Toscana, Rossi:”Battaglia al governo su infrastrutture”

Bisogna “dare battaglia politica” sulle infrastrutture, e “mi auguro che su tutto questo le istituzioni, le forze sociali, imprenditoriali e dei lavoratori possano costruire insieme una piattaforma e poi impegnarsi per rivendicarla nei confronti del governo”.

Lo ha affermato Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana, a proposito dell’iniziativa promossa oggi sul tema dalla Cisl Toscana, che ha proposto un tavolo istituzionale regionale di fine legislatura.
“Questa iniziativa va benissimo – ha detto Rossi, a margine dei lavori dell’evento – ci stimola per riunire questo tavolo e definire almeno a livello toscano quali sono le priorità sulle quali tutti noi vogliamo la battaglia politica, su cui vogliamo lottare, perché si guardi al futuro”. Fra le opere da sbloccare il governatore toscano ha ricordato la Darsena Europa, la Tirrenica, la Due Mari, il potenziamento delle ferrovie (compreso il tunnel Tav di Firenze) e degli aeroporti, le terze corsie autostradali.
Secondo Rossi “la Toscana è una regione che vive di export, di turismo, di ricerca. Se non è connessa col mondo rischia di restare male”.

Rossi al tavolo proposto dalla Cisl vorrebbe definire “quel blocco di opere strategiche per le quali bisogna chiamare in causa innanzitutto il governo, perché si tratta di opere che hanno prima di tutto una valenza nazionale, su alcune di queste ha messo anche dei finanziamenti la Regione, ma ci sono sempre agenzie nazionali che dipendono poi prevalentemente dal governo”.

L’esecutivo, ha ricordato il governatore, “sta preparando un decreto, e questo se funzionerà lo giudico importante. Io mi ero anche permesso di dire non tanto di eliminare il contenzioso amministrativo, quanto di isolarlo: proceda pure il contenzioso amministrativo, ma il contenzioso non fermi l’appalto dei lavori, si trasformi semmai in un contenzioso economico qualora non dovesse risultare per qualche ragione l’affidamento fatto secondo i criteri delle verifiche della giustizia amministrativa. Su questo non ho avuto risposta”.

Secondo Rossi “le divisioni all’interno del governo non consentono un chiarimento” sul tema delle infrastrutture toscane: “Noi avevamo chiesto di essere convocati dal governo – ha aggiunto – per definire le opere strategiche della Toscana: sono già passati 15 giorni, addirittura neanche sul contenuto del decreto, che non parla che opere strategiche, si va avanti, cosa che giudico gravissima perché di investimenti ce ne sarebbe estremamente bisogno”.

Rossi: “Geotermia è energia rinnovabile, Governo la supporti”

Il Presidente della Toscana sarà oggi al Mise per tavolo nazionale. Rossi: “L’Europa si chiede, ‘perché avete escluso l’energia geotermica dalle rinnovabili?'”.

“Abbiamo lanciato l’allarme per dire che il decreto sulle energie rinnovabili escludeva la geotermia, e che questo era un errore enorme perché l’Europa riconosce la geotermia come energia rinnovabile. Abbiamo chiesto la costituzione di un tavolo nazionale, che oggi avrà il primo incontro. Chiediamo di nuovo che il Governo intervenga a supporto della geotermia come ha già fatto per altre energie rinnovabili”. Lo ha detto il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, parlando con i giornalisti dell’incontro previsto oggi pomeriggio al Mise, a margine della seduta del Consiglio regionale.

“Suggeriamo al Governo di adottare la stessa legge che noi abbiamo approvato qualche mese fa in Consiglio regionale – ha proseguito Rossi -. La legge prevede che si proceda a un’attenta valutazione di impatto ambientale e paesaggistico, che si introducano le tecnologie più avanzate per azzerare le emissioni di polvere, e che si proceda alla captazione della Co2, che tra l’altro è una merce che può essere rivenduta per usi alimentari e di cui in Europa c’è estremo bisogno”.

