La bioeconomia italiana produce 415,3 miliardi di euro

Il nono rapporto ‘La bioeconomia in Europa’ evidenzia la crescita riscontrata dal settore bioeconomico italiano. Il suo valore di produzione rappresenta l’11% del totale peninsulare

Nel 2022 l’insieme delle attività connesse alla bioeconomia italiana ha generato un valore della produzione pari a 415,3 miliardi di euro (+15,9% sul 2021), l’11% del totale del valore della produzione nazionale,garantendo circa 2 milioni di posti di lavoro.

Lo afferma il nono rapporto ‘La Bioeconomia in Europa’, redatto dalla direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo, in collaborazione con il Cluster Spring e Assobiotec-Federchimica, presentato oggi a Firenze.

“Un ruolo chiave nella bioeconomia è ricoperto dalla filiera del tessile-abbigliamento” si afferma in una nota di Intesa Sanpaolo, la quale spiega che il “40% dei soggetti intervistati nella filiera del tessile-abbigliamento dichiara di voler ampliare le proprie produzioni bio-based nei prossimi 3 anni”.

Secondo Gregorio De Felice, chief economist e capo della ricerca di Intesa Sanpaolo,”la filiera del tessile presenta un alto potenziale di circolarità che oggigiorno risulta solo parzialmente sfruttato. E’ dunque opportuno che le best practices, già in parte adottate, si diffondano ulteriormente, sia fra le aziende che fra i consumatori”.

E conclude prospettando che “l’attenzione a questi temi diventerà imprescindibile come leva strategica per il nostro tessuto produttivo”.

Export, numeri record in Toscana. Nel 2022 il dato più alto degli ultimi 15 anni

Vola l’export in Toscana. Secondo il consueto Monitor dei Distretti di Intesa San Paolo, nel 2022 le esportazioni distrettuali toscane hanno superato ampiamente i 24 miliardi di euro, raggiungendo l’importo massimo degli ultimi quindici anni. Rispetto all’anno precedente, le vendite all’estero sono aumentate di 2,7 miliardi (+12,7%) e sono andate oltre il valore del 2019 di 3,7 miliardi di euro (+18,2%).

Questi risultati sull’export sono dovuti solo in parte all’aumento dei prezzi alla produzione che si è intensificato nel corso del 2022, come testimoniato da una stima del dato manifatturiero dei distretti al netto dell’effetto prezzo, che conferma una crescita consistente sia nel confronto con il 2021, sia rispetto al 2019, a dimostrazione dell’elevata reattività e competitività delle specializzazioni distrettuali. Come emerge dal Monitor dei Distretti della Toscana, elaborato dalla Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo, il comparto più rilevante tra le specializzazioni distrettuali rimane il Sistema moda, sostenuto dai brillanti risultati registrati nel periodo post-pandemia dall’Oreficeria di Arezzo (19,1%), che ha rafforzato la crescita già registrata nel 2021 posizionandosi come prima realtà distrettuale italiana per esportazioni del comparto dell’oreficeria.

Positivi anche i risultati sull’export dei distretti della moda, come la Pelletteria e calzature di Firenze (+10,7% verso il 2021) e l’Abbigliamento di Empoli (+12,2%) e il Tessile e abbigliamento di Prato (+15,5%). Anche se con un 2022 in ripresa, restano ancora sotto i livelli del 2019 i distretti della Pelletteria e calzature di Arezzo (-30,0% rispetto al 2019), delle Calzature di Lucca (-12,5%) e delle Calzature di Lamporecchio (-21,1%). Anche la filiera Agro-alimentare, ha confermato i buoni ritmi di crescita che già avevano caratterizzato l’anno precedente (+15% nel 2021) superando il valore di 2 miliardi di euro. I distretti che si sono distinti maggiormente sono quello dei Vini dei colli fiorentini e senesi e dell’Olio toscano, che grazie al sostegno di un cambio favorevole con il dollaro hanno rafforzato la presenza nel mercato nordamericano, che rappresenta il primo sbocco commerciale con circa la metà dell’export (48%).

Tra i distretti del Sistema casa si distingue il distretto del Marmo di Carrara, che nel 2022 realizza 773 milioni di euro di export con un’ulteriore crescita del 13,0% nell’ultimo trimestre. I Poli del settore farmaceutico e del biomedicale sono trainanti per il commercio internazionale della regione realizzando complessivamente esportazioni per 5,7 miliardi di euro, concentrate in particolare nel Polo farmaceutico toscano. In tal senso si rileva la crescita registrata nella provincia di Siena, che ha più che raddoppiato il valore del 2021 (+125,4%) con importanti incrementi dei flussi verso gli Stati Uniti, probabilmente da ricondurre anche a logiche distributive delle multinazionali.

🎧 “Patto per la cultura per Firenze”

Firenze, da Fondazione CR Firenze e lntesa Sanpaolo, il “Patto per la cultura per Firenze”, si tratta di 1,32 milioni di euro destinati alle realtà culturali del territorio, di queste risorse stanziate, 810 mila euro andranno a supportare 22 progetti di operatori culturali della Citta Metropolitana di Firenze, e delle province di Arezzo e Grosseto, mentre 510 mila euro sono destinati a Fondazione Palazzo Strozzi e alla Fondazione Teatro della Toscana.

Il “Patto per la cultura per Firenze” e stato presentato questa mattina, a Villa Bardini, dal Presidente di Fondazione CR Firenze Luigi Salvadori, dal Presidente della Fondazione Parchi Monumentali Bardini e Peyron Jacopo Speranza, dall’Executive Director Arte cultura e Beni Storici di lntesa Sanpaolo Michele Coppola, dal Direttore generale di Fondazione CR Firenze Gabriele Gori, da Lucio Argano, Presidente del Consiglio Superiore delle Spettacolo del MIC.

Le risorse sono state attinte, al 50% da Fondazione CR Firenze e al 50% da lntesa Sanpaolo e questa operazione consentirà a Fondazione CR Firenze di pater destinare ulteriori risorse al mondo della cultura. Si rinnova infatti il bando ‘Emergenza Cultura’, una misura straordinaria creata lo scorso anno a sostegno delle realtà culturali del territorio in ginocchio a causa delle restrizioni dovute al Covid-19. Quest’anno le risorse salgono a 750 mila euro (erano state 500 mila nel 2020) e si estendono rispetto al Camune di Firenze, anche alle realtà operanti nella Città.

Ma perché il privato interviene con capitali in aiuto della cultura? Queste una delle domande fatte da Gimmy Tranquillo nell’intervista a Luigi Salvadori, presidente di Fondazione Cr Firenze, e Michele Coppola, executive director arte cultura e beni storici di Intesa San Paolo, che trovate nel podcast.

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