“È come mettere al bando le sciarpe di lana a primavera”, dicono gli agricoltori. In Toscana, il bando del glifosato sarà in vigore a partire dal 15 maggio. Quando lo spargimento nei campi è già avvenuto
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Da subito si vieta l’uso del glifosate nelle aree di salvaguardia dei punti di captazione delle acque sotterranee con utilizzo idropotabile (in precedenza il divieto riguardava solo le acque idropotabili superficiali). Al tempo stesso si procede con la revisione annuale delle sostanze ammesse dal PUFF (Piano di utilizzazione per l’impiego sostenibile dei prodotti fitosanitari e dei fertilizzanti). L’elenco regionale, in linea con l’elenco ministeriale, eliminerà le sostanze attive vietate all’interno delle aree di salvaguardia di captazioni da acque superficiali e sotterranee. Si stabilisce anche di vietare l’utilizzo del glifosate in ambito extra-agricolo eliminando il rilascio di nulla osta per motivi eccezionali (ad esempio lungo i binari delle ferrovie).
“Il nostro obiettivo è netto e chiaro, fare della Toscana una regione “glifosate free” dal 2021 – ha detto il presidente Enrico Rossi – Un obiettivo che si raggiunge con una serie di divieti, limitazioni e tutele da un lato, e di intese con il mondo produttivo dall’altro. Intanto abbiamo eliminato il glifosate dalle aree di salvaguardia dei punti di captazione delle acque idropotabili sotterranee, come avviene già sulle acque idropotabili di superficie, e abbiamo aggiornato l’elenco delle sostanze vietate sulla base di quello ministeriale impegnandoci a aggiornarlo costantemente sulla base delle decisioni del Ministero. In Italia esistono già zone vocate per speciali produzioni agricole, come il Conegliano Valdobbiadene, che hanno deciso di eliminare questo diserbante dalle loro coltivazioni. Ebbene, noi vogliamo estendere l’eliminazione del glifosate all’intero territorio regionale. Si tratta di una scelta a favore dell’ambiente e del nostro comparto agroalimentare che deve poter contare sulla migliore qualità dei propri prodotti. Sono passi che richiedono tempo e lavoro ma grazie alla buona politica che è fatta di discussioni e di accordi, ingredienti fondamentali, possiamo centrare lo scopo nei tempi che ci siamo dati”.
Tante anche le iniziative proattive messe in campo dalla Regione. Prima fra tutte la sottoscrizione di un protocollo con il Distretto rurale Vivaistico ornamentale e con l’Associazione Vivaisti Italiani per condividere l’obiettivo di ridurre l’utilizzo del glifosate e promuovere al tempo stesso la sostenibilità ambientale. Ancora, sarà elaborato un marchio che gli operatori agricoli e i Comuni potranno apporre sui prodotti e sui parchi e giardini comunali che risultino non essere stati trattati con il principio attivo glifosate. Per realizzare il marchio sarà lanciato un concorso di idee preso le scuole. La Regione Toscana al contempo si attiverà presso il Governo italiano e le istituzioni dell’Unione europea per intraprendere ulteriori iniziative che impongano limitazioni o divieti di prodotti fitosanitari a partire dal glifosate.
Tra le azioni che tendono a limitare il glifosate pe il 2020, la Regione si impegna ad aprire il Bando della misura 11 “Agricoltura Biologica” del PSR 2014-2020 con le risorse che si renderanno disponibili e dare così nuove opportunità a chi vuole incrementare la coltura bio.
Le interviste di Lorenzo Braccini agli assessori all’agricoltura Remaschi e all’ambiente Fratoni.
“Si tratta di tutelare le acque destinate al consumo umano – spiegano in una nota i consiglieri Tommaso Fattori e Paolo Sarti – vietando l’utilizzo dei prodotti fitosanitari all’interno delle ”aree di salvaguardia”, ossia le zone circostanti ai punti di approvvigionamento dell’acqua destinata all’uso potabile”.
Per i consiglieri di Sì Toscana a sinistra, “sono troppi i veleni nelle acque toscane, occorre subito invertire la rotta e puntare ad un’agricoltura sana e biologica. Arpat ha certificato che in più del 90% dei corpi idrici superficiali monitorati sono presenti fitofarmaci e vi è un incremento superiore al 100% di stazioni con campioni di pesticidi non conformi allo standard di qualità ambientale, soprattutto a causa dell”erbicida glifosate”.
“Siamo grati nei confronti della dottoressa Patrizia Gentilini, fra le massime esperte del settore, e dell’Isde – aggiungono – per avere scoperto e denunciato la ”bomba” nascosta fra le pieghe degli allegati di un pericoloso decreto estivo della Giunta regionale. Di fatto il piano per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari e dei fertilizzanti, il Puff, permette ora l’utilizzo di ben 29 tipi di pesticidi, glifosate compreso, anche in zone limitrofe alle captazioni di acque sotterranee”.
“Non vogliamo che i toscani siano avvelenati a norma di legge – concludono Fattori e Sarti -, per questo chiediamo una rapida discussione della nostra mozione in modo che il Puff sia rivisto e modificato prima della sua entrata in vigore”.