooperazione con FS, processo già iniziato per collegare le città di interesse non solo turistico col principale hub di Fiumicino, garantendo così collegamenti più veloci e magari con voli diretti. Si lavora dunque a un progetto strutturale, per facilitare la mobilità dei cittadini e ampliare l’offerta di voli e le varie altre opzioni di spostamento. Le regole però vanno rispettate, altrimenti è difficile fare il bene della collettività”, concludono.

“Non mi sorprende – ha continuato il primo cittadino di Firenze, Dario Nardella – che vi sia un fronte larghissimo, che non riguarda solo la politica ma anche il mondo del sindacato, dei lavoratori, delle imprese, a favore dell’aeroporto e contro la mistificazione della realtà” di cui oggi si fanno portavoce “alcuni esponenti politici”.

Il sindaco si è detto “fiducioso sul fatto che Firenze andrà avanti su questa battaglia per la pista dell’aeroporto perché è una battaglia per il lavoro, è una battaglia per la qualità della vita di migliaia di persone che oggi hanno aerei a 50 metri dalla testa e per la crescita di tutta la Toscana che non può diventare una regione di serie B.”

Sempre sulla questione dell’aeroporto di Peretola si è tenuta oggi una conferenza presso la sede della Regione Toscana, tenuta da Giacomo Giannarelli. Gimmy Tranquillo ha raccolto l’intervista.

https://www.controradio.it/wp-content/uploads/2018/12/181212_04_AEROPORTO_GIANNARELLI-BATTISTI.mp3?_=2

 

 

 

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