Idra su ex Caserma Costa San Giorgio: “nessuna informazione ai cittadini”

Il Comune di Firenze informi la cittadinanza sui contenuti del progetto che riguarda l’ex caserma Vittorio Veneto in Costa San Giorgio, aprendo anche un procedimento partecipativo, e avvii la procedura di assoggettamento della variante alla Valutazione ambientale strategica (Vas). Lo chiede l’associazione ambientalista Idra in merito all’ex caserma che dovrebbe diventare un albergo di lusso.

In un incontro con la cittadinanza, oggi a Firenze, l’associazione ha spiegato che i termini per presentare osservazioni, proposte e obiezioni al progetto scadono il 25 luglio. “Ma la data di scadenza, così come le informazioni sul progetto non sono state notificate ai residenti – spiega il responsabile di Idra Girolamo dell’Olio – c’è la totale mancanza di trasparenza e manca anche il minimo sindacale di coinvolgimento dei cittadini”.

LAssociazione rivendica il diritto-dovere dell’Amministrazione comunale a fornire ai cittadini un documento qualificato sul quale esprimersi. Inoltre  denuncia la mancanza di una preventiva Valutazione d’impatto strategica.

Per dell’Olio “in questa città si progettano cose impossibili che poi non si potranno realizzare per l’incompatibilità con la tutela dei beni storici, il possibile sovraccarico infrastrutturale di un antico e delicato quartiere, per non parlare del disagio che subiranno residenti e operatori economici vicini”.

Per 70 anni, fino al 1998, il complesso ha ospitato la Scuola di Sanità Militare, per essere poi lasciato all’abbandono. Idra non si dice  “certo avversaria delle attività economiche fiorentine”. Ma evidenzia come in contesto viario fragile, ripido e ambientalmente sensibilissimo, contiguo a beni pubblici di straordinaria importanza come il Giardino mediceo di Boboli, si voglia portare avanti un intervento pesante, con volumi imponenti di scavo da realizzare.

TAV Firenze, Idra ricevuta dalla ministra De Micheli

?Firenze, tenendo fede a un impegno formulato già lo scorso ottobre in occasione della visita a Firenze al cantiere della progettata stazione Foster dell’Alta Velocità, la ministra delle Infrastrutture e Trasporti Paola De Micheli ha ricevuto, presso il Ministero, una delegazione dell’associazione ecologista fiorentina Idra, guidata da Girolamo Dell’Olio e Sabina de Waal.

Tra gli argomenti trattati, si legge in un comunicato di Idra, “le criticità del sottoattraversamento AV del nodo ferroviario di Firenze, in relazione ai contenuti e alle modalità di legittimazione ed esecuzione del progetto, vetusto, approvato oltre 20 anni or sono”.

“Si tratta di un progetto, obsoleto e imbarazzante anche sul piano della formulazione tecnica, rappresenta, con la doppia barriera sotterranea fra Campo di Marte e Rifredi – si legge in un comunicato di Idra – un’ipoteca perenne su qualsiasi futura ipotesi di utilizzazione del sottosuolo di Firenze. Un prezzo forse troppo alto da pagare per la città, insieme a quello che la nuova stazione determinerebbe a danno dei passeggeri con origine o destinazione a Firenze”.

Al termine dell’incontro, la delegazione di Idra ha consegnato il dossier preparato per l’occasione al coordinatore della Struttura tecnica di missione, al prof. Giuseppe Catalano, che per il Ministero cura l’indirizzo strategico, lo sviluppo delle infrastrutture e l’alta sorveglianza: “I rilievi e le proposte contenute nel dossier depositato da Idra al Ministero saranno attentamente lette e analizzate”, ha concluso il prof. Catalano, “già a partire dal prossimo appuntamento di lavoro della Struttura tecnica di missione, così da dare utilmente seguito al percorso di interlocuzione oggi avviato”.

Gimmy Tranquillo ha intervistato Girolamo Dell’Olio di Idra:

https://www.controradio.it/wp-content/uploads/2020/02/200220_07_IDRA-SU-TAV-FI_DELLOLIO.mp3?_=1

Idra: Prefetto trasmette agli organi competenti, dubbi sicurezza gallerie TAV FI-BO

?Firenze, “Viaggiamo sicuri nella galleria ferroviaria più lunga d’Italia?” si chiede Girolamo Dell’Olio dell’associazione di volontariato ‘Idra’, annunciando di avere sottoposto questi interrogativi, in merito alla sicurezza delle gallerie TAV fra Firenze e Bologna, qualche settimana fa, al Prefetto di Firenze Laura Lega.

Secondo Dell’Olio inoltre “La nota dell’associazione fiorentina ‘Idra’ è stata trasmessa agli organi competenti, come ha comunicato a una delegazione dell’associazione di volontariato fiorentina il Prefetto, nel corso di un incontro svoltosi giovedì scorso a Palazzo Medici Riccardi, presente anche Vittoria Messere, responsabile della Protezione civile nella Provincia di Firenze. Agli enti interessati il Prefetto ha richiesto di sottoscrivere responsabilmente controdeduzioni e integrazioni alle osservazioni di Idra proponendo eventuali correttivi in grado di compensare le situazioni di rischio”.

“Dopo la dura lezione del ponte Morandi a Genova – dice Dall’Olio – Idra ha ritenuto doveroso richiamare l’attenzione delle istituzioni su di un caso più volte proposto negli anni all’attenzione pubblica, quello della tratta sotterranea appenninica TAV. A 55 anni dal disastro annunciato del Vajont, anche il Presidente Sergio Mattarella conferma oggi che la sicurezza del territorio, la sicurezza delle opere pubbliche, la sicurezza sui luoghi di lavoro e di studio, è parte integrante dei diritti della persona”.

Secondo l’associazione Idra, i 70 km di tunnel sotto l’Appennino, 60 dei quali sarebbero stati approvati e cantierati disapplicando la normativa vigente (la legge sulla sicurezza 191 del 1974) sono stati realizzati senza l’essenziale contributo progettuale da parte dei Comandi dei Vigili del Fuoco dei capoluoghi toscano ed emiliano risultando così, oltre che un evidente vulnus alla legalità, un grave motivo di preoccupazione per coloro che quella galleria sono costretti a percorrere dopo la pesante riduzione dell’offerta intercity sulla linea storica Direttissima Firenze-Bologna.

La delegazione dell’associazione fiorentina, di cui facevano parte Sabina de Waal, Giancarlo Donati Cori, Pier Luigi Tossani e Girolamo Dell’Olio, ha proposto nel corso del colloquio con Laura Lega e Vittoria Messere una loro lettura del parere espresso dalla Commissione ministeriale competente che, alla vigilia della messa in esercizio della linea TAV, avrebbe indicato “una vistosa quantità di carenze, e anche grossolane inadempienze rispetto ad altri obblighi di legge previsti dal Decreto Ministeriale del 28 ottobre 2005 ‘Sicurezza nelle gallerie ferroviarie’, tra le quali il fatto che sette su quattordici delle cosiddette ‘uscite di sicurezza’ risulterebbero infatti collocate a distanze fra loro che vanno oltre i quattro chilometri dettati dal Decreto.

Inoltre, sempre secondo l’associazione Idra, le pendenze (fino al 13,93%) e la lunghezza (fino ad oltre un chilometro e mezzo) delle vie di fuga in piena montagna appenninica “se potevano avere un senso come discenderie di cantiere nel momento in cui si andava a costruire la linea, appaiono oggi assai meno compatibili con una appropriata definizione di uscite di sicurezza”.

Gimmy Tranquillo ha intervistato Girolamo Dall’Olio:

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