🎧 Bando glifosato, Toscana,”Troppo tardi: il diserbante è già stato usato nei campi”

“È come mettere al bando le sciarpe di lana a primavera”, dicono gli agricoltori. In Toscana, il bando del glifosato sarà in vigore a partire dal 15 maggio. Quando lo spargimento nei campi è già avvenuto

Stop al glifosato in Toscana dal 15 maggio. Dopo la Regione Calabria anche la nostra regione mette al bando l’erbicida più diffuso al mondo considerato dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) come un probabile elemento cancerogeno.
La messa al bando del glifosato è stata attuata nelle misure dei programmi di sviluppo rurale e arriva a fine primavera a conclusione del periodo di spargimento del glifosato nelle campagne e nei vivai, riconoscibile dal tipico colore giallo.
“È come mettere al bando le sciarpe di lana a maggio: quando tendenzialmente si usano meno: si è scelto di andare verso il bando in un periodo in cui è già stato usato largamente perché è in fase primaverile che si attuano i diserbi”, spiega Giuseppe Pandolfi che ha un’azienda agricola nel Comune di Vinci, “Mi trovo sulle pendici del Monte Albano. Da lontano si vedono i campi marroni, ma non sono arati, si tratta di vigne che sono totalmente diserbate”.
glifosato vigne
Foto ricevuta da ascoltatori
Secondo le famiglie residenti in prossimità dell’area vivaistica pistoiese lo spargimento è iniziato già da un paio di settimane. La casa di Silvia Capo è circondata da aziende vivaistiche su tutti i lati: “l’area è molto grande quando ci sono i trattamenti devo stare chiusa in casa per giorni”. A pochi chilometri vive anche Sandra Reali che condivide la stessa situazione: “Lo spargimento di glifosato è già iniziato da un paio di settimane. Siamo costretti a stare non possiamo aprire le finestre, entra sempre in casa l’odore di questi prodotti”.
L’autorizzazione all’uso del glifosato in Europa scadrà nel dicembre 2022. Medici, attivisti e collettivi si sono uniti nel movimento globale Stop Glifosato che in Italia raccoglie oltre 50 associazioni che si sono riunite per far vietare l’erbicida.
“Il glifosato è una sostanza genotossica ed agisce anche come interferente endocrino, può alterare cioè la normale funzionalità ormonale causando effetti negativi sulle funzioni vitali delle persone, come lo sviluppo, la riproduzione e il comportamento”, spiega Patrizia Gentilini oncologa di Medici per l’Ambiente che ha studiato la letteratura scientifica relativa agli effetti a lungo termine del glifosato sulla salute umana. “Spesso ad essere testati sono solo i principi attivi dei pesticidi e non le formulazioni commerciali, che risultano più tossiche. Non si valuta l’effetto cocktail, l’interazione tra diversi tipi di pesticidi. Il bando della Regione Toscana sicuramente è una notizia positiva speriamo vengano bandite anche le altre sostanze che ci avvelenano”.
Sentiamo le interviste raccolte da Monica Pelliccia

 

Toscana: presentate le nuove regole per l’uso dell’erbicida glifosate

Una Toscana sempre più green che dichiara guerra al glifosate e segna il passaggio verso una politica di crescita sempre più sostenibile. L’obiettivo è: fare della Toscana una regione “glifosate free” dal 31 dicembre 2021. Lo stabilisce la decisione che la giunta ha appena approvato segnando un’anticipazione netta della linea dettata dall’Unione europea che ne vieta l’uso a fare data dal 15 dicembre 2022.

Da subito si vieta l’uso del glifosate nelle aree di salvaguardia dei punti di captazione delle acque sotterranee con utilizzo idropotabile (in precedenza il divieto riguardava solo le acque idropotabili superficiali). Al tempo stesso si procede con la revisione annuale delle sostanze ammesse dal PUFF (Piano di utilizzazione per l’impiego sostenibile dei prodotti fitosanitari e dei fertilizzanti). L’elenco regionale, in linea con l’elenco ministeriale, eliminerà le sostanze attive vietate all’interno delle aree di salvaguardia di captazioni da acque superficiali e sotterranee. Si stabilisce anche di vietare l’utilizzo del glifosate in ambito extra-agricolo eliminando il rilascio di nulla osta per motivi eccezionali (ad esempio lungo i binari delle ferrovie).