Per Rossi, “se il Governo prendesse in esame tutto questo, darebbe un futuro ad un’intera zona, a un’energia rinnovabile, com’è la geotermia, e sbloccherebbe 600 milioni di investimento che adesso l’Enel sta tenendo fermi perché non si sa come andrà a finire”. A Roma, ha concluso il governatore, “vado con le migliori intenzioni e spero che queste cose ragionevoli e all’avanguardia siano recepite anche a livello nazionale, e che l’energia geotermica abbia i dovuti sostegni. Altrimenti è un dispetto che viene fatto alla Toscana e contro cui ci batteremo fino in fondo”.

“Noi – ha detto ancora Rossi riferendosi alla legge regionale – abbiamo un piano chiaro, un piano che concilia produzione di energia da fonte rinnovabile, riducendo pressoché a zero l’impatto, realizzando l’economia circolare e consentendo lo sviluppo dell’area, ma bisogna volerlo. Con la nostra legge la strada è chiara e non vedo perché il governo dovrebbe dirci di no”.

“Ho amarezza – ha aggiunto il governatore – perché non ho la certezza che davvero sia possibile recuperare tutto sul primo decreto, che è già stato fatto, e su cui anche in Europa si ha qualche dubbio”. “L’Europa – ha concluso Rossi – si chiede, ‘perché avete escluso l’energia geotermica dalle rinnovabili?’. L’Europa se lo chiede, i nostri nemici di Bruxelles, come si sente dire di questi tempi. Bisognerebbe capire dove stanno i nemici e dove gli amici. Io spero che siano a Roma, e sono certo che sono a Bruxelles”.

Viadotto Puleto, Toscana chiede 9mln di danni

Ammonta a 9,1 milioni di euro la stima complessiva dei danni subiti dal territorio della Valtiberina (Arezzo) a seguito dell’interruzione parziale della circolazione sulla strada di grande comunicazione E45 per la chiusura del viadotto del Puleto.

La comunicazione, come annunciato si spiega in una nota, è stata inviata ieri dalla Regione Toscana al Governo, con una lettera firmata dal governatore Enrico Rossi al premier Giuseppe Conte, al ministro dello Sviluppo economico Luigi Di Maio e al capo della Protezione civile Angelo Borrelli. A questa comunicazione si affianca inoltre la richiesta – partita oggi con una nuova lettera a firma Rossi – di mettere con urgenza a disposizione risorse per 6 milioni di euro per gli ammortizzatori sociali in deroga o per indennità una tantum a favore di tutte le tipologie di lavoratori (dipendenti, autonomi, titolari d’impresa) che abbiano dovuto sospendere o ridurre l’attività a causa della chiusura dell’asse viario E45.

“Nonostante la procedura inusuale seguita dal ministero – spiega l’assessore toscano ai trasporti Vincenzo Ceccarelli – i dati della Toscana sono arrivati puntualmente a destinazione. Voglio sottolineare ancora una volta la stretta ed efficace collaborazione con le istituzioni locali e le associazioni di categoria, che ha consentito la rapida e attenta ricognizione del danni. Adesso ci attendiamo che il Governo si attivi rapidamente e che garantisca tutte le risorse che sono necessarie alla ripresa delle attività sul territorio colpito”.

Tav Firenze, Nardella: “Governo non pensi solo a Piemonte”

Dario Nardella, sindaco di Firenze, ha detto riguardo alla Tav fiorentina che “è uno scandalo vedere un cantiere abbandonato per il quale sono già stati spesi 700 milioni, tonnellate di cemento armato, operai mandati a casa, aziende in fallimento con il Governo silente”.

Il Governo sta “decidendo della Tav del Piemonte, che spero si faccia” ma pensi “anche a Firenze invece di trascurarla e abbandonarla a se stessa. Questo non ce lo meritiamo e non permetteremo che avvenga”. Lo ha detto il sindaco di Firenze, Dario Nardella, intervenendo oggi a margine di un evento.

