Massa: in piazza 130 lavoratori Sanac

Sciopero oggi dei 130 lavoratori Sanac dello stabilimento di Massa (Massa Carrara), a rischio cassa integrazione per le vicende legate ad Arcelor Mittal e l’Ilva di Taranto.

Questa mattina gli operai hanno incrociato le braccia come in tutti e quattro gli stabilimenti del gruppo: la Sanac lo scorso giugno avrebbe dovuto essere acquisita da Arcelor Mittal, già proprietaria dell’ex Ilva, ma l’acquisto è slittato a settembre, e Arcelor Mittal sta dando poche garanzie di voler rimanere all’interno dell’affare.

“La produzione – sottolineano i sindacati Filctem, Femca e Uiltec – è garantita nello stabilimento di Massa fino alla fine di luglio, poi, se non si sblocca la situazione chiederanno di mettere in ferie i lavoratori e alla fine, se Arcelor Mittal non rispetta gli accordi, rimarrà la cassa integrazione”. Le sigle sindacali hanno incontrato il prefetto di Massa Carrara, il presidente della Provincia e i sindaci di Massa e Carrara, per chiedere più attenzione alla vertenza e un tavolo regionale, ben consapevoli che la partita si gioca tutta a livello nazionale.

“Da Di Maio continueremo a pretendere risposte concrete – ha detto il deputato Pd Cosimo Ferri, presente all’incontro -. Saremo in prima linea accanto ai lavoratori e lotteremo perché non cancellino questa realtà così importante per il nostro territorio”.

Piombino: Magona cambia proprietario, da Mittal al gruppo Liberty Steel

Liberty Steel, parte di Gfg Alliance, gruppo internazionale di Sanjeev Gupta, ha completato oggi l’acquisizione di sette acciaierie, di proprietà di ArcelorMittal tra cui la Magona di Piombino, e cinque centri di servizio in sette paesi europei. Il valore complessivo dell’operazione ammonta a circa 750 milioni di euro.

A diffondere la notizia è la stessa Liberty Steel, spiegando che l’operazione ne fa “uno dei primi dieci produttori mondiali di acciaio, Cina esclusa, con una capacità totale di laminazione di oltre 18 milioni di tonnellate in una vasta gamma di prodotti finiti”.
Insieme alla Magona di Piombino passano a Liberty Steel anche le principali acciaierie integrate di Ostrava nella Repubblica Ceca e Galaţi in Romania, i laminatoi di Skopje (Macedonia del Nord), Dudelange (Lussemburgo) e due stabilimenti vicino a Liegi in Belgio, siti che complessivamente danno lavoro a 14mila persone.

L’operazione perfezionata oggi si situa a valle dell’acquisizione da parte di ArcelorMittal dell’Ilva di Taranto: per ottenere il nulla osta dell’antitrust europea per l’acquisto dell’Ilva, ArcelorMittal ha dovuto vendere un pacchetto di stabilimenti evitando così di trovarsi in una situazione di eccessiva concentrazione in alcuni segmenti di mercato. Dopo mesi di lavoro, oggi i sette siti sono passati nelle mani di Liberty Steel (che fa capo a Gfg Alliance), gruppo internazionale con sede a Londra attivo nel settore dei metalli e nell’industria. L’annuncio odierno, sottolinea Liberty Steel in una nota, segna l’inizio di uno studio di 100 giorni durante il quale l’azienda, in collaborazione con il management locale, i sindacati, i clienti e i fornitori, completerà un’analisi approfondita dei sette stabilimenti per esplorare le opportunità di investimento, sviluppare piani dettagliati per aumentare la competitività e ampliare la gamma di prodotti per sostenere la crescita del fatturato.

Liberty Steel spiega che l’obiettivo è di incrementare le vendite di questi siti di circa il 50% nei prossimi tre anni. Per Sanjeev Gupta, presidente esecutivo di Gfg, si “tratta di un traguardo importante ed emozionante. Siamo estremamente orgogliosi di accogliere nella nostra famiglia migliaia di collaboratori qualificati e motivati. Non vediamo l’ora di lavorare insieme per creare un futuro brillante e sostenibile per il nostro gruppo e per l’intero settore. Queste imprese avranno un ruolo essenziale nella nostra strategia siderurgica globale”.

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