Presidio per sospendere i brevetti sui vaccini

Firenze, si è tenuto martedì un presidio di fronte all’ospedale di Santa Maria Nuova, per sostenere la mobilitazione internazionale che chiede la la sospensione dei brevetti per permettere una produzione di massa dei vaccini.

“A Santa Maria Nuova con la ‘Società della Cura’ – hanno dichiarato Dmitrij Palagi e Antonella Bundu di Sinistra Progetto Comune, tra gli organizzatori del presidio – In Comune depositata una risoluzione per sostenere la campagna internazionale a favore della salute pubblica e del principio di equità”.

“Come già annunciato, oggi eravamo di fronte a Santa Maria Nuova per sostenere la mobilitazione internazionale lanciata per chiedere di sospendere i brevetti per permettere una produzione di massa dei vaccini. Si tratta di una questione urgente: in questi giorni stiamo vivendo l’errata contrapposizione tra situazioni di necessità. Categorie lavorative e fragilità sociali rischiano di essere messe le une contro le altre. Si tratta di una situazione inaccettabile”.

“Abbiamo bisogno di soluzioni pubbliche che compensino le mancanze dei privati e superino il modello fallimentare seguito fino a oggi. Chiederemo formalmente al Comune di Firenze di prendere posizione, come hanno fatto Sudafrica e India all’interno del WTO in questi due giorni”.

“C’è un’intera parte di mondo che a oggi è esclusa persino dalle scarse dosi che abbiamo a disposizione come Unione Europea. Non porsi il problema adesso vuol dire condannarsi a un futuro di disuguaglianze feroci e lesive della dignità umana”.

Presidio, “175 miliardi per i servizi essenziali: i regali di natale pagati con le nostre tasse”

La Società della cura ha organizzato un presidio per consegnare un documento di richieste specifiche su come fronteggiare e superare la crisi sociale, economica e ambientale che stiamo vivendo. Ha partecipato anche Priorità della Scuola che ha mandato un ‘Babbo Natale’ per chiedere una riapertura in sicurezza della scuola

L’iniziativa che ha avuto luogo stamani davanti alla sede della Regione in piazza del Duomo è lanciata dalla Società della Cura, una convergenza di oltre 350 organizzazioni e movimenti della società civile italiana che, a Firenze, conta su un coordinamento di oltre 40 organizzazioni. Diverse le proposte contenute nel documento e definite grazie al confronto tra le numerose realtà aderenti con la richiesta di 175 miliardi da ricollocare per investimenti nei servizi essenziali: si va dalla rinuncia del modello delle multiutility per la gestione di servizi essenziali come l’acqua alla netta inversione di rotta nel settore sanitario rispetto alle ultime riforme regionali, fatte all’insegna della ‘integrazione tra pubblico e privato’, ridando priorità alla sanità pubblica e alla territorializzazione e diffusione dei servizi di cura, a interventi decisi nel comparto scolastico, tra cui un tracciamento più efficiente, un impegno per la riapertura delle scuola e per una riorganizzazione dei trasporti scolastici in sicurezza, fino a un intervento strutturale per rinvestimenti e finanziamenti sul settore dei trasporti pubblici locali.

Le richieste presentate a Firenze sono parte dell’iniziativa nazionale che si svolgerà
contemporaneamente in decine di altre città tra cui Roma, Milano, Torino, Venezia e che propone una riallocazione delle risorse da investimenti e spese insostenibili a livello sociale e ambientale verso il sostegno a una società più ecologica e socialmente giusta: 175 miliardi da stanziare da subito per le misure di emergenza per il sociale, tagliando, tra le altre, le spese come quelli per le grandi e piccole opera inutile e dannose, i sussidi alle fonti fossili o i nuovi sistemi di arma. L’iniziativa segue la mobilitazione organizzata in oltre 50 città italiane, oltre a Firenze, il 21 novembre scorso e fa parte di un percorso di convergenza nazionale e locale che ha come obiettivo una nuova agenda economica e sociale per il Paese.

Al presidio ha partecipato anche il movimento Priorità alla Scuola che ha consegnato 800 cartoline di natale con il proprio ‘Babbo Natale’ all’interno della sede della Regione per chiedere una riapertura delle scuole in sicurezza. Un’iniziativa che si inserisce all’interno delle giornate di mobilitazione di Priorità alla scuola con lo slogan ‘ci si vede il 7 gennaio’.

 

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