“E’ uno scandalo vedere un cantiere abbandonato – ha aggiunto Nardella – per il quale sono già stati spesi 700 milioni, tonnellate di cemento armato, operai mandati a casa, aziende in fallimento con il Governo silente, che non dice niente. Noi abbiamo un’emergenza a Firenze, che è quella di finire certe opere che sono state lasciate a metà sulle quali il governo non ha avuto il coraggio di dare una parola definitiva e positiva”. Nardella già questa mattina, nel corso della trasmissione ‘L’aria che tira’ su La7, era tornato sull’argomento parlando con Marco Ponti, autore dello studio costi-benefici sulla Tav con cui ha avuto un botta e risposta. Ponti ha affermato che “le grandi opere pubbliche e il cemento hanno un moltiplicatore occupazionale bassissimo rispetto ad altri tipi di spesa pubblica”, “il cemento è un gelato al veleno”. Nardella ha replicato: “Io faccio il sindaco – ha detto -. Lo venga a dire agli operai che vanno a casa, con le lacrime agli occhi, del moltiplicatore occupazionale. C’è gente che perde il lavoro”, e si parla “del moltiplicatore occupazionale”.

Regione: “Dal governo nessuna comunicazione su Cpr in Toscana”

Federica Fratoni, assessore regionale all’ambiente e difesa del suolo, chiarisce: “ad oggi non è pervenuta alla Regione Toscana alcuna comunicazione in merito alla volontà del Governo di aprire un Centro di permanenza per il rimpatrio (Cpr) a Coltano (Pisa)”.

Federica Fratoni ha spiegato che “nel caso in cui dovesse giungere una comunicazione sarà cura della Regione informare e coinvolgere prioritariamente tutti i livelli istituzionalmente interessati”, ma “ad oggi non è pervenuta alla Regione Toscana alcuna comunicazione in merito alla volontà del Governo di aprire un Centro di permanenza per il rimpatrio (Cpr) a Coltano (Pisa), né sono pervenute comunicazioni ufficiali circa l’intenzione di aprire un Cpr in altre parti del territorio toscano”.

Per Nardini, Mazzeo e Pieroni “leggendo quanto uscito sulla stampa, e le parole dello stesso sindaco di Pisa Michele Conti, sembrava che il percorso fosse invece già partito. Se così fosse, dunque, il ministero dell’Interno sta agendo in totale e assoluta autonomia ma gli ricordiamo che la legge prevede che il presidente della Regione interessata sia preventivamente avvisato. Ribadiamo dunque non solo tutta la nostra contrarietà al progetto – hanno concluso i consiglieri Dem – ma la necessità assoluta che qualsiasi decisione o ipotesi il governo voglia avanzare debba essere preceduta da un confronto approfondito con la Regione e gli enti locali”.

Firenze, pensionati in piazza contro il Governo

A Firenze in piazza questa mattina per la rivalutazione delle pensioni. Lo Spi Cgil Toscana: “In tre anni la manovra del governo sottrae 2,5 miliarti di euro dalle tasche dei pensionati. Ennesimo atto vessatorio”.

La Toscana si mobilita e scende in piazza contro il Governo. In un comunicato della CGIL si legge: “Ciò che ha fatto il Governo con il maxi-emendamento alla legge di Bilancio è un clamoroso passo indietro rispetto agli impegni assunti dal precedente Governo che aveva stabilito il ritorno dal 1° gennaio 2019 ad un meccanismo di rivalutazione che fosse in grado di tutelare il potere d’acquisto dei pensionati italiani – dicono i sindacati pensionati di Cgil Cisl e Uil –. In tre anni la manovra sottrae 2,5 miliardi di euro dalle tasche dei pensionati. E’ il momento di dire basta”.

I sindacati in tutta Italia stanno organizzando mobilitazioni e presidi davanti alle prefetture per far sentire la loro voce.

La Segretaria generale delolo Spi CGIL Toscana, Daniela Cappelli, sottolinea: “Si tratta dell’ennesimo atto vessatorio nei confronti dei pensionati. L’importo medio della pensione è sotto i 1.000 euro; ma circa 20 mila pensionati sono nella fascia tra 250 e 499 euro, e 131 mila tra 500 e 750 euro. Questo significa lottare per la sopravvivenza, risparmiando su cibo, vestiario, riscaldamento e altri beni di prima necessità come le cure mediche. Se non si modifica il sistema di rivalutazione per il potere d’acquisto delle pensioni, le loro condizioni sono destinate a peggiorare ulteriormente”.

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