“Il nostro obiettivo è netto e chiaro, fare della Toscana una regione “glifosate free” dal 2021 – ha detto il presidente Enrico Rossi – Un obiettivo che si raggiunge con una serie di divieti, limitazioni e tutele da un lato, e di intese con il mondo produttivo dall’altro. Intanto abbiamo eliminato il glifosate dalle aree di salvaguardia dei punti di captazione delle acque idropotabili sotterranee, come avviene già sulle acque idropotabili di superficie, e abbiamo aggiornato l’elenco delle sostanze vietate sulla base di quello ministeriale impegnandoci a aggiornarlo costantemente sulla base delle decisioni del Ministero. In Italia esistono già zone vocate per speciali produzioni agricole, come il Conegliano Valdobbiadene, che hanno deciso di eliminare questo diserbante dalle loro coltivazioni. Ebbene, noi vogliamo estendere l’eliminazione del glifosate all’intero territorio regionale. Si tratta di una scelta a favore dell’ambiente e del nostro comparto agroalimentare che deve poter contare sulla migliore qualità dei propri prodotti. Sono passi che richiedono tempo e lavoro ma grazie alla buona politica che è fatta di discussioni e di accordi, ingredienti fondamentali, possiamo centrare lo scopo nei tempi che ci siamo dati”.

Tante anche le iniziative proattive messe in campo dalla Regione. Prima fra tutte la sottoscrizione di un protocollo con il Distretto rurale Vivaistico ornamentale e con l’Associazione Vivaisti Italiani per condividere l’obiettivo di ridurre l’utilizzo del glifosate e promuovere al tempo stesso la sostenibilità ambientale. Ancora, sarà elaborato un marchio che gli operatori agricoli e i Comuni potranno apporre sui prodotti e sui parchi e giardini comunali che risultino non essere stati trattati con il principio attivo glifosate. Per realizzare il marchio sarà lanciato un concorso di idee preso le scuole. La Regione Toscana al contempo si attiverà presso il Governo italiano e le istituzioni dell’Unione europea per intraprendere ulteriori iniziative che impongano limitazioni o divieti di prodotti fitosanitari a partire dal glifosate.

Tra le azioni che tendono a limitare il glifosate pe il 2020, la Regione si impegna ad aprire il Bando della misura 11 “Agricoltura Biologica” del PSR 2014-2020 con le risorse che si renderanno disponibili e dare così nuove opportunità a chi vuole incrementare la coltura bio.

Le interviste di Lorenzo Braccini agli assessori all’agricoltura Remaschi e all’ambiente Fratoni.

https://www.controradio.it/wp-content/uploads/2019/10/191030_04_REMASCHI-E-FRATONI-GLIFOSATO.mp3?_=2

 

 

 

Acqua: Sì Toscana, vietare uso pesticidi vicino a fonti

L’utilizzo dei pesticidi deve essere vietato nelle zone vicine ai punti di approvvigionamento dell’acqua potabile. E’ quanto chiede una mozione di Sì Toscana a sinistra in Consiglio regionale.

“Si tratta di tutelare le acque destinate al consumo umano – spiegano in una nota i consiglieri Tommaso Fattori e Paolo Sarti – vietando l’utilizzo dei prodotti fitosanitari all’interno delle ”aree di salvaguardia”, ossia le zone circostanti ai punti di approvvigionamento dell’acqua destinata all’uso potabile”.

Per i consiglieri di Sì Toscana a sinistra, “sono troppi i veleni nelle acque toscane, occorre subito invertire la rotta e puntare ad un’agricoltura sana e biologica. Arpat ha certificato che in più del 90% dei corpi idrici superficiali monitorati sono presenti fitofarmaci e vi è un incremento superiore al 100% di stazioni con campioni di pesticidi non conformi allo standard di qualità ambientale, soprattutto a causa dell”erbicida glifosate”.

“Siamo grati nei confronti della dottoressa Patrizia Gentilini, fra le massime esperte del settore, e dell’Isde – aggiungono – per avere scoperto e denunciato la ”bomba” nascosta fra le pieghe degli allegati di un pericoloso decreto estivo della Giunta regionale. Di fatto il piano per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari e dei fertilizzanti, il Puff, permette ora l’utilizzo di ben 29 tipi di pesticidi, glifosate compreso, anche in zone limitrofe alle captazioni di acque sotterranee”.

“Non vogliamo che i toscani siano avvelenati a norma di legge – concludono Fattori e Sarti -, per questo chiediamo una rapida discussione della nostra mozione in modo che il Puff sia rivisto e modificato prima della sua entrata in vigore”.

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